Con un atto di liberazione ed autodeterminazione, Will Sheff si libera dalle vesti di Okkervil River affrontando una resa dei conti emotivamente cruda, con forte identità e speranza, offuscando i confini tra finzione e autobiografia, surrealismo e umorismo, stoicismo e una spiritualità sempre più profonda.
Dopo nove album acclamati dalla critica, dopo venti compagni di band, dopo innumerevoli bar, club, teatri e festival, dopo due interi decenni, Will Sheff sta lasciando che Okkervil River vada alla deriva in mare con Nothing Special, una raccolta ricca e cinematografica che segna per l’acclamato cantautore indipendente la prima uscita a suo nome, scritta durante un periodo di dolorosa perdita e profonda trasformazione e registrata con un mix di vecchi amici e nuovi collaboratori (tra cui il cantautore Christian Lee Hutson, il batterista dei Dawes Griffin Goldsmith e il pianista dei Death Cab For Cutie Zac Rae).
Formatisi ad Austin, in Texas, gli Okkervil River hanno abbracciato sia il rock frenetico che la complessità cerebrale mentre i compagni di band andavano e venivano nel corso degli anni. La stella polare del gruppo è sempre rimasta saldamente fissata nella voce emotiva di Sheff e nei testi, sorprendenti, in grado di trasformare anche le più apparenti osservazioni mondane in profonde rivelazioni filosofiche.
Pitchfork lo ha dichiarato “uno dei pensatori più ambiziosi dell’indie rock”. Per il New York Times “scrive come un romanziere”. Con Nothing Special, Sheff inizia il suo prossimo e più avvincente capitolo…