da Pictet WM – Preview meeting BCE

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Preview meeting BCE: quanta strada resta ancora da fare?” a cura di Frederik Ducrozet, Responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management.

 

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Buona giornata,
Lucrezia Pisani

+39 347 6732479

 

Preview meeting BCE: quanta strada resta ancora da fare?

 

A cura di Frederik Ducrozet, Responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management

 

La BCE è incerta se aumentare i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione del Consiglio direttivo di oggi, portando il tasso di deposito al 3,50%, pur segnalando che potrebbe restare ancora della “strada da fare”. Resta tuttavia da vedere con quale intensità la banca centrale si impegnerà in ulteriori rialzi dei tassi, con alcune importanti sfumature che potrebbero essere aggiunte alla forward guidance (o alla sua mancanza).

 

La BCE ha diverse opzioni al momento, ma la migliore potrebbe essere quella di lasciare invariato il secondo paragrafo della dichiarazione introduttiva di maggio, sottolineando l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% in modo tempestivo senza sbilanciarsi su alcun percorso specifico per i tassi. La BCE ha chiarito in modo inequivocabile che le decisioni future dipenderanno maggiormente dai dati, considerando che i tassi si stanno avvicinando al loro picco. In particolare, è probabile che le dichiarazioni di oggi ribadiscano che “gli effetti dei precedenti rialzi dei tassi sono ancora in fase di trasmissione sulle condizioni finanziarie e monetarie dell’eurozona”. Secondo la nostra prospettiva, il rischio che si corre in vista della riunione di oggi è che la comunicazione sia maggiormente da falco mentre le proiezioni dello staff siano più accomodanti.

 

Non ci aspettiamo che la BCE dichiari la sua “intenzione” di aumentare i tassi a luglio, avendo già abbandonato questa tipologia di comunicazione a marzo. Più probabilmente, la Presidente Christine Lagarde potrebbe fare luce sulla discussione del CG affermando che, sulla base dei dati attualmente disponibili e a meno di un evidente miglioramento dell’inflazione nei prossimi mesi, la maggioranza dei membri sarebbe favorevole a un nuovo rialzo dei tassi a luglio.  La revisione al ribasso del PIL dell’eurozona, che ha spinto la regione in una recessione tecnica, è stata guidata dai dati volatili di Germania, Paesi Bassi e Irlanda. Questo potrebbe portare a una piccola revisione al ribasso delle proiezioni di crescita dello staff della BCE, ma il quadro generale rimane invariato. L’eurozona si è dimostrata molto più resistente del previsto alla combinazione senza precedenti di shock sui redditi reali. Soprattutto, fino a quando la disoccupazione rimarrà vicina ai minimi ciclici, è molto improbabile che la BCE inverta la rotta.

 

La principale preoccupazione della BCE rimane la stabilità dei prezzi. I dati più recenti sono coerenti con la nostra opinione secondo cui le dinamiche dell’inflazione di fondo si sono invertite, ma il processo di disinflazione sarà probabilmente insolitamente lento e irregolare. In un recente discorso, la Lagarde ha osservato che “non vi sono prove evidenti che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il suo picco”, in quanto “le pressioni salariali stanno diventando un motore più importante dell’inflazione”, facendo eco a commenti simili del membro del Comitato esecutivo Isabel Schnabel.

 

Prevediamo che le proiezioni dello Staff di giugno mostrino qualche limitato progresso verso il target di inflazione. L’inflazione primaria potrebbe essere rivista leggermente al ribasso, con la proiezione mediana per il 2025 che potrebbe essere abbassata al 2% (dal 2,1% di marzo), dopo quattro trimestri di superamento dell’obiettivo. Il calo dei prezzi dell’energia dovrebbe aiutare, così come un tasso di cambio leggermente più forte e un output gap più ampio. Tuttavia, è improbabile che l’inflazione di fondo venga rivista al ribasso nonostante il dato incoraggiante di maggio, a causa della vischiosità dei prezzi dei servizi e delle forti pressioni salariali.

 

Nel complesso, la BCE continuerà ad avere più domande che risposte, alimentando i disaccordi tra falchi e colombe sui “ritardi e la forza della trasmissione della politica monetaria all’economia reale”. Continuiamo a ritenere che ci siano buone ragioni per fermarsi al più presto, ma riconosciamo che il rischio di un altro rialzo dei tassi a luglio rimane elevato. Tuttavia, un rialzo a luglio non può essere dato per certo, considerata l’incertezza legata alle prospettive degli Stati Uniti e della Fed. La BCE potrebbe anche optare per una “pausa” nel mese di luglio e rimandare a decisioni trimestrali basate sulle prossime proiezioni dello staff.

A parte i tassi di interesse, la BCE dovrebbe confermare che i reinvestimenti dell’APP saranno interrotti a partire dal luglio 2023. Un punto di discussione più importante sarà legato all’imminente rimborso di un’ampia tranche di prestiti TLTRO il 28 giugno 2023, con una scadenza di 477 miliardi di euro (in calo rispetto all’assegnazione iniziale di 1308 miliardi di euro a seguito dei consistenti rimborsi volontari degli ultimi tre anni). Sebbene gli operatori di mercato possano essere preoccupati per le conseguenze di questo ritiro di liquidità, è improbabile che la BCE ceda. L’eccesso di liquidità è attualmente pari a 4,2 trilioni di euro e, sebbene alcune banche periferiche potrebbero subire pressioni sui finanziamenti in quanto le loro riserve in eccesso sono inferiori ai prestiti TLTRO, è probabile che ciò rimanga circoscritto a casi isolati. Non ci aspettiamo che la BCE annunci nuovi “ponti” LTRO a breve.

 

Proiezioni staff BCE

 

 

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