Un progetto artistico multidisciplinare raffinato e profondo, che mette insieme modalità espressive differenti tra arte performativa, musica e fotografia, per una riflessione sulla distanza tra sogno e realtà.
“Onironautica 2”, il nuovo progetto di Nello Taietti in programma alla Fondazione Luciana Matalon di Milano dal 4 al 27 maggio, ancora una volta evoca il rapporto che lega l’attività onirica a quella della veglia, ponendo al centro della scena una fotografia che nei colori e nelle atmosfere è legata alla sfera inconscia dell’autore.
Nelle oltre cento fotografie in mostra, così come per quello che accade in scena, lo spettatore prende coscienza di come la realtà “grezza”, che viviamo tutti i giorni, abbia uno strettissimo legame con quella più spirituale e sottile che si palesa quando siamo protagonisti dei “sogni lucidi”, ovvero quando siamo coscienti del fatto di stare sognando durante il sogno.
“Onironautica 2” è un progetto dalla metodologia complessa ma allo stesso tempo fortemente espressiva, dove il linguaggio fotografico introduce alla pièce teatrale svelando l’immaginario onirico del protagonista che racconta, in prima persona, tematiche e drammaticità del contemporaneo che lo influenzano, travolto da pandemia, guerre e catastrofi naturali: un vero e proprio viaggio attraverso i sogni che, inizialmente onirici, si tramutano poco alla volta in veri e propri incubi, intrecciandosi sempre più con le atrocità dei nostri tempi, come se non ci fosse più differenza tra il sogno e la veglia.
Nello Taietti, in scena con due attori e una performer accompagnati da una violinista e un pianista, rivela come la realtà, sempre più affliggente e drammatica, sia capace di sfondare la “porta magica” che protegge i sogni, mettendo in crisi la sua stessa anima che rischia di deteriorarsi, inaridirsi.
Solo grazie all’azione delle Muse Calliope ed Erato, voci del potere della poesia e del corpo, il dolore del protagonista si attenuerà e avrà la possibilità di tornare a vivere, “a pensare col cuore in una forma superiore di coscienza”, portando con sé la speranza di un futuro più roseo, simboleggiato dalla provvidenziale venuta al mondo della neonata Alba.