L’ADL del 16 febbraio 2023

L’Avvenire dei lavoratori

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16 febbraio 2023 – e-Settimanale della più antica testata della sinistra italiana

Organo della F.S.I.S., Centro socialista italiano all’estero, fondato nel 1894 / Direttore: Andrea Ermano

Redazione e amministrazione presso la Società Cooperativa Italiana – Casella 8222 – CH 8036 Zurigo

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IPSE DIXIT

 

Qualcosa d’indistruttibile – «L’essere umano non può vivere senza una fiducia durevole in qualcosa d’indistruttibile dentro di sé, laddove sia l’indistruttibile sia la fiducia possono rimanergli durevolmente celati.» – Franz Kafka

 

      

           

EDITORIALE

 

Sarò breve

 

di Andrea Ermano

 

Oggi vorrei (ma non posso) sviluppare un lunghissimo discorso sullo stop del Parlamento europeo verso i motori a combustione dal 2035. Una decisione, a favore delle nuove generazioni, che condivido pienamente e convintamente, a differenza dei tre partiti oggi al governo dell’Italia.

    Vorrei potermi dilungare su questa importante notizia. Ma anche su altre, meno importanti. Che dire delle imprese processuali di milionari milanesi rubacuori e dei legulei azzeccagarbugli al loro seguito?

    No, non posso.

    Perché? Non mi va. E non mi va in quanto la terribile tragedia sismica in Turchia e in Siria mi ha riportato alla memoria i giorni del maggio 1976 quando un terremoto nel mio Friuli ammazzò 990 persone. Io, allora, ho visto con i miei occhi quelle macerie, quei paesi distrutti, quelle rovine fumanti da cui bisognava mettere in salvo al più presto i superstiti, e poi recuperare i corpi delle vittime.

    Era una vita fa, se vogliamo. Ma per me, che ricordo come fosse oggi quel panorama di disastro, le notizie di questi giorni dalla Turchia e dalla Siria sono troppo peso per sollevare una penna, troppa fatica per digitare vacuità su una tastiera.

    L’immane distruzione nel Kahramanmaras e nelle regioni limitrofe ha registrato oltre quaranta mila morti e circa settanta mila feriti!

    Quindi, sarò breve: cercate di dare una mano, nella misura possibile, alle popolazioni colpite dal terremoto sul confine turco-siriano sostenendo agenzie umanitarie come l’UNICEF ITALIANA oppure l’UNICEF ELVETICA.

    Se preferite donare presso altre istituzioni, sceglietevene una, ma fate qualcosa, per favore. Grazie.

       

   

SPIGOLATURE 

 

Il duro lavoro

della speranza

 

di Renzo Balmelli 

 

VUOTO. Bisogna parlarne, va da sé, poiché è di questo, delle elezioni, che la democrazia si alimenta e si fortifica. A volte tuttavia prende lo scoramento nel mettere a confronto le baruffe di vinti e vincitori con la biblica apocalisse del terremoto. In politica dalle scelte anche più sbagliate (qualsiasi riferimento all’attualità è puramente casuale) si può rinascere. Ma che cosa potrà mai sbocciare dallo sterminato cumulo di macerie lasciato dal sisma è una domanda che per ora non trova risposta. Sono migliaia i bimbi rimasti orfani e destinati ad affrontare un futuro carico di incognite e sofferenze. Delle loro famiglie si è persa ogni traccia creando un vuoto in cui le piccole vittime rischiano di affrontare un destino ancora più doloroso ed esposto a ogni sorta di abusi. Sono dunque ben poca cosa i capricci dei contendenti rispetto a quanto accade in quelle terre martoriate. Proviamo invece a sperare davvero che anche dalle macerie possa nascere un fiore.

 

DISTACCO. Nella gara dei titoli post elettorali ve ne sono alcuni che colgono molto bene nel segno. La palma spetta a Repubblica quando scrive “Urne vuote, Meloni vince” che evidenzia il nervo scoperto dell’astensione. La vastità del fenomeno è tale da consigliare prudenza nel considerare a priori l’esito del voto come un test a livello nazionale. “ A furia di sbranarsi sul senso politico di San Remo” annota il Corriere della Sera i partiti hanno prodotto un corto circuito nella testa degli italiani. Analisi arguta e interessante che evidenzia il crescente distacco dell’opinione pubblica dalle istituzioni in quanto ritenute incapaci di dare risposte credibili ai problemi più urgenti. In queste condizioni, al di la dell’ampio successo personale, resta da verificare come si metteranno le cose per “Lady Giorgia”, la leader forte che però non riesce a tenere a bada la sua inquieta coalizione e nemmeno ad imporre la sua leadership ai suoi bisbetici partner . Gli sconsiderati attacchi di Berlusconi a Zelensky, di chiaro stampo filo putiniano, sono un passo falso clamoroso e un segnale d’allarme per la premier che davanti a sé con ogni evidenza non avrà soltanto rose e fiori.

 

 

PELUCHE. Al luna park quando eravamo ragazzi uno dei punti di maggior attrazione era il chiosco del tiro a segno per sparare ai palloncini. Se la mira era buona a volta capitava pure di vincere un fiore o un orsacchiotto di peluche da regalare al primo amore il giorno di San Valentino. Forse oggi non usa più ed al posto dei romantici palloncini colorati a essere presi di mira sono ordigni ben più voluminosi che volteggiano sopra le nostre teste con intenti poco chiari, ma non proprio pacifici. Di sicuro non per offrire in omaggio fiori e orsacchiotti. A cosa sparano dunque gli americani e cosa ci fanno quei palloni a quanto pare cinesi che sorvolano il cielo a scadenza quotidiana? Nemmeno gli esperti sanno dare risposte convincenti ai continui avvistamenti e c’è già chi parla di strane presenze extra terrestri. Va bene, con tutto il rispetto per Asimov un po’ di fantascienza non guasta mai. Ma l’dea di un bellicoso luna park siderale ci ha tolto il fascino dei nostri anni felici.

   

   

Politica

 

Ricordando David Sassoli

 

L’undici gennaio di un anno fa se ne andava David Sassoli (Firenze, 30 maggio 1956 – Aviano, 11 gennaio 2022), europarlamentare del PD/PSE per tre legislature, vicepresidente e poi presidente del Parlamento europeo.

 

di Andrea Becherucci

 

Nato a Firenze da genitori entrambi toscani ma trasferitosi giovanissimo a Roma per il lavoro del padre Domenico giornalista che sarà direttore del quotidiano DC ‘Il Popolo’ compie gli studi a Roma, fa le sue prime esperienze nello scoutismo cattolico e si impegna da subito nell’attività giornalistica.

    Dapprima attivo nella carta stampata, nel 1992 viene assunto in RAI dove in breve tempo acquisisce riconoscibilità e autorevolezza. La svolta avviene nel 2009 quando lascia la professione per dedicarsi alla politica in campo europeo.

    Per mantenerne vivo il ricordo amici e collaboratori hanno voluto la pubblicazione dei suoi discorsi e degli interventi pronunciati in qualità di presidente del Parlamento europeo.

 

Strasburgo, 3 luglio 2019: Sassoli viene

eletto presidente del Parlamento europeo

 

Il libro s’intitola ‘La saggezza e l’audacia’ ed ha la prefazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alla presidenza del PE Sassoli ha avuto l’opportunità di guidare l’istituzione in uno dei momenti più drammatici che hanno contrassegnato gli ultimi anni: la pandemia da Covid-19.

    La sua formazione, come già ricordato, avviene negli ambienti del cattolicesimo democratico. Il suo nome completo, David Maria, richiama, per volontà paterna, quello di David Maria Turoldo, frate dei Servi di Maria e apprezzato poeta spesso in dissidio con le autorità ecclesiastiche. Decisa è anche l’impronta che lascia su di lui la lezione di Giorgio La Pira.

    Il suo impegno politico lo porta subito in Europa. Sassoli crede in una forte interdipendenza fra il contesto politico europeo e quello nazionale che, pur senza mai scadere nella polemica spicciola si evidenzia bene dai discorsi raccolti in questo libro.

    Il libro è diviso in tre parti: la prima mette insieme gli interventi pronunciati in Italia in occasione di particolari celebrazioni, la seconda i discorsi pronunciati nelle sedi delle istituzioni europee, la terza, infine, gli interventi di apertura alle varie sessioni del Consiglio europeo.

    Molte sarebbero le suggestioni che emergono dalla lettura di queste pagine. Dalla necessità di porre la massima determinazione nella difesa delle istituzioni democratiche europee e dei loro valori perché non irreversibili (8 novembre 2019) alla difesa del Parlamento europeo in quanto baluardo a difesa – insieme alla Commissione – del carattere sovranazionale delle istituzioni europee; dalla volontà di aumentare le risorse in bilancio e diminuire le diseguaglianze per arginare le sirene del sovranismo alle conseguenze della pandemia che hanno messo in crisi il modello sociale europeo.

    Proprio per fronteggiare le conseguenze della pandemia, Sassoli invoca un ritorno alla visione che ebbe la generazione dei pionieri della costruzione europea perché «è nelle difficoltà che va imbracciato il coraggio e vanno trovate le risorse per ripartire. Alla nostra generazione è adesso richiesto di trovare il coraggio che fu dei nostri fondatori, di gettare lo sguardo verso l’ignoto per rafforzare un progetto a cui molti nel mondo guardano come a un esempio di pace, solidarietà e prosperità» (9 maggio 2020).

    Ancora a Sassoli si deve la possibilità che il Parlamento europeo abbia continuato a lavorare anche in periodo di lockdown utilizzando la tecnologia e consentendo così una risposta più pronta ed efficace dell’Europa alle nuove esigenze dettate dalla pandemia.

    Il 21 gennaio 2021 si tiene una riunione del forum ufficiale di dialogo del G20 (Business 20) in cui Sassoli espone gli effetti della pandemia sull’economia europea e sulla coesione sociale del continente. È in questa occasione che dichiara pubblicamente che non potrà essere sufficiente la sospensione delle clausole del Patto di stabilità né il debito associato al finanziamento a misure di sostegno per ovviare alla grave crisi che si è innescata. Per il presidente del PE queste azioni devono rappresentare il prodromo di un Tesoro comunitario. Un tale indirizzo avrebbe tenuto insieme la lezione del cattolico sociale Jacques Delors secondo cui l’assenza di solidarietà avrebbe inferto un colpo mortale all’Europa e quella di papa Francesco che richiama allo spirito di fraternità che aveva guidato la generazione di Adenauer, De Gasperi e Schuman. Il futuro dell’Europa è nelle mani di chi saprà raccogliere queste sfide.

 

Da La Rivoluzione Democratica

www.rivoluzionedemocratica.it/

      

    

economia

a cura di www.collettiva.it

 

Filcams – NECESSARIO un

nuovo contratto sociale

  

di Emanuele Di Nicola

 

L’esperto americano Alec Ross, già collaboratore di Obama, interviene al congresso della Filcams (“Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi”) per ricordarci che: “Le multinazionali sono più potenti dei governi, serve un riequilibrio per i lavoratori”.

 

“Anche se ho collaborato con Obama e Hillary Clinton, vengo qui con i piedi per terra: come primo lavoro ho fatto il bidello”. Così Alec Ross, docente di Analisi geopolitica e geoeconomica alla Bologna Business School, ospite nel primo giorno del XVI congresso della Filcams Cgil, dal titolo “Diamo orizzonte al lavoro”.

    Il professore, esperto americano di politiche tecnologiche, ha ricoperto il ruolo di Senior Advisor for innovation per Hillary Clinton e ha coordinato il comitato Technology e Media Policy nella campagna elettorale di Barack Obama. Il suo ultimo libro, I furiosi Anni Venti (Feltrinelli, 2021), racconta proprio la “guerra” tra Stati, aziende e persone per un nuovo contratto sociale: “Le grandi multinazionali, come Google e Walmart, attualmente sono più potenti dei presidenti e dei primi ministri – spiega nella nostra intervista -, per questo è necessario un riequilibrio a favore dei lavoratori, che deve passare appunto da un nuovo contratto sociale”.

       

     

L’Avvenire dei lavoratori – Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) https://it.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_lavoratori

(ADL in inglese) https://en.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_Lavoratori

(ADL in spagnolo) https://es.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_Lavoratori

(Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

 

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LAVORO E DIRITTI

a cura di www.collettiva.it

 

dalla FLC “Sapere di pace”

 

Delegate e delegati al congresso della Flc ci spiegano cosa significa lavorare per un mondo senza guerra nei settori della conoscenza

 

di Fabrizio Ricci e Stefano Iucci

 

“Lezioni di pace”: questo lo slogan scelto dalla Flc Cgil per il suo quinto congresso che si svolge a Perugia dal 14 al 16 ottobre giacché, come ricorda il segretario generale Francesco Sinopoli, chi lavora nei settori della conoscenza ha una responsabilità in più nel contribuire alla costruzione di un mondo senza guerra.

    Scuola, università e ricerca: in questo video abbiamo raccolto le voce di cinque delegate e delegati che ci spiegano cosa fanno per portare avanti ogni giorno un compito così gravoso e importante a contatto con le nuove generazioni, con chi ha il futuro davanti agli occhi.

       

           

Da Avanti! online

www.avantionline.it/

 

LA MINACCIA

 

Da Mosca – prove tecniche di Terza guerra mondiale

 

di Ginevra Matiz 

 

“La politica di Washington e dei suoi alleati europei per trasformare l’Ucraina in una roccaforte anti-russa ha raggiunto il punto di non ritorno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un discorso alla Duma, come riporta la Tass.

    L’Occidente “vuole trasformare la Russia in uno stato canaglia, ma non è riuscito a isolarci”, ha scandito Lavrov sottolineando che “si stanno rafforzando i legami con la Cina”.

    Per Lavrov “i tentativi di isolare la Russia sono falliti e anche i nostri nemici devono ammetterlo”, ricordando che il presidente Vladimir Putin adotta una “politica estera finalizzata al rafforzamento della difesa degli interessi nazionali, ma anche della cooperazione internazionale”. E questo nonostante “gli Stati Uniti e i loro alleati stiano conducendo contro di noi una guerra ibrida che è stata preparata per molti anni”.

    E “lo scopo di questa guerra non è solo sconfiggere il nostro Paese sul campo di battaglia, distruggendo l’economia russa, ma anche circondarci di un cordone sanitario, trasformandolo in una specie di Paese emarginato”.

     Da parte sua il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha esortato gli alleati “ad aumentare la produzione” di armi e munizioni perché “la guerra in Ucraina sta diventando una guerra di logoramento”.

    “Gli Stati Uniti, la Francia, Germania, Norvegia, ma anche altri alleati hanno già firmato contratti con l’industria della difesa, il che significa che la produzione sta ora accelerando. Questo sta facendo una grande differenza e in parte è possibile aumentare la produzione dalle fabbriche esistenti, le capacità, ma ovviamente è necessario anche fare investimenti che richiederanno più tempo”, ha spiegato Stoltenberg nella conferenza stampa al termine della riunione dei ministri della Difesa alleati.

    “Ora stanno accadendo entrambe le cose: un maggiore utilizzo della capacità esistente e un investimento nella nuova capacità produttiva. Quindi la produzione, ad esempio, di proiettili di artiglieria, l’1.55, sta ora aumentando, e questo ci consente sia di ricostituire le nostre scorte, che abbiamo esaurito, ma anche di continuare a fornire supporto all’Ucraina”, ha illustrato Stoltenberg.

    Il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, ha aggiunto che la Russia “continua a riversare grandi numeri di personale aggiuntivo” nei combattimenti in corso in Ucraina. “Sono persone male addestrate e male equipaggiate: per questo vediamo che subiscono molte perdite. E probabilmente continueremo a vederlo, andando avanti” nella guerra. Lo dice il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, in conferenza stampa a Bruxelles al termine della Ministeriale Nato. “È la loro forza – continua – hanno molte persone. Il nostro obiettivo è assicurarci di dare all’Ucraina capacità aggiuntive, in modo che possano non solo ottenere successi marginali, ma che possano essere decisivi sul campo di battaglia”.

    Da parte sue il ministro degli esteri Tajani ha cercato di superare le polemiche dopo le parole di Berlusconi: “La posizione del governo e di tutta la maggioranza è chiara: siamo dalla parte dell’Ucraina, dell’Ue, della Nato, dell’Occidente. Ciò significa tutelare l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, difendere i principi alla base dell’ordine internazionale, perseguire i crimini commessi e creare le condizioni per una pace giusta”.

       

                                  

Dalla Fondazione Rosselli di Firenze

http://www.rosselli.org/

 

Il futuro dell’Europa

 

Un uovo Quaderno del Circolo Rosselli a cura di Andrea Mulas

  

Nel quarto numero del 2022 dei Quaderni del Circolo Rosselli, il tema principale è “Il futuro dell’Europa” con gli atti della tavola rotonda organizzata dall’Aici (Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane), a Roma il 13 settembre 2022, a cura di Andrea Mulas. La pubblicazione, come scrive Valdo Spini, presidente dell’Aici e direttore dei QCR, intende «dare il suo contributo per parlare di Europa in questo momento così complicato e così difficile. Con un po’ di retorica, intende dare un contributo alla coscienza europea del nostro Paese. Alla coscienza che senza una politica europea dell’Italia, i nostri gravi problemi non si risolvono, anzi si aggravano».

    Giuliano Amato nel suo intervento iniziale, nel convegno e nel QCR, ha dichiarato tra l’altro: «Il cammino verso un’Europa più integrata è inevitabilmente accidentato e dipende dalla predisposizione cooperativa o conflittuale di identità e di interessi nazionali, che ci sono e che, realisticamente, sono destinati a restare. Arriveremo dunque mai a una federazione? Temo proprio che abbia ragione il Tribunale costituzionale tedesco, quando scrive che i passi avanti che potremo fare così come sinora è accaduto sono quelli che stanno dentro i confini di una Unione di Stati». Segue l’intervento di Elisabeth Guigou già Ministro e deputata all’Assemblée Nationale francese e al Parlamento europeo.

    E poi, interventi e contributi di Giuseppe Benedetto, Marco Buti, Franco Ippolito, Andrea Puccetti, Blando Palmieri, Giuseppe Bronzini, Innocenzo Cipolletta, Beatrice Covassi, Maria Panetta e Andrea Mulas, il curatore di questo numero del QCR.

    Segue in questo numero del Quaderno la sezione Storia e Memoria con due interventi del direttore Spini sull’inaugurazione della Sala Giacomo Matteotti alla Camera dei deputati e per il centenario della Facoltà valdese di teologia a Roma. Infine, la consueta rubrica sui Libri arrivati in redazione di Antonio Comerci.

 

       

         

Su Radio Radicale

https://www.radioradicale.it/

 

L’esperienza del centrosinistra

 

Governo dell’economia

e programmazione

 

convegno tenutosi a Roma il 9 e il 10 febbraio 2023

Organizzatori: Fondazione Gramsci Onlus, Fondazione Socialismo, Fondazione Ugo La Malfa, Istituto Luigi Sturzo

 

PRIMA GIORNATA

(vai al video su RR A cura di Fabio Arena)

 

I – Le culture economiche

 

·        VALDO SPINI, presidente della Fondazione Circolo Rosselli di Firenze – Politica e cultura nei convegni di San Pellegrino

·        NICOLA ANTONETTI, presidente dell’Istituto Luigi Sturzo – Il dilemma delle riforme di struttura nella cultura socialista fra R. Lombardi e A. Giolitti

·        GIANLUCA SCROCCU, storico – Il Pci e il dibattito sul neocapitalismo

·        GREGORIO SORGONÀ, Consiglio di Indirizzo Scientifico Fondazione Gramsci – La Nota aggiuntiva di Ugo La Malfa

·        PAOLO SODDU, professore, coordinatore delle attività culturali presso la Fondazione Luigi Einaudi di Torino

·        AGOSTINO GIOVAGNOLI, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

·        GENNARO ACQUAVIVA, presidente della Fondazione Socialismo

 

II – I protagonisti dell’economia

 

·        VALDO SPINI, presidente della Fondazione Circolo Rosselli di Firenze – Enrico Mattei e la difficile apertura a sinistra

·        ANDREA RICCIARDI, professore di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano – Adriano Olivetti e la responsabilità d’impresa tra cultura e politica

·        ANDREA CADEDDU, professore di Storia delle Dottrine Politiche all’Università degli Studi di Milano – La nazionalizzazione elettrica, l’energia nucleare e il “caso” Ippolito

·        BARBARA CURLI, ordinaria di Storia contemporanea, Università di Torino – Pasquale Saraceno e l’unificazione economica italiana

·        ALESSANDRO PERSICO, ricercatore, Univesità Cattolica di Milano – Guido Carli e l’adeguamento degli strumenti di analisi della Banca d’Italia

·        FEDERICO BARBIELLINI AMIDEI, funzionario presso l’Ufficio Ricerche Storiche della Banca d’Italia

 

III – Economia e società

 

·        PIERLUIGI CIOCCA, economista, già vicedirettore generale della Banca d’Italia – Relazioni industriali, politica dei redditi e centrosinistra: La sfida riformista

·        MARCO MAGNANI, economista- Discussione sui lavori della giornata

·        ANDREA RICCIARDI, professore di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano

·        LAURA PENNACCHI, economista, direttore della Scuola di Democrazia della Fondazione Lelio e Lisli Basso – Issoco

·        LUCIO D’UBALDO, giornalista

·        GREGORIO SORGONÀ, Consiglio di Indirizzo Scientifico della Fondazione Gramsci

 

Seconda GIORNATA

(vai al video su RR – A cura di Fabio Arena)

 

IV – Tavola rotonda

Il bilancio di una stagione riformatrice

 

·        GIULIANO AMATO, presidente emerito della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana

·        PIERO CRAVERI, presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce

·        MIGUEL GOTOR, assessore alla Cultura di Roma Capitale

·        LAURA PENNACCHI, economista, direttore della Scuola di Democrazia della Fondazione Lelio e Lisli Basso – Issoco

·        PAOLO POMBENI, professore emerito presso la Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna

·        MARIUCCIA SALVATI, professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Bologna

       

         

Da CRITICA LIBERALE riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

È uscito il n. 122 del quindicinale

on line di Critica Liberale

 

 

“NONMOLLARE”

 

Sommario

 

stati uniti d’europa

3. pier virgilio dastoli, la via pragmatica del federalismo europeo

 

la biscondola

5. paolo bagnoli, confusione tra nazionalità e nazionalismo

 

cronache da palazzo

7. riccardo mastrorillo, le manette scagliate contro l’opposizione

 

res publica

8. angelo perrone, la destra delle diseguaglianze

 

la vita buona

11. valerio pocar, i buoni propositi

 

lo spaccio delle idee

13. michele marchesiello, putin: fu vera guerra?

14. antonio pileggi, ius pacis

16. filippo senatore, mussolini odiava le donne – intervista a mirella serri

18. 1° report dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero italiano

 

impressum

24. comitato di direzione

24. hanno collaborato

 

in vetrina

27. mussolini ha fatto tanto per le donne! le radici fasciste del maschilismo italiano, mirella serri.

 

(scaricabile gratis qui)

       

                      

L’Avvenire dei lavoratori – Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) https://it.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_lavoratori

(ADL in inglese) https://en.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_Lavoratori

(ADL in spagnolo) https://es.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_Lavoratori

(Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

 

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UNA LETTERA LOMBARDA

 

Nel regno dei ciechi…

 

 

Dopo il risultato, previsto, delle regionali le urgenze sono l’autonomia differenziata, la legge elettorale, ricorsi e referendum abrogativo, e appunto astensione. Aggiungerei stato della UE, sulla quale alcuni accenni sono necessari. Perché dopo il Consiglio europeo straordinario del 24 gennaio scorso con le decisioni sul PNRR “flessibile” e le deroghe al divieto di aiuti di stato, che saranno massicce per i paesi con i conti in ordine, cioè Germania e Francia, si conferma che l’Italia non è più un paese leader in Europa. Il PNRR sarà flessibile perché non ce ne saranno altri di finanziamenti con fondi europei, mentre le deroghe agli aiuti di stato saranno importanti, basta che la Commissione Europea faccia finta di niente, come sempre, a partire dai deficit mascherati per l’unificazione tedesca e gli attivi per avanzi nel commercio estero. La conseguenza sarà un’Europa a due velocità, con riflessi anche in Italia, specialmente per il Nord-Est, che in termini europei comprende anche l’Emilia-Romagna, e nei settori che dipendono dalla presenza francese.

    La sinistra mi sembra impantanata in una fase consolatoria, che è meglio della disperazione, ma non si proietta nel futuro.

    I commenti, complici giornalisti servi, alle elezioni regionali, mi convincono che siamo governati da extra terrestri, sono indeciso tra assegnare il primo premio a Salvini o a Letta, ma visto che a quest’ultimo non importa di essere il primo, forse un ex aequo è la giusta punizione. In corsa c’è anche Fontana, che è contento, perché il 54% dei lombardi ha dimostrato di apprezzare il suo governo di questi 5 anni. È vero, nel 2018 aveva fiducia in lui appena il 49,75%, corrispondente a 2.793.369 voti con una partecipazione del 73,10%. Ora sono il 54,7% quasi un +5%, ma in voti 1.666.426, più di un milione in meno.

    Salvini, gasatissimo, applaude la crescita percentuale della Lega rispetto al settembre 2022 e parla della maggioranza degli italiani che approva Meloni e i suoi ministri compresi quelli della Lega. Nel 2018, però, i voti lombardi della Lega erano 1.553.787, cioè da sola rappresentava il 93,24% dell’intero destra-centro di oggi e il 95,12% dell’intero centro-sinistra all’opposizione: potevano vincere da soli se candidavano Maroni

    Letta apprezza il PD, sopra il 30%. In realtà i candidati del PD, che è il primo partito dell’opposizione e in alcune città lombarde, Milano compresa, il primo partito in assoluto, non sono andati male: Majorino ha preso il 33,7%, 4 punti percentuali in più% del 29,09% di Gori, ma, appena 1.020.870, tra cui il mio.

    Tuttavia, se avesse conservato i voti di Gori, 1.633.373 e avesse preso 33.054 voti soltanto dal M5S, dei 974.983 del 2018, cioè il 3,39%, oggi sarebbe Presidente della Regione, invece di dover sottrarre un seggio da consigliere ad una lista alleata, la più piccola, quella che avrebbe beneficiato meno della sua vittoria.

    Una delle tante incongruità d’una legge elettorale importata dalla Campania, un Campanellum. Mi sembra un nome giusto vista la modestia complessiva dei personaggi in gioco; perciò, non ci chiederemo “per chi suona la campana?”, come Hemingway per la Guerra Civile di Spagna, ma per chi suona il campanello d’allarme per le sorti della democrazia costituzionale in Italia.

    Con il 60% di astenuti non ha senso dire “ha vinto la destra!” perché ha perso la democrazia rappresentativa, perché non garantisce la rappresentanza del Popolo (art. 1 Cost.) e della Nazione (art. 67 Cost.): giudizio che non cambierebbe se avesse vinto il centrosinistra in una o anche in due Regioni. Ma tant’è: nel regno dei ciechi l’orbo è Re!

Felice Besostri, Milano

   

     

IPSE bunga

 

Quel che resta delle serate eleganti – «In Europa Berlusconi è sempre mr. Bunga Bunga. Governo triste. I ministri si sono scandalizzati per Fedez e accettano il Bunga Bunga?!» – Rosi Braidotti (vedi video)

 

Un momento del Bunga Bunga Party al

Covent Garden (Capodanno 2018)

      

     

L’Avvenire dei lavoratori

EDITRICE SOCIALISTA FONDATA NEL 1897

 

L’Avvenire dei lavoratori è parte della Società Cooperativa Italiana Zurigo, storico istituto che opera in emigra­zione senza fini di lucro e che nel triennio 1941-1944 fu sede del “Centro estero socialista”. Fondato nel 1897 dalla federazione estera del Partito Socialista Italiano e dall’Unione Sindacale Svizzera come organo di stampa per le nascenti organizzazioni operaie all’estero, L’ADL ha preso parte attiva al movimento pacifista durante la Prima guerra mon­diale; durante il ventennio fascista ha ospitato in co-edizione l’Avanti! garantendo la stampa e la distribuzione dei materiali elaborati dal Centro estero socialista in opposizione alla dittatura e a sostegno della Resistenza. Nel secondo Dopoguerra L’ADL ha iniziato una nuova, lunga battaglia per l’integrazione dei mi­gran­ti, contro la xenofobia e per la dignità della persona umana. Dal 1996, in controtendenza rispetto all’eclissi della sinistra italiana, diamo il nostro contributo alla salvaguardia di un patrimonio ideale che appar­tiene a tutti.

 

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