Muholi, artista visiva e attivista sudafricana che ha fatto della propria arte un manifesto di resistenza civile e politica, è una tra le più potenti attiviste visive della scena contemporanea internazionale. Edito da 24 ORE Cultura, dal 14 aprile esce in libreria “Muholi. A Visual Activist” a cura di Biba Giacchetti, il catalogo dell’omonima mostra in programma al MUDEC – Museo delle Culture di Milano fino al 30 luglio 2023.
Da 10 anni Zanele Muholi (Umlazi, Sud Africa 1972) – una delle voci più interessanti del Visual Activism – è nell’Olimpo dei più celebrati artisti contemporanei. Il suo lavoro artistico coincide in toto con il suo credo: Muholi ama definirsi attivista, ancora prima di sentirsi – ed essere – artista. La sua arte indaga instancabilmente temi come razzismo, eurocentrismo, femminismo e politiche sessuali, è in continua trasformazione e i suoi mezzi espressivi sono la scultura, la pittura, l’immagine in movimento.
Ma è con la fotografia, e in particolare con la serie di autoritratti – iniziata nel 2012 e ancora in corso – “Somnyama Ngonyama” (Ave, Leonessa Nera) che Muholi riceve il plauso planetario, in un crescendo di mostre nei più prestigiosi musei del mondo, dalla Tate Modern di Londra al Museo de Arte Moderno in Buenos Aires (2018).
“Come fotografi, ci lasciamo trasportare; tendiamo a concentrarci sugli altri e a dimenticare noi stessi. Io ho deciso e fatto la scelta di espormi perché sentivo che nessuno poteva farlo per me”. Dopo “Zanele Muholi. Somnyama Ngonyama – Ave, Leonessa nera”, la prima monografia fotografica che ripercorre il lavoro artistico della visual activist, questo volume presenta una selezione – curata da Biba Giacchetti e dall’artista – di oltre 60 immagini, scatti magnetici e di denuncia sociale che spaziano dai primissimi autoritratti realizzati ai più recenti lavori, nei quali Muholi gira la macchina fotografica verso di sé, esponendosi in prima persona. Con questo gesto rinuncia alla propria identità di genere per rappresentare un’identità collettiva che dia voce alla comunità nera omossessuale attraverso la fotografia, e in particolare l’autoritratto. La macchina fotografica diventa così per Muholi un’arma di denuncia e contemporaneamente di salvezza.
Biba Giacchetti – da 15 anni lavora con alcuni dei più famosi fotografi del panorama internazionale come Steve McCurry, James Nachtwey, Elliott Erwitt. Con Giuseppe Ceroni ha fondato nel 2002 l’agenzia Sudest57, con la quale ha curato numerose mostre e pubblicazioni in Italia e all’estero.