Nella WhistlePig Farm, arredata con covoni di fieno come sedute, barili che si sono reinventati tavoli e, ovviamente, spighe di segale, il pubblico ha potuto degustare il core range di questo pluripremiato rye whiskey: WhistlePig Small Batch Rye 10 Years Old, nato grazie all’utilizzo di uno stock da miscelazione inutilizzato e invecchiato 10 anni, scoperto in Canada da Dave Pickerell, il master blender che ha sostenuto i primi passi del team di giovani che, nel 2007, ha fondato la distilleria (ma non disponeva ancora di sufficienti piantagioni di segale); WhistlePig 12 Years Old World Rye, il primo blend maturato in botti di rovere americano con affinamento in ben 3 tipi di botti diverse – Porto (7%), Sauternes francese (30%), Madeira (63%) – vincitore della doppia medaglia d’oro alla San Francisco World Spirit Competition del 2015; WhistlePig 15 Years Old Estate Oak Rye, il primo prodotto della distilleria lasciato a maturare oltre 10 anni in botti di Vermont Estate Oak raccolto direttamente nella fattoria; inoltre, è stata presentata in anteprima anche l’ottava edizione della serie The Boss Hog, la linea ultrapremium da collezione della distilleria.LapuLapu’s Pacific, questo il suo nome, matura in botti di quercia americana e termina il proprio affinamento in piccoli barili di rum di secondo passaggio, provenienti da un’isola delle Filippine.
Nella Casa Particular by Eminente, arredata come i Paladares che si possono incontrare nelle abitazioni private della Isla del Cocodrilo, tra piante lussureggianti, tavoli e sedie in legno, cartomanti che leggono il futuro, banconi in bambù e vetrine illuminate, ad attendere gli ospiti c’era la drink list firmata e realizzata da Matteo di Ienno, mixologist di Locale a Firenze (39° posto tra i World’s 50 Best Bars), protagonista a marzo di quest’anno di un’esperienza come resident dietro alla bar station di Casa Eminente, a Parigi. Lasciandosi guidare dagli aromi distintivi sia di Eminente Reserva 7 años che di Eminente Ámbar Claro 3 años, Di Ienno ha proposto Cuban Negroni, Salty Banana e ovviamente un Mojito, ma questa volta Improved.
Ma Villa Carminati ha ospitato anche le creazioni di Luca Marcellin, del Drinc di Milano, che ha reinterpretato WhistlePig in chiave miscelata: con Pig-Aloma, The Hunter e Whistle World, il bartender ha fatto tintinnare i tumbler degli ospiti per festeggiare a dovere il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza statunitense.
Nella seconda bar station gli ospiti hanno potuto scegliere tra gli hero cocktails di Belvedere Vodka e Volcán De Mi Tierra Tequila.
Gran finale con la premiazione della cocktail competition, dove sono stati assegnati i riconoscimenti, tutti a firma WhistlePig, ai bartender che più si sono distinti con le proprie creazioni: per il premio della critica è stato donato WhistlePig Small Batch Rye 10 Years Old, per il terzo posto WhistlePig 12 Years Old World Rye, per il piazzamento d’onore WhistlePig 15 Years Old Estate Oak Rye, mentre il vincitore è stato omaggiato con una bottiglia della prestigiosa collezione The Boss Hog VIII – LapuLapu’s Pacific.
Con il loro Living The Dream, a base di WhistlePig 10 Y.O., Falernum, fresh lemon e blueberry swallow, Mauro Brioschi e Simone Besana di Villa d’Este sono saliti sul podio, al terzo posto della classifica.