BOMBACI (LIB-POP): SICUREZZA SUL LAVORO, INVESTIAMO SUI GIOVANI PER CREARE CULTURA

“La sicurezza sul lavoro rappresenta una delle emergenze fondamentali nel nostro Paese visto che il dramma delle morti bianche è in costante aumento senza che ciò produca soluzioni che arginino il fenomeno. Nel primo trimestre del 2023 le morti sul lavoro sono state quasi 200, praticamente 15 a settimana e spesso le vittime sono giovani e giovanissimi” commenta così, Kishore BombaciCoordinatore Regionale di Italia Liberale e Popolare Toscana, il dato relativo alle morti sul lavoro, in preoccupante aumento.
“È evidente che non possiamo continuare in questo modo ed è altrettanto evidente che proprio giovani e giovanissimi devono rendersi sempre più protagonisti di una cultura della sicurezza sul lavoro che dovrà partire sin dai banchi di scuola.
Investendo oggi in una adeguata formazione scolastica degli studenti, anche più giovani, avremo domani dei lavoratori, degli imprenditori, dei professionisti sempre più preparati e culturalmente attrezzati ad affrontare la tutela della sicurezza dei lavoratori come una priorità che coinvolga in modo costruttivo tutti gli attori in campo”, continua Bombaci.
“E’ un piacere apprendere che finalmente le istituzioni si stanno direzionando verso questa prospettiva, ma ciò deve essere tradotto in atti parlamentari concreti e rapidi. Non può essere rimesso soltanto alla buona volontà di associazioni sindacali e datoriali. 
Quindi invitiamo il Parlamento e il Governo a  passare dalle parole ai fatti: Italia Liberale Popolare chiede l’istituzione di una materia scolastica obbligatoria con insegnanti specializzati e testi appropriati per uscire dall’emergenza e fondare un nuovo modo di concepire la sicurezza come una priorità. Ciò a partire dalle scuole secondarie indubbiamente, ma anche coinvolgendo nei modi opportuni (come già sta avvenendo mediante la diffusione di fumetti a tema) gli studenti più piccoli”, aggiunge Bombaci.
Investire nei giovani è investire nel futuro, a maggior ragione su questo tema che non può essere affrontato con meri slogan o con parole vuote e di circostanza ad ogni morte sul lavoro”, conclude Bombaci.
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