La BCE dovrebbe continuare la stretta monetaria per via di un’inflazione core ancora alta
A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
Milano, 1 giugno 2023 – La pressione inflattiva sull’Eurozona è scesa più rapidamente del previsto: l’inflazione complessiva è scesa al 6,1% contro il 6,3% previsto, mentre la componente core è scesa al 5,3%, contro le previsioni del 5,5%. Il rallentamento del dato principale è stato in gran parte determinato dal calo dei costi dell’energia, anche se è improbabile che questo impedisca alla Banca Centrale Europea di procedere con ulteriori aumenti dei tassi.
La natura persistente dell’inflazione core potrebbe portare la BCE a protrarre il ciclo di rialzi, già di per sé senza precedenti, con un ulteriore aumento di 25 punti base tra due settimane, nonostante i segnali di rallentamento della crescita e il potenziale aumento delle pressioni sul sistema finanziario.
Sebbene l’inflazione nell’Eurozona continui a essere in calo, è probabile che la BCE voglia cercare di avvicinarsi il più possibile al target del 2%. Al momento l’inasprimento della politica monetaria sta mettendo alla prova la resistenza delle famiglie e delle imprese dei 20 Stati membri, tant’è che mercoledì la BCE ha riconosciuto che questo inasprimento può far emergere una certa vulnerabilità nel sistema finanziario.