DESIRÒ (LIB-POP): ZTL ALLARGATA DI TORINO, ENNESIMA MISURA DEMAGOGICA E PUNITIVA PER I CITTADINI

“Nonostante le problematiche dell'inquinamento dell'aria di Torino siano principalmente imputabili a fattori diversi dal traffico veicolare, continua la battaglia ideologica dell'Amministrazione di centrosinistra contro l'uso dell'auto, anche attraverso l'ideazione della nuova Ztl ambientale, controllata da 60 nuove telecamere”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta l'esito della seduta congiunta della Sesta e della Seconda commissione consiliare, tenutasi ieri.
“Una Ztl allargata, di quasi 3 chilometri quadrati, con al suo interno anche le principali strutture ospedaliere cittadine, il cui accesso sarà impedito in nome di una difesa della qualità dell'aria di stampo demagogico”, aggiunge Desirò.
“Già nel Luglio 2019, infatti, il rapporto Arpa presentato in Comune, indicava come solo il 13% delle polveri sottili fossero imputabili alla auto e solamente il 6% ai motori diesel. Inoltre, sempre nel 2019, il progetto “Che aria che tira”, basato sui valori Arpa, mise in luce che i valori di biossido di azoto, principale inquinante emesso dai motori diesel, non variavano rispetto ai 4 anni precedenti, sottolineando come il blocco degli stessi fosse quasi ininfluente ai fini di un miglioramento della qualità dell'aria“, continua Desirò.
“Ora, nonostante i dati scientifici, si prosegue sulla strada del contrasto indiscriminato alla libera circolazione, attraverso nuovi strumenti punitivi nei confronti dei cittadini. Con le nuove telecamere, il possessore di un diesel euro 5, responsabile di emissioni inquinanti ininfluenti, se dovesse accompagnare un familiare al pronto soccorso nella giornata sbagliata, al danno aggiungerebbe anche la beffa di una multa. Torino ed i torinesi meritano un'Amministrazione in grado di affrontare concretamente i problemi, di ideare soluzioni efficaci e che sia distante dall'approccio populista ideologizzato, che sembra avere come ultimo fine il solo fare cassa tramite il cittadino-bancomat“, conclude Desirò.
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