da Pictet WM – Previsioni USA 2023: La Fed rischia di esagerare con l’inasprimento dei tassi

Buongiorno,

inviamo di seguito e in allegato il commento “La Fed rischia di esagerare con l’inasprimento dei tassi” a cura di Thomas Costerg, Senior US Economist di Pictet Wealth Management con previsioni su Pil, recessione, inflazione, consumi delle famiglie e politica monetaria in USA nel corso del 2023.

Buona giornata,
Giovanni
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La Fed rischia di esagerare con l’inasprimento dei tassi

 

  • La nostra previsione è quella di una moderata recessione negli Stati Uniti a partire dall’inizio del 2023, con un calo dello 0,2% PIL annuale, dopo una crescita stimata dell’1,9% nel 2022. Dopo aver raggiunto un picco del 9,1% su base annua nel giugno 2022, prevediamo che l’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) si avvicinerà al 3% entro la fine del 2023 (la media annua del CPI potrebbe scendere dall’8,1% nel 2022 al 4,0% nel 2023). Riteniamo inoltre che il tasso di disoccupazione aumenterà nella seconda parte dell’anno.
  • Crediamo che il principale responsabile della prevista contrazione del PIL e dell’aumento della disoccupazione sarà il forte inasprimento delle condizioni monetarie da parte della Federal Reserve in un contesto di prudenza della politica fiscale (tanto più che il Congresso è ora diviso dopo le elezioni di metà mandato). Il pieno impatto della stretta del 2022 si farà sentire solo nei prossimi mesi.
  • Prevediamo che i consumi delle famiglie cresceranno un po’ meno dello 0,5% nel 2023, rispetto al 2,6% previsto per il 2022. Con la maggior parte dei risparmi accumulati dalle famiglie a causa della pandemia ormai ampiamente esauriti, la chiave per le prospettive di spesa delle famiglie nel 2023 sarà la capacità – e la volontà – dei consumatori di contrarre prestiti. Un aspetto positivo è che il rallentamento dell’inflazione potrebbe significare un maggiore potere d’acquisto, dato che la crescita dei salari rimarrà probabilmente elevata rispetto agli standard storici.
  • Prevediamo, inoltre, che la Federal Reserve aumenterà il tasso sui Fed Funds fino a un intervallo del 5,0-5,25% (rispetto all’attuale 3,75-4,0%) entro marzo 2023, per poi mantenerlo per il resto dell’anno. I messaggi della Fed potrebbero rimanere “da falco” a causa delle delicate aspettative inflazionistiche, di un’inflazione dei servizi ancora elevata e di una crescita salariale resistente. Nel frattempo, è probabile che il bilancio della Banca Centrale continui a ridursi secondo i piani prestabiliti, a meno che non si verifichi un deterioramento eccessivo delle condizioni di liquidità.
  • In effetti, il rischio per il nostro scenario principale per gli Stati Uniti è che l’inflazione si riveli più duratura del previsto (soprattutto nei servizi) e che la Fed ritenga di dover stringere maggiormente le condizioni finanziarie per far scendere la domanda; in tal caso, la recessione potrebbe essere più profonda e lunga.

 

 

English version

 

Federal Reserve risks overkill on rate tightening

  • Our central forecast is for a moderate US recession starting in early 2023, with annual US GDP dropping 0.2% after estimated growth of 1.9% in 2022. Having peaked at 9.1% year-on-year in June 2022, we forecast consumer price index (CPI) inflation to be close to 3% by end-2023 (the annual average CPI could drop from 8.1% in 2022 to 4.0% in 2023). We think the unemployment rate will edge up in the second part of the year. 
  • We believe the main culprit for the expected contraction in GDP and rise in unemployment will be the Federal Reserve’s (Fed) sharp tightening of monetary conditions in an environment of fiscal policy prudence (even more so as Congress is now divided post the midterms elections). The full impact of 2022 tightening will really only be felt in the coming months. 
  • We forecast that household consumption will grow a little less than 0.5% in 2023, down from an expected 2.6% in 2022. With the bulk of the household savings accumulated as a result of the pandemic largely depleted, the key to the outlook for household spending in 2023 will be consumers’ ability (and willingness) to borrow. One silver lining is that slowing inflation may mean more purchasing power as wage growth will likely remain high per historical standards.
  • We expect the Fed to hike the fed funds rate to a range of 5.0-5.25% (versus 3.75-4.0% currently) by March 2023, and then keep it there for the rest of the year. Fed messaging could remain hawkish due to sticky inflation expectations, still-high services inflation and resilient wage growth. Meanwhile, the central bank’s balance sheet will likely continue to shrink according to pre-set plans unless there is an inordinate deterioration in liquidity conditions.
  • Indeed, the risk to our central scenario for the US is that inflation proves ‘stickier’ than expected (especially in services) and that the Fed feels it needs to tighten more to force down demand—in which case, the recession could be deeper and longer.

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