da Pictet WM: FED PREVIEW: La Banca Centrale non è ancora pronta per una pausa

Buongiorno,

inviamo di seguito il commento “La Fed non è ancora pronta per una pausa” a cura di Thomas Costerg, Senior US Economist di Pictet Wealth Management in previsione della decisione sui tassi della Fed questo mercoledì 1 febbraio.

Buona giornata,
Giovanni
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La Fed non è ancora pronta per una pausa

 

  • È probabile che, mercoledì, la Federal Reserve aumenti i tassi di 25 punti base, che rappresenterebbe una riduzione del ritmo dei rialzi, dopo i 50 punti base di dicembre e i 75 punti base di novembre. La principale, e probabile, spiegazione di questa flessione dovrebbe essere il rallentamento delle recenti letture dell’inflazione, che potrebbe rendere la Fed meno preoccupata. Ci sono anche segnali di rallentamento dei consumi privati, soprattutto a ridosso del periodo natalizio, che suggeriscono che la domanda stia tornando ad allinearsi maggiormente con l’offerta. È probabile, inoltre, che la Fed indichi di tenere conto dei lunghi ritardi della politica monetaria, dopo i forti rialzi dei tassi del 2022.
  • È importante notare che la Fed è concentrata sul mercato del lavoro statunitense, continuando a temere che rimanga troppo rigido, con la conseguenza che i salari potenzialmente resilienti alimentino l’inflazione dei servizi. In particolare, le aperture di posti di lavoro JOLTS (Job Openings and Labour Turnover Survey) sono ancora troppo elevate, soprattutto rispetto al numero di disoccupati. Questo è il motivo per cui riteniamo molto improbabile che la Fed si appresti a breve a sospendere i rialzi dei tassi. È probabile che la Fed intenda continuare a spingere i tassi oltre il 5% nel breve, in linea con il dot plot di dicembre (che indicava un tasso terminale del 5,1% quest’anno).
  • Una delle incertezze principali della riunione di mercoledì sarà il modo in cui Powell valuterà l’evoluzione delle condizioni finanziarie. Il rischio primario è che Powell esprima, da “falco”, il suo disappunto per il recente allentamento delle condizioni finanziarie e per il forte aumento dei prezzi azionari registrato in questo primo mese dell’anno. Nella riunione di dicembre, Powell aveva insistito sulla trasmissione della politica monetaria statunitense attraverso i mercati finanziari.
  • La nostra view è che la Fed continuerà ad aumentare i tassi di interesse con incrementi di 25 punti base e che il tasso sui Fed funds si assesterà leggermente al di sopra del 5% entro maggio 2023; da qui, poi, la Fed farà una pausa e manterrà i tassi stabili fino alla fine dell’anno. È probabile che la Fed si opponga alle attuali previsioni di mercato di tagli dei tassi a partire da luglio. A nostro avviso, l’asticella per tagliare i tassi è alta e probabilmente richiederebbe diversi mesi di perdita netta di posti di lavoro, cosa che sembra improbabile prima dell’inizio del 2024. In questa fase, la Fed è più preoccupata per una ri-accelerazione dell’inflazione che per una forte disinflazione dovuta a una recessione economica. Il rischio principale, tuttavia, è che la Fed possa aver sottovalutato i ritardi delle politiche e che la crescita del 2023 possa essere frenata più del previsto dalla forte stretta monetaria del 2022. Il rischio di un errore di politica monetaria resta quindi elevato.

 

ENGLISH VERSION

 

Federal Reserve: Not yet ready to pause

 

  • The Federal Reserve looks likely to raise rates by 25bps on 1st February, representing a downshift in the pace of rate hikes after +50bp in December and +75bp in November. The main likely explanation for this downshift will be the slowdown in recent inflation readings, which may make the Fed less anxious about the inflation situation. There are also signs of slowing private consumption, especially around the Christmas period, suggesting that “demand” is now moving back better in line with “supply”. The Fed is also likely to indicate it takes into account the long lags in monetary policy, after very steep rate hikes in 2022.
  • Importantly, the Fed is fixated on the US labour market, and will likely still be worried that it remains too tight, leading to potentially resilient wages feeding into services inflation. In particular, JOLTS job openings are still too elevated in the Fed’s view, especially versus the number of unemployed. This is the reason we think the Fed is very unlikely to signal that the Fed is about to pause rate hikes soon. It’s still too early to signal that a rate-hike stop is just around the corner, we think. The Fed, we think, still probably intends to keep pushing rates above 5% in the near future, in line with the December dot plot (which showed a terminal rate of 5.1% this year).
  • A key uncertainty going into the meeting will be how Powell judges the evolution of financial conditions. The main hawkish risk in this meeting is that Powell expresses his uneasiness with the recent loosening in financial conditions, and the sharp run-up in equity prices so far this year. Powell insisted on the transmission of US monetary policy via financial markets at the December meeting.
  • Our view is that the Fed will keep hiking interest rates at 25bps increments and that the fed funds rate will indeed settle slightly above 5% by May 2023; then the Fed will pause and keep rates stable until year’s end. The Fed is likely to push back against current market pricing of rate cuts from July. The bar to cut rates is high in our view and would probably necessitate several months showing net job losses, which looks unlikely before early 2024. At this stage, the Fed is more worried about an inflation re-acceleration rather than about sharp disinflation due to an economic recession. The main risk nevertheless is that the Fed may have underestimated policy lags, and that 2023’s growth could be curbed more than anticipated by the 2022’s sharp monetary tightening. The risk of policy mistake remains high.

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