da Payden & Rygel – Fed: se l’inflazione non rallenta probabili nuovi rialzi dei tassi

Buongiorno,

di seguito e in allegato inviamo il commento di Jeffrey Cleveland, Chief economist di Payden & Rygel in vista del meeting della Fed di oggi.

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Giulia Franzoni

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Fed: senza chiari segnali di attenuazione dell’inflazione, i rialzi dei tassi potrebbero dover proseguire

 

A cura di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel

 

14 giugno 2023 – La domanda della settimana è se la Fed aumenterà, fermerà o taglierà i tassi durante la riunione di oggi. La nostra opinione è che i policymaker vogliano “saltare” un rialzo dei tassi nel corso di questa riunione, mantenendo aperta l’opzione di un nuovo rialzo a luglio (o più avanti nel corso dell’anno). Nel corso di questa stessa riunione i responsabili delle politiche monetarie probabilmente rivedranno al rialzo le loro stime su PIL e inflazione, mentre taglieranno quelle sul tasso di disoccupazione per il 2023. A nostro avviso il “salto” di oggi non sarà da considerare come la fine del ciclo di rialzi dei tassi, soprattutto a causa dell’inflazione. 

 

Il nuovo dato dell’inflazione core di maggio, 0,4% mese su mese, significa sei mesi consecutivi di dati mensili allo 0,4% e oltre. Vediamo addirittura un rischio di un prossimo rialzo dello 0,5%, a causa di potenziali rimbalzi nelle categorie dei veicoli usati e dei viaggi (entrambe scese in aprile), che tendono ad essere altamente volatili. Altre categorie potrebbero contribuire a mantenere l’inflazione di fondo troppo calda per i gusti della Fed. Ad esempio, i servizi di assistenza medica hanno rappresentato un significativo freno all’inflazione dallo scorso autunno, ma ora questo freno sembra venire meno.

 

Inutile dire che una lettura dello 0,5% non sarebbe affatto una prova di raffreddamento dell’inflazione sottostante. Forse Powell può far credere che un “salto” nella riunione di giugno sia un “guadagno di tempo” per valutare gli effetti tardivi sui dati, ma dubitiamo che un maggior numero di dati sia sufficiente a convincere la Fed che il gioco è fatto. Un’inflazione allo 0,4% o 0,5% su base mensile renderà l’estate nervosa. Qualche settimana fa, Christopher Waller ha dichiarato: “Non mi aspetto che i dati dei prossimi due mesi rendano chiaro che abbiamo raggiunto il terminal rate. E non sono favorevole a interrompere i rialzi dei tassi a meno che non ci sia una chiara evidenza che l’inflazione stia scendendo verso il nostro obiettivo del 2%“. A meno che non si inizi a vedere presto qualche chiaro segnale di attenuazione dell’inflazione, la Fed potrebbe essere costretta a proseguire coi rialzi dei tassi.

 

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