“A distanza di oltre un anno, dall’emanazione della Legge Regionale 29 luglio 2021, sull’agroecologia, l’Assessore all’agricoltura Toni Scilla, in barba ad una delle poche leggi regionali approvate all’unanimità, non ha ancora firmato il decreto di attuazione.”
Lo denuncia il Comitato Agroecologia di cui fanno parte 33 Associazioni Sindacali, Ambientalistiche, Organizzazioni di Categoria e Reti d’Impresa, che ha inviato una nota di sollecitato allo stesso Scilla e al Dirigente dell’Assessorato Dario Cartabellotta.
“La mancanza del decreto – scrivono – sta mettendo in seria difficoltà tutte quelle aziende che, volendo effettuare il passaggio al sistema agroecologico, si trovano nell’incertezza più assoluta, non potendo predisporre gli interventi colturali per tempo, rischiando così di perdere l’annata agraria 2022-2023, subendo così un notevole danno economico ed ambientale.”
La legge è stata approvata, fatto più unico che raro, all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana, per avviare una sostanziale riforma dei sistemi di produzione agroalimentare, per affrontare i cambiamenti climatici, favorendo il miglioramento della qualità degli alimenti e le tecniche di produzione che salvaguardano il territorio e l’ambiente. “La legge è stata la prima in Italia, un atto all’avanguardia. Ma l’Assessore Scilla, a dispetto della sua maggioranza e del suo Governo, sembra remare contro, con un ritardo incomprensibile e molto pericoloso.”
Per questo motivo il Coordinamento Agroecologia ha chiesto di avere una audizione urgente, ad oggi però senza risposta.
Pietro Galluccio
Lo denuncia il Comitato Agroecologia di cui fanno parte 33 Associazioni Sindacali, Ambientalistiche, Organizzazioni di Categoria e Reti d’Impresa, che ha inviato una nota di sollecitato allo stesso Scilla e al Dirigente dell’Assessorato Dario Cartabellotta.
“La mancanza del decreto – scrivono – sta mettendo in seria difficoltà tutte quelle aziende che, volendo effettuare il passaggio al sistema agroecologico, si trovano nell’incertezza più assoluta, non potendo predisporre gli interventi colturali per tempo, rischiando così di perdere l’annata agraria 2022-2023, subendo così un notevole danno economico ed ambientale.”
La legge è stata approvata, fatto più unico che raro, all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana, per avviare una sostanziale riforma dei sistemi di produzione agroalimentare, per affrontare i cambiamenti climatici, favorendo il miglioramento della qualità degli alimenti e le tecniche di produzione che salvaguardano il territorio e l’ambiente. “La legge è stata la prima in Italia, un atto all’avanguardia. Ma l’Assessore Scilla, a dispetto della sua maggioranza e del suo Governo, sembra remare contro, con un ritardo incomprensibile e molto pericoloso.”
Per questo motivo il Coordinamento Agroecologia ha chiesto di avere una audizione urgente, ad oggi però senza risposta.
Pietro Galluccio