COMUNICATO STAMPA
Primo Maggio, Galassi (A.P.I.): “Lavorare in una PMI? La chiave è il cambiamento, di tutti”
L’83% delle PMI sta avendo difficoltà a selezionare figure professionali specifiche, soprattutto commerciali, tecnici specializzati per la produzione, operai. Per il 40% è dovuto anche al pregiudizio dei giovani che lavorare in una piccola realtà sia meno qualificante rispetto a una multinazionale e che si possa fare meno carriera
Milano, 29 aprile 2023 – «Per festeggiare concretamente i lavoratori dobbiamo costruire il lavoro di domani, con scenario e testa nuovi. Senza persone non esistono le aziende e la difficoltà di inserimento di nuovo personale e il mismatch non sono un trend ma un problema per la società.
A questo si uniscono i temi di sempre e su cui dobbiamo lavorare insieme alle Istituzioni per trovare una soluzione, si tratta dei provvedimenti in materia di cuneo fiscale, lavoro, inclusione, politiche sociali e sempre più attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Dobbiamo contribuire tutti a un cambiamento strategico, solo così le persone ne avranno beneficio e si sentiranno al centro».
Paolo Galassi, presidente di A.P.I., interviene così in merito all’imminente festa del Primo Maggio. Per l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie di Milano, Monza, Pavia, Lodi e Bergamo, la giornata dedicata alla celebrazione del lavoro e dei lavoratori, rappresenta, infatti, un momento per fare un bilancio e osservare più da vicino le dinamiche di un mercato del lavoro in rapida e continua evoluzione.
I numeri parlano da soli. Da una breve indagine dell’Ufficio Studi di A.P.I., su un campione di 100 PMI industriali, l’83% ha risposto che, da tempo, l’impresa sta avendo difficoltà a selezionare un profilo professionale specifico e che il 70% ha intenzione di assumere personale nei prossimi due anni.
Ma quali figure professionali cercano le PMI? Il 29% commerciali, il 19% tecnici specializzati per la produzione, il 17% operai, l’12% sviluppatori, project manager IT e software engineer, per il restante 23% altri profili qualificati tra management, comunicazione e organizzazione.
Tra le criticità emerse dal sondaggio, una riflessione profonda da fare riguarda il sistema scolastico del territorio che per il 60% degli intervistati non è adeguato a formare le “figure professionali” che le aziende cercano. Giudizio positivo solo per il 15% delle PMI mentre il 25% non risponde, una percentuale alta che denota la mancanza di conoscenza.
Ma cosa frena i giovani nel lavorare nelle PMI? Innanzitutto, per il 40%, l’idea che sia meno qualificante rispetto a una multinazionale e che si possa fare meno carriera; per il 21% la narrazione delle figure professionali delle PMI è arcaica e la non conoscenza di quella dell’imprenditore e il suo ruolo positivo nella società; per il 16% la poca conoscenza della realtà aziendale; per il 14% gli insegnanti non conoscono le PMI e fanno fatica a orientare adeguatamente gli studenti a cui si sommano i (pre)giudizi familiari e cerchia di amici/conoscenze infine solo per il 9% non si incontrano domanda e offerta.
E, quindi, come si può compensare il gap tra richieste delle PMI e mancanza di figure professionali?
«Le imprese – continua Galassi – devono cambiare look, investire sempre di più sulla conciliazione vita – lavoro e anche sull’immagine, soprattutto raccontandosi e quindi sulla nuova narrazione delle figure professionali – così i giovani possono identificarsi e capire – infine, sui punti di forza del lavorare in una PMI, e sono tanti!».
Dalla fotografia scattata dall’Ufficio Studi di A.P.I., emerge che, per compensare il gap, alla poca chiarezza del valore del titolo di studio tecnico o professionale vanno affiancati gli orientatori scolastici (36%); collaborando con gli istituti tecnici, le università e/o enti di formazione del territorio (26%); va valorizzata la figura dell’imprenditore e il ruolo positivo nella società ma le PMI devono investire anche sul brand e sulla comunicazione per farsi conoscere, anche attraverso employer branding (21%). Un aspetto importante è anche legato alla politica che deve essere più vicina e attenta alle PMI e investire anche maggiori risorse per la formazione professionale (17%).
I punti di forza nelle PMI però sono tanti. Secondo le imprese, lavorando in una PMI è possibile vedere tutto il processo aziendale, non ci sono “silos”, i reparti sono interconnessi e flessibili (43%); il processo decisionale è veloce (22%); si acquisiscono più competenze rispetto al ruolo che si ricopre, l’ambiente favorisce l’autorealizzazione e la condivisione di valori e l’attenzione alle risorse umane è molto alta per il 19% e i livelli retributivi sono buoni per il 16%.
«Dobbiamo ridefinire i profili professionali e le carriere per allinearli alle aspettative moderne, dobbiamo avere luoghi lavoro dove le persone stiano bene – la risposta è in noi stessi, come leader delle organizzazioni – imprenditori, scuole, istituzioni, famiglie e insegnanti insieme – conclude Galassi -. Lavorando bene i successi arrivano. Abbiamo bisogno di persone che vogliano imparare e abbiamo visto tanti ragazzi cambiare quando hanno iniziato a lavorare, perché il lavoro li ha resi consapevoli di poter disegnare la propria vita.
Dobbiamo innescare una rivoluzione e avere il coraggio di abbandonare la tradizione se non va! I giovani devono però credere in sé stessi e nelle imprese, accettando la sfida di lavorare in una PMI e, spero, anche di fare le imprenditrici e gli imprenditori!».
#apifaimpresa
Twitter: @APIdal1946
Youtube: A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie
Linkedin: A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie
Instagram: @apidal1946
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa A.P.I.
Tel. 0267140267 – Cell. 3280736266 – 335534492
Alessandra Pilia
Responsabile Marketing e Comunicazione
Assistente del Presidente e Relazioni Istituzionali
Email a.pilia@apmi.it – Tel. 0267140263 – Fax 0291193112 – Cell. 3280736266
A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie
Viale Monza, 265 – 20126 Milano – Tel. 02671401 – Fax 0291193112
aderente a Confartigianato Imprese
*******************************************************************************************************
Per sapere come e perché A.P.I. – Associazione Piccole e Medie Industrie tratta i dati personali (tra cui la Sua email), prenda visione del documento disponibile sul sito dell’Associazione.
*******************************************************************************************************
Si precisa che le informazioni contenute in questo messaggio sono riservate e ad uso esclusivo del/i destinatario/i. Qualora il messaggio e i relativi allegati Le fossero pervenuti per errore, La preghiamo cortesemente di eliminarlo immediatamente senza leggerlo e/o copiarlo e di non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione all’indirizzo della presente e-mail. Grazie per la collaborazione.
This message may contain confidential and/or privileged information. If you are not the addressee or authorized to receive this for the addressee, you must not use, copy, disclose or take any action based on this message or any information here in. If you have received this message in error, please advise the sender immediately by reply e-mail and delete this message. Thank you for your cooperation.