L’ADL del 30 marzo 2023

L’Avvenire dei lavoratori

30 marzo 2023 – e-Settimanale della più antica testata della sinistra italiana

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Organo della F.S.I.S., Centro socialista italiano all’estero, fondato nel 1894 / Direttore: Andrea Ermano

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SPIGOLATURE 

 

le (dis)affinità

elettive

 

di Renzo Balmelli 

 

AFFINITÀ. In quest’epoca così frenetica per la politica e la democrazia, strattonate e minacciate sullo sfondo di cupi scenari, qualche divagazione sul tema può essere un balsamo efficace.

 

 

Capita quindi di leggere con un sorriso gli articoli, le inchieste le analisi che provano a indagare sulle scelte, gli stili e le canzoni di Giorgia Meloni ed Elly Schlein, indicate dai sondaggi nella veste di sfidanti a capo della legislatura. Gli autori dei vari servizi si concentrano in particolare nel tentativo di presentare due donne diverse in tutto, ma simili in tutto. Insomma: gemelle diverse. Quanto vi sia di vero o presunto nelle (dis)affinità elettive della premier e della leader del maggior partito di opposizione è argomento assai opinabile. A. modo suo può anche essere divertente, ma i latini ci insegnano tuttavia che discutere sui gusti delle persone non concorre a ridurre le distanze che le separano. E che tra le due, canzonette a parte, il divario sui temi di fondo, cioè quelli che contano veramente per il Paese, appaia non di rado assai difficile da colmare, sembra piuttosto evidente. Già l’idea stessa di un governo ombra del Pd – idea respinta dalla destra con l’immancabile livore- guarda lontano. Al Nazareno la si studia per meglio definire il ruolo di spicco che la sinistra intende assumere nella lunga marcia verso le Europee e le Politiche se sarà abbastanza brava a padroneggiare le divergenze interne.

 

CONTORSIONE. Più volte si è avuta l’impressione che nella terminologia della destra “fascismo” e “antifascismo” siano termini difficili e indigesti da usare.

 

Rappresaglia a Roma (23 marzo 1944):

“Per ogni tedesco ammazzato dieci

comunisti-badogliani saranno fucilati”

 

C’è addirittura chi tenta di relegarli nei recessi della storia, considerandoli obsoleti, superati se non del tutto inutili. Anche nel giorno del ricordo dell’eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine sui social non sono mancate le manifestazioni di fastidio sull’opportunità dell’iniziativa. Una reazione che all’opposto la rende invece più che mai necessaria. Nel commento di Repubblica il quotidiano si chiede perché Giorgia Meloni non sa pronunciare la parola “antifascisti” per commemorare i morti dell’orribile strage e abbia preferito un’altra formula: uccisi perché italiani. Certo, italiani lo erano tutti, ma la lista consegnata ai tedeschi comprendeva soltanto persone ostili al regime e venne compilata con la complicità dei funzionari fascisti. Di fronte alla terrificante lezione delle Fosse le contorsioni verbali, quelle si, sono quindi del tutto fuori posto.

   

 

EDITORIALE

 

cinismo e sofisticherie

 

di Andrea Ermano

 

È falso quel che l’attuale premier Meloni ha scritto sulle Fosse Ardeatine. Testualmente: «335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani».

    È falso che si trattasse solo di italiani. Falso che siano stati uccisi perché italiani. E dunque sfrontatamente falso anche quanto l’attuale premier ha poi aggiunto ribattendo a chi la contestava: «Le vittime delle Fosse Ardeatine? Li ho definiti italiani, mi sembra storicamente omnicomprensivo: gli antifascisti non erano italiani?»

    La risposta a questa domanda, alquanto spudorata, è un doppio No. Un No in generale perché l’antifascismo è stato (ed è tuttora) un fenomeno europeo e mondiale. E un No anche nel caso in questione, perché tra le vittime delle Fosse Ardeatine si contano nove “non italiani”: Boris Landesman, nato a Odessa, commerciante ebreo; Giorgio Leone Blumstein, nato a Leopoli, allora Polonia, oggi Ucraina, banchiere ebreo; Salomone Drucker, nato a Leopoli, commerciante ebreo, membro del Partito socialista polacco; Eric Heinz Tuchman (biografia ignota), Bernard Soike (biografia ignota); Sandor Kereszti, nato a Budapest, giornalista cattolico; Paul Pesach Wald e Schra Wald, nati a Berlino, rifugiati ebrei; Marian Reicher (biografia ignota).

    Costoro morirono non per un sussunto “storicamente omnicomprensivo”. Gli spararono un colpo di arma da fuoco alla nuca: questo vale per i “non italiani” come per gli “italiani”. Tutti furono messi sulla lista di morte dai fascisti e uccisi dai nazisti. Almeno 65 furono assassinati per motivi razziali. Oltre a questi si contano 71 comunisti, 65 socialisti o riformisti e 47 appartenenti al Fronte Militare Clandestino o all’Arma dei Carabinieri. Qui sotto abbiamo riportato una lista, terribilmente lunga eppure incompleta, delle vittime. Vi invitiamo a guardarla bene (e a visitare il sito del Mausoleo Fosse Ardeatine).

    Tutti quanti avevano un nome, un nome proprio, anche se non di tutti ci è stato tramandato. Ma quanto poco importi alla nostra premier sia delle vittime sia della verità storica emerge in modo evidente sulla base di quel che costei ha dichiarato. Saprà governare il nostro Paese una signora che parla in quel modo lì? Perché a colpi di sofismi cinici si può anche cavalcare un partito postfascista, eventualmente saltare in groppa a una coalizione salvinian-berlusconiana un po’ senescente, e financo arrembare la guida di un esecutivo. Ma possedere capacità intellettuali e morali per governare bene e a lungo è, secondo noi, tutta un’altra sfida. (Al netto, ovviamente, delle allegre “miliardate” per lavori pubblici in deregulation).

 

riflettendo agli eccidi perpetratisi in Italia e nelle “colonie” non stupisce che il fondatore del PNF, e poi dell’Impero, sia finito com’è finito a Piazzale Loreto.

    Il 27 aprile viene arrestato a Dongo sulle rive del Lago di Como, a cinque chilometri dal confine di Stato, insieme a Clara Petacci (l’amante fascistissima) e a tre gerarchi in fuga come lui. Questi ultimi vengono giustiziati ipso facto. Invece, l’esecuzione del duce e della sua amante ha luogo a Giulino di Mezzegra. È il 28 aprile 1945. Dopodiché i corpi di Mussolini, Petacci, Bombacci, Pavolini e Starace sono trasportati a Milano ed esposti a piazzale Loreto.

    Subito accorre una folla inferocita. Qualcuno con il calcio del fucile sfonda il cranio del grande dittatore. Altri gli orinano addosso. A questo punto i partigiani decidono di appenderlo legandolo alle gambe a testa in giù. Decisione che deve, non da ultimo, discendere dalla necessità di sottrarre i cadaveri a quello scempio che segna orribilmente la fine di una guerra sanguinosissima. Non si contano gli strascichi traumatici delle torture subite da molti, degli eventi luttuosi accaduti, delle paure e dei patimenti che hanno colpito tutti – chi più chi meno – durante l’occupazione nazifascista iniziata nell’estate del 1943.

    Com’è remota, ormai, quell’estate di due anni prima! Avevano arrestato Mussolini per ordine del generale Badoglio e del re. Condotto all’isola di Ponza, dove lui aveva per altro mandato in confino Pietro Nenni, suo ex amico ai tempi della gioventù socialista, questi ha modo di osservare l’ex duce da lontano:

 

«Ora vedo col cannocchiale Mussolini: è anch’egli alla finestra, in maniche di camicia e si passa nervosamente il fazzoletto sulla fronte. Scherzi del destino! Trenta anni fa eravamo in carcere assieme, legati da un’amicizia che pareva sfidare le tempeste della vita», annota Nenni nel suo diario: «Oggi eccoci entrambi confinati nella stessa isola: io per decisione sua, egli per decisione del re e delle camarille di corte, militari e finanziarie, che si sono servite di lui contro di noi e contro il popolo e che oggi di lui si disfano nella speranza di sopravvivere al crollo del fascismo».

 

Dopo Ponza il duce viene trasferito sul Gran Sasso. Si sente finito, tenta debolmente di tagliarsi le vene ai polsi. Poi arrivano gli amici tedeschi a liberarlo, su ordine di Hitler. La Wehrmacht ha occupato gran parte della penisola. Mussolini vi fonda allora la Repubblica di Salò e nasce il Partito Fascista Repubblicano che succede al PNF.

    Giunti sin qui si capisce, però, perché l’attuale premier desideri così tanto stendere un velo di oblio su una storia così vergognosa. Oggi i meloniani al governo sostengono di non doversi più sottoporre a esami di antifascismo. Bello sarebbe. Ma il Movimento Sociale Italiano (MSI) – dal quale discendono i “Fratelli d’Italia” – nasce direttamente da quella Repubblica di Salò e da quel Partito Fascista Repubblicano.

    E fu proprio in territorio fascista che accadde l’eccidio delle Fosse Ardeatine. E furono proprio gli uomini di Mussolini a fornire a Kappler la lunga lista delle vittime designate. Ed è proprio a quella tradizione politico-organizzativa che si richiamava esplicitamente il “defunto” partito missino cui aderì la premier Meloni da ragazzina e nel cui solco è sempre rimasta.

    Ché poi così tanto “defunta”, questa tradizione politico-organizzativa non può essere, data la voce ventriloqua che dalle viscere di Fratelli d’Italia (ora a Palazzo Chigi) proclama la nuova alba che albeggia. Sempreché non regredisca in un’oscurità oscurantista che oscureggia.

      

      

L’Avvenire dei lavoratori

 

Visita il BLOG dell’ADL curato da Tiziana Stoto (KOLORATO)

     

      

da >>> TERZO GIORNALE *)

https://www.terzogiornale.it/

 

IL Nuovo Codice appalti?

sbagliato e pericoloso

 

Parla Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea, il sindacato dei lavoratori edili della Cgil. E spiega i meccanismi che faciliteranno le infiltrazioni criminali e gli incidenti sul lavoro. Scelte molto gravi anche sul superbonus. Sabato, primo aprile, sindacati in piazza.

 

intervista a cura di Paolo Andruccioli

 

Segretario, il vostro giudizio del nuovo Codice appalti è negativo e avete già deciso di scendere in piazza con la Uil e di avviare una grande vertenza, dal primo luglio, quando le nuove norme entreranno in vigore. Perché non vanno bene queste nuove regole e quali sono i pericoli principali?

    Innanzitutto il prossimo primo aprile, dopodomani, scenderemo in piazza, in cinque periferie a Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari per difendere l’occupazione, il lavoro di qualità, a partire dal settore pubblico ma non solo: un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e il recupero delle nostre città. A partire proprio dalle periferie. Parleremo dei bonus, ma anche del nuovo Codice degli appalti. Si vedano la piattaforma, i programmi delle manifestazioni, le diverse adesioni (associazioni ambientaliste, degli inquilini, consumatori, studenti, ecc.) sullo specifico sito.  proprio sul nuovo Codice degli appalti diciamo che sono diverse le cose che non vanno, e che sottintendono un preciso modello: “spendere subito” e “spendere solo per qualcuno”, indipendentemente da come spendere, dallo spendere bene, dall’usare le risorse pubbliche (sono tali sia gli incentivi pagati dalla fiscalità generale sia gli appalti pubblici) per qualificare le imprese e il lavoro, guardando al futuro delle nostre città e del Paese. Nel nuovo Codice, prima di tutto, diventa regola generale quella che era un’eccezione in fase di pandemia. Cioè la possibilità di dare appalti senza gara pubblica fino a cinque milioni e 380mila, l’80% degli appalti. Questo vuol dire meno trasparenza. Vuol dire che il sindaco di turno per i bassi importi (fino a 150mila euro) può assegnare un contratto direttamente a Tizio o Caio senza motivarlo. E dai 150mila fino a cinque milioni e 380mila deve solo invitare cinque o dieci operatori che sceglie lui. Nasceranno dei veri e propri cartelli, blocchi economici, e magari elettorali e di interesse. E se proprio qualcuno rimane fuori, nessun problema. Avendo liberalizzato i subappalti, qualche briciola ci sarà per chi “rompe”. Poi c’è la liberalizzazione del subappalto.

    Perché questa preoccupazione per la liberalizzazione del subappalto?

    Oggi è vietato il “subappalto del subappalto” negli appalti pubblici, da domani sarà liberalizzato. Di fatto portiamo le porcherie dell’edilizia privata (dove si registra il 90% degli infortuni mortali, il lavoro nero, il ricorso a contratti nazionali di lavoro in dumping, un “cottimismo” etnico enorme) nel settore pubblico, alimentando uno scadimento qualitativo, dell’impresa e del lavoro, con i soldi pubblici. Da domani, un soggetto potrà prendere un lavoro pubblico a dieci, subappaltarlo a un altro a nove, poi quest’ultimo lo potrà subappaltare a un terzo a otto, e il terzo a un quarto ecc., teoricamente all’infinito. Peccato che questo voglia dire, nel concreto (perché le imprese non sono dame di carità), che a ogni livello di subappalto si dovrà risparmiare, e lo si potrà fare solo ricorrendo a macchinari più vecchi o a materiali più scadenti, o, come avviene nell’edilizia privata, comprimendo salari e tutele, a partire da quelle sulla sicurezza. Si incentiva il dumping, la destrutturazione delle imprese di medie dimensioni, che magari hanno investito in questi anni, la moltiplicazione dei soggetti in cantiere: e tutte le tutele pensate quando vi potevano essere al massimo due soggetti (appaltatore e subappaltatore), diventeranno tutele più difficili da esigere. Dalla verifica di parità di trattamento economico e normativo, e stesso Ccnl lungo la filiera al Durc di Congruità, dal rispetto dei Ccnl edili all’applicazione dei piani per la sicurezza. Quel che si sta scoprendo in Fincantieri (duemila lavoratori stranieri “in nero” o “in grigio”) accadrà domani anche sulle opere per l’alta velocità, per la costruzione di scuole e ospedali, ecc. Immaginatevi un cantiere con sette imprese che stanno contemporaneamente sulla stessa lavorazione, con sette capisquadra diversi, con lavoratori che non si conoscono, a cui si applicano magari Ccnl diversi, pur facendo lo stesso lavoro. Senza considerare che, allungando la catena dei subappalti, si facilita l’infiltrazione criminale, a partire da chi può prendere lavori sotto costo, perché l’obiettivo è riciclare denaro sporco… (continua sul sito)

 

*) Terzo Giornale – La Fondazione per la critica sociale e un gruppo di amici giornalisti hanno aperto questo sito con aggiornamenti quotidiani (dal lunedì al venerdì) per fornire non un “primo” giornale su cui leggere le notizie, non un “secondo”, come si usa definire un organo di commenti e approfondimenti, ma un giornale “terzo” che intende offrire un orientamento improntato a una rigorosa selezione dei temi e degli argomenti, già “tagliata” in partenza nel senso di un socialismo ecologista. >>> vai al sito

       

   

L’Avvenire dei lavoratori

 

Visita il BLOG dell’ADL curato da Tiziana Stoto (KOLORATO)

     

         

L’Avvenire dei lavoratori – Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) https://it.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_lavoratori

(ADL in inglese) https://en.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_Lavoratori

(ADL in spagnolo) https://es.wikipedia.org/wiki/L’Avvenire_dei_Lavoratori

(Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

 

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LAVORO E DIRITTI

a cura di www.collettiva.it

 

L’ALLARME: Se l’Italia

non rispetta i diritti umani

 

Dal Rapporto 2022-2023 di Amnesty International il focus

sulle violazioni nel nostro Paese > ascolta sul sito della Cgil

 

di Simona Caramitaro 

 

Migranti e discriminazioni di genere.  Sono i due temi principali al centro del focus di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani in Italia. Alla presentazione del Rapporto 2022-2023, che riguarda 156 Paesi in tutto il mondo, Ileana Bello, direttrice generale di Amnesty Italia, ha illustrato le principali criticità nel nostro Paese. > ascolta sul sito della Cgil

       

   

Su Radio Radicale

https://www.radioradicale.it/

 

Spini all’assemblea delle Istituzioni culturali italiane

 

Registrazione video dell’assemblea “Assemblea Nazionale dell’AICI (Associazione delle Istituzioni culturali italiane)”, svoltasi a Roma giovedì 30 marzo 2023. Relazione introduttiva di Valdo Spini (presidente Aici). Intervengono: Sergio Scamuzzi (Istituto Gramsci Piemontese), Simona Ferrantin (Isacem – Istituto Paolo VI), Daniela Mazzucca (Fondazione Giuseppe Di Vagno), Giuseppe Parlato (Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).

 

 

Valdo Spini durante la relazione

al convegno dell’AICI

       

       

Da Avanti! online

www.avantionline.it/

 

New York, Georgia, Washington.

La corsa per incriminare Trump 

 

di Domenico Maceri

Professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California

 

Il presidente Ulysses Grant fu arrestato nel 1872 per eccesso di velocità col suo calesse nelle strade di Washington D.C.

    Grant, 18esimo presidente, era anche stato il generale che aveva condotto le forze armate dell’Unione alla vittoria nella Guerra Civile (1861-1865). Lo arrestò un semplice poliziotto ma Grant aveva ripetutamente infranto le regole stradali della capitale. Nonostante la sua riverenza verso il presidente eroe nella Guerra Civile l’agente fu costretto ad ammanettarlo: dovette pagare una cauzione ma fu rilasciato.

    Richard Nixon non fu arrestato per lo scandalo del Watergate ma nel mese di agosto del 1974 rassegnò le dimissioni evitando il probabile impeachment o forse anche l’incriminazione. Fu salvato completamente un mese dopo da Gerald Ford, il suo successore alla Casa Bianca, il quale gli concesse la grazia per qualunque possibile reato avesse potuto commettere.

    Donald Trump ha già fatto storia in negativo avendo subito due impeachment. Gli altri due presidenti colpiti dall’impeachment furono Andrew Jackson (1868) e Bill Clinton (1998). Nessuno dei tre fu condannato dal Senato ma Jackson si avvicinò, salvato da un solo voto, Clinton da 5, e Trump da 3 voti. (…) (continua sul sito)

       

                                                                                  

DAI COMPAGNI TICINESI

 

Grazie per il vostro sostegno!

 

Care compagne, cari compagni, qui la campagna elettorale volge al termine. Dopo la bella festa di ieri a Biasca siamo pronti a ritrovarci tutti e tutte alla Casa del Popolo domenica 2 aprile a partire dalle 13:00 per aspettare i risultati di questa impegnativa campagna che ha visto nascere, per la prima volta nella storia del Cantone, un’alleanza rosso-verde per la lista del Consiglio di Stato. Un’alleanza che in molti comuni è già una realtà e che anche a livello di parlamento cantonale ha dato i suoi frutti.

    Siamo convinti che questa collaborazione con I Verdi sia molto importante per il futuro del Cantone Ticino, per portare avanti il progetto di un Ticino solidale e progressista, che promuova l’idea di un Cantone aperto, solidale e attento all’ambiente. Un Cantone dove si dia importanza al servizio pubblico, in particolare al trasporto pubblico, alla protezione del nostro territorio, ma anche dove vengano realizzate riforme sociali che vadano a beneficio di tutta la società e non solo dei più furbi e privilegiati. Per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e tutte: non dimenticate di andare a votare e di far votare la lista 12 per il Gran Consiglio e 9 per il Consiglio di Stato.

    Con la campagna elettorale che a breve si concluderà, ne approfittiamo per ringraziare tutte le persone che si sono mobilitate in questi mesi, tutte le sezioni che con entusiasmo hanno organizzato eventi ed incontri, tutti i candidati e tutte le candidate che si sono messi a disposizione e tutte le persone che hanno sostenuto con il loro voto e il loro supporto le nostre liste. Grazie per il vostro insostituibile lavoro ed impegno!

 

Saluti solidali, Laura e Fabrizio 

di News Socialiste – Bellinzona (CH), 30/3/2023

       

 

LETTERA

 

Un italiano a Parigi

 

Care/i, vi giro una fotografia di Daniele Delbene, esponente del nostro Tavolo di Concertazione (“Verso l’Epinay italiana”), martedì a Parigi con il popolo francese.

 

Vincenzo Lorè, Responsabile comunicazione Socialismo XXI

 

 

       

  

Questo è stato

 

vittime dell’eccidio nazifascista presso le Fosse Ardeatine

 

Vedi le foto sul sito del mausoleo (vai al sito)

 

1.                  Agnini Ferdinando (Catania, 24 agosto 1924) – Studente di medicina, impiegato – PCI.

2.                  Albanese Teodato (Cerignola, Foggia, 7 giugno 1904) – Avvocato.

3.                  Albertelli Pilo (Parma, 30 settembre 1907) – Professore di filosofia – Partigiano combattente; membro del Comitato Militare del Partito d’Azione insieme a Armando Bussi – Medaglia d’oro al valor militare.

4.                  Amoretti Ivanoe (Imperia, 12 novembre 1920) – Sottotenente del Regio Esercito in servizio permanente effettivo (partigiano) – Fronte militare clandestino di resistenza

5.                  Angelai Aldo (Roma, 26 dicembre 1917) – Macellaio – PSIUP.

6.                  Angeli Virgilio (Grossendaerdof, 20 dicembre 1899) – Pittore.

7.                  Angelini Paolo (Castelnuovo di Garfagnana, Lucca, 9 luglio 1909) (Lucca) – Autista – PCI; Appartenente ai GAP

8.                  Angelucci Giovanni (Roma, 24 agosto 1924) – Macellaio – Bandiera Rossa.

9.                  Annarumi Bruno (Roma, 30 novembre 1921) – Stagnino – Partito d’Azione.

10.             Anticoli Lazzaro (Roma, 7 aprile 1917) – Venditore ambulante; pugile – Vittima della Shoah.

11.             Artale Vito (Palermo, 1º marzo 1882) – Tenente Generale d’artiglieria – Fronte Militare Clandestino – Medaglia d’oro al valor militare.

12.             Astrologo Cesare (Tivoli, Roma, 14 settembre 1903) – Lucidatore – Partigiano – Vittima della Shoah.

13.             Aversa Raffaele (Labico, Roma, 2 settembre 1906) – Capitano dei Carabinieri Reali – Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri – Medaglia d’oro al valor militare.

14.             Avolio Carlo (Siracusa, 14 settembre 1895) – Impiegato S.A.I.B. – Partito Democratico del Lavoro (Unione Nazionale); Membro della Brigata Goffredo Mameli.

15.             Ayroldi Antonio (Ostuni, Brindisi, 10 settembre 1906) – Maggiore del Genio del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino) – Comandante raggruppamento patrioti Lazio sud e zona Castelli – Medaglia d’argento al valor militare.

16.             Azzarita Manfredi (Venezia, 19 luglio 1912) – Capitano di cavalleria – Fronte Militare Clandestino, Gruppo Fossi – Medaglia d’oro al valor militare.

17.             Baglivo Ugo (Alessano, Lecce, 24 novembre 1910) – Avvocato – Partito d’Azione; Partigiano.

18.             Ballina Giovanni (Roma, 21 ottobre 1905) – Contadino – CLN.

19.             Banzi Aldo (Roma, 23 febbraio 1921) – Geometra – Bandiera Rossa.

20.             Barbieri Silvio (Roma, 31 dicembre 1902) – Architetto – PCI.

21.             Benati Nino (Conselice, Ravenna, 9 agosto 1913) – Impiegato, banchista – Bandiera Rossa.

22.             Bendicenti Donato (Rogliano, Cosenza, 18 ottobre 1907) – Avvocato – Partigiano combattente; PCI; Appartenente alla Banda patrioti del Trionfale diretta dal colonnello Vetere – Medaglia d’argento al valor militare.

23.             Berardi Lallo (Roma, 13 settembre 1905) – Manovale, muratore – Partito Repubblicano.

24.             Bernabei Elio (Montepulciano, Siena, 29 ottobre 1907) – Ingegnere delle Ferrovie dello Stato – Partito d’Azione.

25.             Bernardini Secondo (Pisoniano, Roma, 12 maggio 1908) – Commerciante – Democrazia Cristiana.

26.             Bernardini Tito (Orte, Viterbo, 24 aprile 1898) – Operaio, magazziniere – PCI.

27.             Berolsheimer Aldo (Roma, 20 settembre 1905) – Commesso – Vittima della Shoah.

28.             Blumstein Giorgio Leone (Leopoli, 1895) – Banchiere – Vittima della Shoah.

29.             Bolgia Michele (Roma, 14 marzo 1894) – Ferroviere; Guardasala FF.SS. – PSIUP).

30.             Bonanni Luigi (Camerata Nuova, Roma, 10 marzo 1910) – Operaio specializzato Pirelli; autista – PCI; Staffetta partigiana.

31.             Bordoni Manlio (Roma, 23 luglio 1920) – Impiegato – Movimento Comunista Italiano.

32.             Bruno Di Belmonte Luigi (Napoli, 24 ottobre 1919) – Possidente – Fuggito da campo di internamento tedesco in Croazia.

33.             Bucchi Marcello (Roma, 18 ottobre 1921) – Geometra; Disegnatore – Fronte Militare Clandestino.

34.             Bucci Bruno (Roma, 29 settembre 1920) – Impiegato; Disegnatore – Partito d’Azione.

35.             Bucci Umberto (Lucera, Foggia, 18 giugno 1892) – Impiegato – Partito d’Azione.

36.             Bucciano Francesco (Castrovillari, Reggio Calabria, 5 agosto 1894) – Impiegato Firmar – Bandiera Rossa.

37.             Bussi Armando (Modena, 17 dicembre 1896) – Impiegato delle Ferrovie dello Stato – Membro del Comitato Militare del Partito d’Azione insieme a Pilo Albertelli – Medaglia d’oro al valor militare.

38.             Butera Gaetano (Riesi, Caltanissetta, 11 settembre 1924) – Pittore; soldato carrista – Fronte Militare Clandestino; Partito socialista italiano – Medaglia d’oro al valor militare.

39.             Buttaroni Vittorio (Genzano, Roma, 15 ottobre 1905) – Autista – Partigiano; Partito d’Azione.

40.             Butticé Leonardo (Siculiana, Agrigento, 2 febbraio 1921) – Meccanico – PSIUP.

41.             Calderari Giuseppe (Nespolo, Rieti, 27 marzo 1909) – Contadino – Partigiano.

42.             Camisotti Carlo (Corbola, Rovigo, 11 maggio 1902) – Asfaltista – Brigate Garibaldi; Partito Comunista Italiano.

43.             Campanile Silvio (Roma, 24 giugno 1905) – Commerciante – PSIUP.

44.             Canacci Ilario (Roma, 12 febbraio 1927) – Secondo cameriere d’albergo – Bandiera Rossa – Arrestato il 29 febbraio 1944 – A 17 anni è tra le più giovani vittime dell’eccidio.

45.             Canalis Salvatore (Tula, Sassari, 14 novembre 1908) – Professore di lettere ai Licei – Partito d’Azione.

46.             Cantalamessa Renato (Roma, 27 settembre 1903) – Falegname – PCI.

47.             Capecci Alfredo (Roma, 11 dicembre 1924) – Meccanico – Bandiera Rossa.

48.             Capozio Ottavio (Roma, 20 settembre 1922) – Impiegato postelegrafonico – Bandiera Rossa.

49.             Caputo Ferruccio (Melissano, Lecce, 16 ottobre 1922) – Studente.

50.             Caracciolo Emanuele (Tripoli, Libia, 22 agosto 1912) – Regista e tecnico cinematografico – Comunista.

51.             Carioli Francesco (Pieve Torina, Macerata, 9 luglio 1878) – Fruttivendolo.

52.             Carola Federico (Lecce, 11 ottobre 1912) – Capitano della Regia Aeronautica – Fronte Militare Clandestino.

53.             Carola Mario (Gaeta, Latina, 8 maggio 1917) – Capitano di fanteria – Fronte Militare Clandestino.

54.             Casadei Andrea (Roma, 30 novembre 1912) – Artigiano, Falegname – Arrestato perché dava ospitalità a prigionieri inglesi e americani

55.             Caviglia Adolfo (Roma, 5 ottobre 1898) – Impiegato – Vittima della Shoah.

56.             Celani Giuseppe (Roma, 28 agosto 1901) – Ispettore capo dei servizi annonari del governatorato di Roma – Partito Democratico del Lavoro (Unione Nazionale); Partigiano.

57.             Cerroni Oreste (Roma, 16 settembre 1874) – Tipografo – Partito d’Azione – Arrestato perché stampava con altri 3 compagni manifesti di propaganda contro i nazifascisti.

58.             Checchi Egidio (Gallarate, Varese, 29 luglio 1892) – Meccanico – Arrestato come militante del PCI.

59.             Chiesa Romualdo (Roma, 1º settembre 1922) – Studente di ingegneria – Partigiano combattente (Movimento dei Cattolici comunisti) – Accusato di traffico d’armi – Medaglia d’oro al valor militare.

60.             Chiricozzi Aldo Francesco (Civitavecchia, Roma, 12 settembre 1925) – Impiegato postelegrafonico – Arrestato il 21 febbraio 1944 con l’accusa di fornire sigarette ai partigiani della Banda d’Achille.

61.             Ciavarella Francesco (Pistoia, 7 gennaio 1917) – Impiegato nella Marina Mercantile – Partito Comunista Italiano. Riconosciuto partigiano combattente caduto per la lotta di Liberazione nella banda abruzzese dedicata a suo nome.

62.             Cibei Duilio (Roma, 8 gennaio 1929) – Falegname – Partito d’Azione – Arrestato il 7 febbraio 1944 con il fratello Gino con l’accusa di sabotaggio – A 15 anni è con Michele Di Veroli la vittima più giovane dell’eccidio.

63.             Cibei Gino (Roma, 13 maggio 1924)- Meccanico – Partito d’Azione – Arrestato il 7 febbraio 1944 con il fratello Duilio con l’accusa di sabotaggio.

64.             Cinelli Francesco (Roma, 26 febbraio 1899) – Impiegato della società Romana Gas – Partito Comunista Italiano – Arrestato con il fratello Giuseppe il 22 marzo 1944.

65.             Cinelli Giuseppe (Roma, 17 gennaio 1902) – Portatore ai mercati generali – PCI – Arrestato con il fratello Francesco il 22 marzo 1944 con l’accusa di sostenere il movimento partigiano.

66.             Cocco Pasquale (Sedilo, Oristano, 5 gennaio 1920) – Studente.

67.             Coen Saverio (Roma, 5 ottobre 1910) – Commerciante – Partigiano combattente – Collabora con i servizi segreti inglesi – Arrestato il 22 febbraio 1944 – Vittima della Shoah – Medaglia d’argento al valor militare.

68.             Conti Giorgio (Roma, 17 maggio 1902) – Ingegnere (CLN).

69.             Corsi Orazio – Falegname (PCI).

70.             Costanzi Guido – Impiegato, Sottotenente contabile del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’argento al valor militare.

71.             Cozzi Alberto (Roma, 23 marzo 1925) – Meccanico; partigiano combattente – Medaglia d’oro al valor militare.

72.             D’Amico Cosimo – Amministratore teatrale.

73.             D’Amico Giuseppe – Impiegato (PCI).

74.             D’Andrea Mario – Ferroviere (Partito d’Azione).

75.             D’Aspro Arturo – Ragioniere (Bandiera Rossa).

76.             De Angelis Gerardo – Regista cinematografico; partigiano (Centro informazioni) – Medaglia d’argento al valor militare.

77.             De Carolis Ugo – Maggiore dei Carabinieri Reali – Capo di stato maggiore del Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri – Medaglia d’oro al valor militare.

78.             De Giorgio Carlo – Impiegato (Partito d’Azione).

79.             De Grenet Filippo (Napoli, 1904) – Impiegato; tenente di complemento – Fronte Militare Clandestino – Medaglia d’oro al valor militare.

80.             Della Torre Odoardo (Livorno, 24 febbraio 1894) – Avvocato; insegnante di filosofia – Attivo nella Resistenza romana – Vittima della Shoah.

81.             Del Monte Giuseppe – Impiegato.

82.             De Marchi Raoul – Impiegato (Partito d’Azione).

83.             De Nicolò Gastone – Studente (PSIUP).

84.             De Simoni Fidardo – Operaio (Bandiera Rossa).

85.             Di Capua Zaccaria – Autista.

86.             Di Castro Angelo – Commesso.

87.             Di Consiglio Cesare (Roma, 7 novembre 1912) – Operaio – Arrestato il 21 marzo 1944 insieme ai suoi familiari per motivi razziali – Vittima della Shoah.

88.             Di Consiglio Franco (Roma, 21 marzo 1927) – Macellaio – Arrestato il 21 marzo 1944 insieme ai suoi familiari per motivi razziali – Vittima della Shoah – A 17 anni è tra le più giovani vittime dell’eccidio.

89.             Di Consiglio Marco (Roma, 15 maggio 1924) – Macellaio – Arrestato il 21 marzo 1944 insieme ai suoi familiari per motivi razziali – Vittima della Shoah

90.             Di Consiglio Mosè (Roma, 25 gennaio 1870) – Commerciante – Arrestato il 21 marzo 1944 insieme ai suoi familiari per motivi razziali – Vittima della Shoah

91.             Di Consiglio Salomone (Roma, 20 febbraio 1899) – Venditore ambulante – Arrestato il 21 marzo 1944 insieme ai suoi familiari per motivi razziali – Vittima della Shoah

92.             Di Consiglio Santoro (Roma, 23 settembre 1925) – Macellaio – Arrestato il 21 marzo 1944 insieme ai suoi familiari per motivi razziali – Vittima della Shoah

93.             Di Nepi Alberto (Roma, 21 settembre 1879) – Commerciante – Arrestato il 15 febbraio 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

94.             Di Nepi Giorgio (Roma, 23 settembre 1919) – Viaggiatore di commercio – Arrestato il 22 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

95.             Di Nepi Samuele (Milano, 8 febbraio 1908) – Commerciante – Arrestato il 13 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

96.             Di Nola Ugo (Roma, 12 febbraio 1901) – Rappresentante di commercio – Arrestato il 20 febbraio 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

97.             Diociajuti Pier Domenico (Padova, 10 maggio 1879) – Commerciante – Partito d’Azione – Arrestato il 9 marzo 1944 con l’accusa di sabotaggio.

98.             Di Peppe Otello (Chiesto, 31 maggio 1890) – Falegname ebanista – PCI – Conserva documenti, nasconde fuggiaschi, raccoglie viveri per le bande partigiane – Arrestato il 1º febbraio 1944.

99.             Di Porto Angelo (Roma, 1º aprile 1918) – Commesso; venditore ambulante – Arrestato il 23 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

100.         Di Porto Giacomo (Roma, 15 dicembre 1895) – Venditore ambulante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

101.         Di Porto Giacomo (Roma, 10 aprile 1890) – Venditore ambulante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

102.         Di Salvo Gioacchino (Napoli, 3 febbraio 1914) – Impiegato – Democrazia del Lavoro – Arrestato il 2 marzo 1944.

103.         Di Segni Armando (Roma, 27 giugno 1913) – Venditore ambulante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

104.         Di Segni Pacifico (Roma, 26 gennaio 1922) – Venditore ambulante – Arrestato il 23 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

105.         Di Veroli Attilio – Commerciante – Arrestato il 18 marzo 1944 con il padre per motivi razziali – Vittima della Shoah

106.         Di Veroli Michele (Roma, 3 febbraio 1929) – Venditore ambulante – Arrestato il 18 marzo 1944 con il padre per motivi razziali – Vittima della Shoah – A 15 anni è con Duilio Cibei la vittima più giovane dell’eccidio.

107.         Drucker Salomone (Leopoli, Polonia, 11 gennaio 1905) – Commerciante; Pellicciaio – Partito Socialista Polacco – Arrestato il 27 febbraio 1944 con l’accusa di spionaggio – Vittima della Shoah

108.         Duranti Lido (Castelfranco di Sotto, Pisa, 7 aprile 1919) – Operaio presso la Ditta Pirelli – Partito Comunista Italiano – Svolge attiva opera di propaganda – Arrestato il 27 febbraio 1944.

109.         Efrati Marco (Roma, 25 luglio 1907) – Commerciante – Arrestato il 20 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

110.         Elena Fernando (Roma, 22 giugno 1919) – Artista – PSIUP – Svolge attiva opera di propaganda – Arrestato il 22 febbraio 1944.

111.         Eluisi Aldo (Venezia, 11 settembre 1898) – Pittore; partigiano combattente (Partito d’Azione) – Medaglia d’oro al valor militare.

112.         Ercolani Giorgio (Roma, 1908) – Tenente colonnello di Stato Maggiore del Regio Esercito – Partito d’Azione – Arrestato il 22 gennaio 1944.

113.         Ercoli Aldo (Roma, 7 maggio 1916) – Pittore – Partito d’Azione – Arrestato il 12 gennaio 1944.

114.         Fabri Renato (Vetralla, Viterbo, 25 dicembre 1888) – Commerciante – Partito d’Azione; Capo Zona e sabotatore – Arrestato il 2 marzo 1944.

115.         Fabrini Antonio (Zagarolo, Roma, 21 febbraio 1900) – Stagnino – Movimento Comunista Italiano; (CLN) – Arrestato il 13 marzo 1944 con l’accusa di aver fornito materiale per la fabbricazione di bombe.

116.         Fano Giorgio (Roma, 4 agosto 1907) – Dottore in scienze commerciali – Arrestato il 15 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

117.         Fantacone Alberto (Roma, 25 settembre 1916) – Avvocato; Dottore in legge – Partito d’Azione; Fronte militare clandestino di resistenza – Brigata Goffredo Mameli (Banda Neri) – Arrestato il 28 gennaio 1944 – Medaglia d’argento al valor militare.

118.         Fantini Vittorio (Roma, 10 novembre 1918) – Farmacista – PCI – Arrestato il 16 marzo 1944 per aver dato ospitalità a prigionieri inglesi e americani.

119.         Fatucci Sabato Amadio (Roma, 27 novembre 1877) – Venditore ambulante – Arrestato il 22 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

120.         Felicioli Mario (Roma, 20 ottobre 1901) – Elettrotecnico – PCI).

121.         Fenulli Dardano (Reggio Emilia, 1889) – maggior Generale (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

122.         Ferola Enrico – Fabbro (Partito d’Azione).

123.         Finamonti Loreto (Nespolo (RI), 20 dicembre 1900) – Commerciante (CLN). Partigiano combattente caduto per la lotta di Liberazione. Riconosciuto nella banda abruzzese Turanense.

124.         Finocchiaro Arnaldo – Elettricista (PCI).

125.         Finzi Aldo – Imprenditore agricolo; ex sottosegretario del Ministero degli Interni del governo Mussolini (Democrazia del Lavoro) – Vittima della Shoah.

126.         Fiorentini Valerio – Autista meccanico (PCI).

127.         Fiorini Fiorino – Maestro musica (Partito d’Azione).

128.         Fochetti Angelo – Impiegato (Corpo Volontari della Libertà).

129.         Fondi Edmondo – Impiegato commerciante.

130.         Fontana Genserico (Roma, 26 gennaio 1918) – Tenente dei Carabinieri Reali, dottore in giurisprudenza (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

131.         Fornari Raffaele (Roma, 26 novembre 1904) – Venditore ambulante – Arrestato il 20 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

132.         Fornaro Leone (Roma, 27 luglio 1921) – Venditore ambulante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

133.         Forte Gaetano – Commerciante; carabiniere di leva – partigiano combattente (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

134.         Foschi Carlo – Commerciante.

135.         Frasca Celestino – Muratore.

136.         Frascà Paolo – Impiegato (CLN).

137.         Frascati Angelo (Roma, 11 novembre 1887) – Commerciante – Arrestato per motivi razziali – Vittima della Shoah.

138.         Frignani Giovanni (Ravenna, 8 aprile 1897) – Tenente colonnello dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

139.         Funaro Alberto (Roma, 27 settembre 1919) – Commerciante – Arrestato il 23 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

140.         Funaro Mosè (Roma, 15 marzo 1889) – Commerciante – Arrestato il 21 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

141.         Funaro Pacifico (Roma, 13 maggio 1888) – Autista – Arrestato il 23 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

142.         Funaro Settimio (Roma, 17 novembre 1916) – Venditore ambulante – Arrestato il 18 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

143.         Galafati Angelo – Pontarolo Bandiera Rossa.

144.         Gallarello Antonio – Falegname ebanista (Partito d’Azione).

145.         Gavioli Luigi – Impiegato (PCI).

146.         Gelsomini Manlio (Roma, 7 novembre 1907) – Medico – Fronte Militare Clandestino – Medaglia d’oro al valor militare.

147.         Gesmundo Gioacchino (Terlizzi, Bari, 20 novembre 1908) – Professore di Filosofia – partigiano combattente; PCI) – Medaglia d’oro al valor militare.

148.         Giacchini Alberto – Assicuratore (Bandiera Rossa).

149.         Giglio Maurizio Cervo (Parigi, 20 dicembre 1920) – Tenente di P.S. dei “Metropolitani” di Roma (OSS) – Medaglia d’oro al valor militare. Al Ten. Maurizio Giglio è intitolata la caserma delle Volanti della Polizia di Stato a Roma, in via G. Reni.

150.         Gigliozzi Romolo – Autista (PSIUP).

151.         Giordano Calcedonio (Palermo, 11 luglio 1916) – corazziere (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

152.         Giorgi Giorgio (S. Agata Feltria, Pesaro, 6 marzo 1921) – Ragioniere – Partito d’Azione; partigiano.

153.         Giorgini Renzo – Industriale (PCI).

154.         Giustiniani Antonio – Cameriere (PCI).

155.         Gorgolini Giorgio – Ragioniere (Fronte Militare Clandestino).

156.         Gori Gastone – Muratore (PSIUP).

157.         Govoni Aladino – Figlio del poeta Corrado Govoni; Capitano dei granatieri; partigiano combattente (Bandiera Rossa) – Medaglia d’oro al valor militare.

158.         Grani Umberto – Maggiore della Regia Aeronautica in congedo (Partito d’Azione).

159.         Grieco Ennio – Elettromeccanico (Bandiera Rossa).

160.         Guidoni Unico – Studente (Bandiera Rossa).

161.         Haipel Mario – Maresciallo del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino).

162.         Iaforte Domenico – Calzolaio (PCI).

163.         Ialuna Sebastiano – Agricoltore.

164.         Imperiali Costantino – Rappresentante di vini (Bandiera Rossa).

165.         Intreccialagli Mario – Calzolaio (Partito d’Azione).

166.         Kereszti Sandor – Ufficiale (Partito d’Azione).

167.         Landesman Boris (Odessa, Ucraina, 2 febbraio 1901) – Commerciante – Arrestato per motivi razziali – Vittima della Shoah.

168.         La Rosa Salvatore – Soldato.

169.         La Vecchia Gaetano – Ebanista (Partito d’Azione).

170.         Leonardi Ornello – Commesso (Bandiera Rossa).

171.         Leonelli Cesare – Avvocato (Partito d’Azione).

172.         Liberi Epidemio (Popoli, Pescara, 16 luglio 1920) – Industriale – Partito d’Azione.

173.         Lidonnici Amedeo – Industriale (Fronte Militare Clandestino).

174.         Limentani Davide (Roma, 27 maggio 1890) – Commerciante – Arrestato il 16 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

175.         Limentani Giovanni (Roma, 30 dicembre 1885) – Commerciante – Arrestato il 9 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

176.         Limentani Settimio (Roma, 27 maggio 1907) – Commerciante – Arrestato il 9 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

177.         Lombardi Ezio (Sorano, Grosseto, 19 settembre 1903 – Impiegato – Partigiano.

178.         Lo Presti Giuseppe (Roma, 31 maggio 1919) – Dottore in legge; partigiano combattente (PSIUP) – Medaglia d’oro al valor militare.

179.         Lordi Roberto – Generale della Regia Aeronautica (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

180.         Lotti Giuseppe – Stuccatore (Partito d’Azione).

181.         Lucarelli Armando – Tipografo.

182.         Luchetti Carlo – Stagnaro (Bandiera Rossa).

183.         Luna Gavino – Impiegato delle Regie Poste (CLN). È stato un grande interprete del cantu a chiterra, con il nome d’arte di Gavino De Lunas incise diversi dischi.

184.         Lungaro Pietro Ermelindo – Vice Brigadiere di Pubblica Sicurezza (Partito d’Azione).

185.         Lunghi Ambrogio – Asfaltista (Bandiera Rossa).

186.         Lusena Umberto – Maggiore del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

187.         Luzzi Everardo – Metallurgico.

188.         Magri Mario – Maggiore d’artiglieria (Fronte Militare Clandestino)- Medaglia d’argento al valor militare.

189.         Manca Candido (Dolianova, Cagliari, 31 gennaio 1907- brigadiere dei Carabinieri Reali – Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri – Medaglia d’oro al valor militare.

190.         Mancini Enrico – Commerciante.

191.         Marchesi Alberto (Roma, 22 settembre 1900) – Commerciante, ex ardito bersagliere; partigiano combattente (PCI) – Medaglia d’oro al valor militare.

192.         Marchetti Duilio – Autista.

193.         Margioni Antonio – Falegname (Bandiera Rossa).

194.         Marimpietri Vittorio – Impiegato – Partito d’Azione.

195.         Marino Angelo – Piazzista.

196.         Martella Angelo (Capranica, 10 ottobre 1908) – Rastrellato mentre era di ritorno a casa da lavoro.

197.         Martelli Castaldi Sabato (Cava de’ Tirreni, Salerno, 19 agosto 1896) – Generale della Regia Aeronautica (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

198.         Martini Placido (Montecompatri, Roma, 7 maggio 1879) – Avvocato; partigiano combattente – Medaglia d’oro al valor militare.

199.         Mastrangeli Fulvio – Impiegato.

200.         Mastrogiacomo Luigi – Custode del ministero delle Finanze.

201.         Medas Giuseppe – Avvocato (Partito d’Azione).

202.         Menasci Umberto – Commerciante.

203.         Micheli Ernesto – Imbianchino (Bandiera Rossa).

204.         Micozzi Emidio – Commerciante (Bandiera Rossa).

205.         Mieli Cesare (Roma, 21 novembre 1890) – Venditore ambulante – Arrestato il 22 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

206.         Mieli Mario (Roma, 7 giugno 1915) – Venditore ambulante – Arrestato il 22 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

207.         Mieli Renato (Roma, 18 settembre 1913) – Commerciante – Arrestato il 22 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

208.         Milano Raffaele – Viaggiatore.

209.         Milano Tullio – Impiegato.

210.         Milano Ugo – Impiegato.

211.         Mocci Sisinnio (PCI).

212.         Montezemolo, Giuseppe Cordero Lanza di (Roma, 26 maggio 1901) – Colonnello del Regio Esercito (comandante del Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

213.         Moretti Augusto.

214.         Moretti Pio – Contadino.

215.         Morgano Santo – Elettromeccanico.

216.         Mosca Alfredo – Elettrotecnico (PSIUP).

217.         Moscati Emanuele (Roma, 17 dicembre 1914) – Venditore ambulante – Arrestato il 18 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah – Fratello di Marco Moscati.

218.         Moscati Marco – (Roma, 1º luglio 1916) – Venditore ambulante – Partigiano; Partito Comunista Italiano – Arrestato il 18 febbraio 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah – Fratello di Emanuele Moscati.

219.         Moscati Pace (Roma, 21 maggio 1899) – Venditore ambulante – Arrestato il 20 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah – Fratello di Vito Moscati.

220.         Moscati Vito (Roma, 26 luglio 1900) – Elettricista – Arrestato il 25 febbraio 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah – Fratello di Pace Moscati.

221.         Mosciatti Carlo (Matelica, Macerata, 26 novembre 1924) – Impiegato – Arrestato con il sospetto di aver deposto del materiale esplosivo sul tram dove viaggiava.

222.         Napoleone Agostino (Cagliari, 14 settembre 1918) – Sottotenente di vascello della Regia Marina – Fronte Militare Clandestino – Medaglia d’argento al valor militare.

223.         Natili Celestino (Roma, 18 luglio 1920) – Commerciante – PSIUP – Si consegna il 21 marzo 1944 alla polizia nella speranza vana di salvare il padre, Mariano, già detenuto al suo posto.

224.         Natili Mariano (Amatrice, Rieti, 18 maggio 1887) – Commerciante – Arrestato il 12 febbraio 1944 per costringere il figlio Celestino a costituirsi.

225.         Navarra Giuseppe – Contadino.

226.         Ninci Sestilio – Tramviere (PSIUP).

227.         Nobili Edoardo – Meccanico (Fronte Militare Clandestino).

228.         Norma Fernando – Ebanista (Partito d’Azione).

229.         Orlandi Posti Orlando – Studente; partigiano combattente (Partito d’Azione) – Medaglia d’argento al valor militare.

230.         Ottaviano Armando – Dottore in lettere (Bandiera Rossa).

231.         Paliani Attilio – Commerciante.

232.         Pappagallo Pietro (Terlizzi, Bari – 28 giugno 1888) – Sacerdote – Fronte militare clandestino – Medaglia d’oro al merito civile.

233.         Partito Michele – civile.

234.         Pasqualucci Alfredo – Calzolaio (Bandiera Rossa).

235.         Passarella Mario – Falegname (Bandiera Rossa).

236.         Pelliccia Ulderico – Carpentiere.

237.         Pensuti Renzo – Studente.

238.         Pepicelli Francesco (Sant’Angelo a Cupolo, Benevento, 1906) – Maresciallo dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

239.         Perpetua Remo – Rigattiere.

240.         Perugia Angelo (Roma, 20 agosto 1906) – Venditore ambulante – Partito d’Azione – Svolge attività di propaganda, distribuendo giornali e volantini – Arrestato il 4 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

241.         Petocchi Amedeo.

242.         Petrucci Paolo – Professore di lettere – Partigiano.

243.         Pettorini Ambrogio – Agricoltore (partigiano).

244.         Piasco Renzo (Roma, 13 giugno 1925) – Ferroviere; Aiuto macchinista F.S. – Bandiera Rossa – Attivo nel Quartiere Monte Sacro – Arrestato il 3 febbraio 1944.

245.         Piattelli Cesare (Roma, 7 aprile 1900) – Venditore ambulante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

246.         Piattelli Franco (Roma, 22 marzo 1924) – Commesso – Arrestato il 23 marzo 1944 assieme al padre Giacomo per motivi razziali – Vittima della Shoah

247.         Piattelli Giacomo (Roma, 18 settembre 1897) – Piazzista – Arrestato il 23 marzo 1944 assieme al figlio Franco per motivi razziali – Vittima della Shoah

248.         Pierantoni Luigi – (Verbania, 2 dicembre 1905) – Medico, Tenente del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana – Partito d’Azione; Partigiano.

249.         Pierleoni Romolo – Fabbro (Bandiera Rossa).

250.         Pignotti Angelo – Negoziante.

251.         Pignotti Umberto – Impiegato.

252.         Piperno Claudio (Roma, 4 luglio 1923) – Commerciante – Arrestato il 20 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah

253.         Piras Ignazio – Contadino (partigiano).

254.         Pirozzi Vincenzo – Ragioniere.

255.         Pisino Antonio (Maglie, Lecce, 26 maggio 1917) – Ufficiale di marina – Medaglia d’argento al valor militare.

256.         Pistonesi Antonio – Cameriere (PCI).

257.         Pitrelli Rosario – Meccanico (PCI).

258.         Polli Domenico – Costruttore edile (CLN).

259.         Portieri Alessandro – Meccanico (PCI).

260.         Portinari Erminio – Geometra (Fronte Militare Clandestino).

261.         Primavera Pietro – Impiegato (Bandiera Rossa).

262.         Prosperi Antonio (Poggio Cinolfo, L’Aquila, 18 agosto 1909 – Impiegato – Partigiano.

263.         Pula Italo – Fabbro.

264.         Pula Spartaco – Verniciatore.

265.         Raffaeli Beniamino – Ebanista (PCI).

266.         Rampulla Giovanni – Tenente colonnello (Fronte Militare Clandestino).

267.         Reicher Marian – ebreo polacco

268.         Rendina Roberto – Tenente colonnello d’artiglieria.

269.         Renzi Egidio – Operaio (Partito d’Azione).

270.         Renzini Augusto (Nocera Umbra, Perugia, 22 aprile 1898) – carabiniere (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

271.         Ricci Domenico (Paliano, Frosinone, 9 gennaio 1913) – Impiegato – Partigiano.

272.         Rindone Nunzio – Pastore (partigiano).

273.         Rizzo Ottorino – Maggiore del Regio Esercito.

274.         Roazzi Antonio – Autista (Bandiera Rossa).

275.         Rocchi Filippo – Commerciante (CLN).

276.         Rodella Bruno – (Guidizzolo, Mantova, 17 ottobre 1917) – Studente universitario – Partigiano di Giustizia e Libertà nella banda “Piave”, il cui nome deriva dalla disciolta Divisione cui apparteneva la sua compagnia di bersaglieri. L’1/1/1944 fu arrestato e poi torturato fino all’eccidio finale.

277.         Rodriguez Pereira Romeo (Napoli, 29 novembre 1918) – Tenente dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

278.         Romagnoli Goffredo – Ferroviere (PSIUP).

279.         Roncacci Giulio – Commerciante (Bandiera Rossa).

280.         Ronconi Ettore – Contadino (PCI).

281.         Saccotelli Vincenzo – Falegname (Partito d’Azione).

282.         Salemme Felice (Napoli, 12 aprile 1921) – Studente universitario – Partito d’Azione – Arrestato il 12 gennaio 1944.

283.         Salvatori Giovanni – Impiegato – PSIUP.

284.         Sansolini Adolfo – Commerciante (PSIUP).

285.         Sansolini Alfredo – Commerciante (PSIUP).

286.         Savelli Francesco – Ingegnere (Partito d’Azione).

287.         Scarioli Ivano – Bracciante.

288.         Scattoni Umberto (Roma, 20 agosto 1901) – Pittore – Bandiera Rossa.

289.         Sciunnach Dattilo Giovanni (Roma, 28 luglio 1880) – Venditore ambulante – Arrestato l’8 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

290.         Semini Fiorenzo – Sottotenente di vascello della Regia Marina (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’argento al valor militare.

291.         Senesi Giovanni (Roma, 20 ottobre 1924) – Esattore istituto di assicurazioni – Bandiera Rossa.

292.         Sepe Gaetano – Sarto.

293.         Sergi Gerardo (Portoscusso, Cagliari, 1917) – Brigadiere dei Carabinieri Reali – Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri – Medaglia d’oro al valor militare.

294.         Sermoneta Benedetto (Roma, 11 marzo 1905) – Venditore ambulante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

295.         Silvestri Sebastiano – Agricoltore.

296.         Simoni Simone (Patrica, Frosinone, 24 dicembre 1880) – Generale (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

297.         Sonnino Angelo (Roma, 7 luglio 1914) – Commerciante – Arrestato il 21 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

298.         Sonnino Gabriele (Roma, 17 giugno 1909) – Impiegato – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

299.         Sonnino Mosè (Roma, 22 giugno 1903) – Commerciante – Arrestato il 24 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

300.         Sonnino Pacifico (Roma, 12 settembre 1891) – Commerciante – Arrestato il 4 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

301.         Spunticchia Antonino – Meccanico (Bandiera Rossa).

302.         Stame Nicola Ugo (Foggia, 8 gennaio 1908) – Artista lirico; tenore – Partigiano combattente (Bandiera Rossa) – Medaglia d’argento al valor militare.

303.         Talamo Manfredi (Castellammare di Stabia, 2 gennaio 1895) – Tenente colonnello dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) – Medaglia d’oro al valor militare.

304.         Tapparelli Mario – Commerciante (Partito d’Azione).

305.         Tedesco Cesare (Roma, 13 febbraio 1913) – Commesso – Arrestato il 3 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

306.         Terracina Sergio (Roma, 21 agosto 1925) – Commesso – Arrestato il 22 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

307.         Testa Settimio – Contadino.

308.         Trentini Giulio – Arrotino (Bandiera Rossa).

309.         Troiani Eusebio – Mediatore (Bandiera Rossa).

310.         Troiani Pietro – Venditore ambulante.

311.         Tuchman Heinz Eric, nato il 18/01/1911 (sacello n. 276), salma individuata nel 2020.

312.         Ugolini Nino – Elettromeccanico (Fronte Militare Clandestino).

313.         Unghetti Antonio – Manovale.

314.         Valesani Otello – Calzolaio (Bandiera Rossa).

315.         Vercillo Giovanni – Impiegato (Fronte Militare Clandestino).

316.         Villoresi Renato (Roma, 1917) – Capitano del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino) – Medaglia d’oro al valor militare.

317.         Viotti Pietro – Commerciante (Bandiera Rossa).

318.         Vivanti Angelo (Roma, 27 marzo 1884) – Commerciante – Arrestato il 25 febbraio 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

319.         Vivanti Giacomo (Roma, 11 novembre 1911) – Commerciante – Arrestato il 25 febbraio 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

320.         Vivenzio Gennaro.

321.         Volponi Guido – Impiegato.

322.         Wald Pesach Paul (Berlino, Germania, 1921) – Rifugiato – Arrestato per motivi razziali – Vittima della Shoah

323.         Wald Schra (Berlino, Germania) – Rifugiato – Arrestato per motivi razziali – Vittima della Shoah

324.         Zaccagnini Carlo (Roma, 1º luglio 1913) – Avvocato – Fronte Militare Clandestino – Medaglia d’oro al valor militare.

325.         Zambelli Ilario – Telegrafista – Fronte Militare Clandestino – Medaglia d’oro al valor militare.

326.         Zarfati Alessandro (Roma, 8 settembre 1915) – Commerciante – Arrestato il 17 marzo 1944 per motivi razziali – Vittima della Shoah.

327.         Zicconi Raffaele (Sommatino, Caltanissetta, 13 agosto 1911) – Impiegato – Partito d’Azione – Consegnava materiale di propaganda, nascondeva armi e aiutava ebrei – Arrestato il 7 febbraio 1944, mentre preparava un atto di sabotaggio.

328.         Zironi Augusto (20 giugno 1920) – Sottotenente di vascello della Regia Marina – Fronte Militare Clandestino – Arrestato il 19 marzo 1944 – Medaglia d’argento al valor militare.

 

·        Ignoto

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L’Avvenire dei lavoratori

EDITRICE SOCIALISTA FONDATA NEL 1897

 

L’Avvenire dei lavoratori è parte della Società Cooperativa Italiana Zurigo, storico istituto che opera in emigra­zione senza fini di lucro e che nel triennio 1941-1944 fu sede del “Centro estero socialista”. Fondato nel 1897 dalla federazione estera del Partito Socialista Italiano e dall’Unione Sindacale Svizzera come organo di stampa per le nascenti organizzazioni operaie all’estero, L’ADL ha preso parte attiva al movimento pacifista durante la Prima guerra mon­diale; durante il ventennio fascista ha ospitato in co-edizione l’Avanti! garantendo la stampa e la distribuzione dei materiali elaborati dal Centro estero socialista in opposizione alla dittatura e a sostegno della Resistenza. Nel secondo Dopoguerra L’ADL ha iniziato una nuova, lunga battaglia per l’integrazione dei mi­gran­ti, contro la xenofobia e per la dignità della persona umana. Dal 1996, in controtendenza rispetto all’eclissi della sinistra italiana, diamo il nostro contributo alla salvaguardia di un patrimonio ideale che appar­tiene a tutti.

 

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