Agenzia nr. 707 – II Commissione: l’audizione su impianto di dissalazione a Taranto 

 
ANNO XX
Numero 707
05/04/2023
Pubblicato in Bari

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II Commissione: l’audizione su impianto di dissalazione a Taranto 

L’impianto di dissalazione che sorgerà a Taranto sulle sorgenti salmastre del fiume Tara, è stato al centro dell’audizione che si è svolta in II Commissione, presieduta da Antonio Tutolo.  
A relazionare sul punto all’ordine dei lavori sono stati convocati in audizione i vertici di AQP.
La direttrice generale di AQP Francesca Portincasa, ha esordito dicendo che la strategia che sta portando avanti Aqp si sviluppa su tre direttrici, il cui primo impegno è rivolto al recupero perdite con l’obiettivo di portare avanti l’investimento fino al 2026, per recuperare 10 milioni di metri cubi all’anno, lungo la rete di 21 mila chilometri a cui si aggiungono altri 5 chilometri della grande adduzione. Pertanto, nel 2022 sono stati recuperati 10 milioni di metri cubi e ulteriori 30 milioni di metri cubi sono stati recuperati dal 2019 al 2022. L’altro obiettivo di Aqp è riutilizzare i reflui con l’affinamento e rendere l’acqua idonea all’uso agricolo. Sono nove gli impianti che adesso danno acqua in agricoltura, facendo risparmiare agli agricoltori dal 30 al 35 per cento del costo di produzione. La terza gamba è quella della pluralità delle fonti, visto che la Puglia prende l’acqua dalla Campania e Basilicata e, quindi, la necessità di attingere acqua da altre fonti, prendendo in considerazione la possibilità di prendere acqua dall’Albania o dalle regioni limitrofe. Quindi escludendo di sfruttare la falda, si sta ragionando sul tema dei dissalatori, come quello del Tara che prenderà acqua da una sorgente salmastra con una bassa salinità. 
Sull’argomento in questione, la direttrice di Aqp si è soffermata per informare la Commissione di ciò che prevede il bando di gara approvato dall’Ente, per circa 100 milioni di euro a valere in parte sui fondi del Pnrr, considerata un’opera strategica ed integrata con uno schema di adduzione a servizio della Puglia, che integrerà appunto con acqua di ottima qualità la dotazione potabile. 
Si tratta di un grande impianto di dissalazione, con processo ad osmosi inversa, in grado di trattare 1.000 litri al secondo, prelevando le acque salmastre del fiume Tara, caratterizzate da una salinità molto contenuta con 2 grammi di sale per litro. Anche il consumo energetico sarà ridotto ed è previsto inoltre nel bando che, chi si aggiudicherà l’appalto, dovrà installare dei pannelli fotovoltaici. Non ci sarà alcun extra costo, sarà potabilizzato con un impianto a più moduli, al fine di prelevare fino a 1.000 litri al secondo, per una produzione di 600 litri potabili, che all’anno assumeranno una portata di 20 milioni di metri cubi potabilizzati. Nel costo di 100 milioni di euro sono comprese le opere di collegamento tra il dissalatore ed il serbatoio extra urbano, per servire la dorsale ionico-salentina ed essere sostitutiva all’acqua della falda. Produrrà quindi acqua di buona qualità perché è buona già in partenza e non sarà captata dal mare. Il costo è sovrapponibile a quello del Sinni e Pertusillo che sono le fonti utilizzate oggi. Produce meno salamoia, non rappresentando allo stesso tempo alcun problema. Nel bando è chiesto un miglioramento del trattamento della salamoia e di produrne il meno possibile. Si potrebbe anche pensare al riutilizzo della salamoia visto che in altre parti del mondo è diventata una risorsa. A base di gara c’è lo studio di fattibilità tecnico-economica, con la previsione di un costo di gestione a fini energetici pari a 11 milioni di euro, a fronte dei 12-13 milioni di euro del Pertusillo e di un impianto di trattamento chimico-fisico, con le pompe elettromeccaniche, che ha dei costi energetici maggiori. 

Il consigliere Fabiano Amati è intervenuto per ribadire la necessità di aggiornare la seduta e nel frattempo reperire tutti gli atti prodotti ai fini della realizzazione del dissalatore, per conoscere il livello di progettazione e ascoltare tutti gli enti che concorreranno, che costituiranno elementi fondamentali per poter giungere al punto di esprimere un parere consapevole, una volta che si conosceranno gli effetti dell’analisi costi-benefici. 
Pertanto, l’argomento sarà oggetto di una specifica seduta congiunta delle Commissioni II e V.

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