Da sempre gli esseri umani hanno inventato strumenti
– dalla ruota all’Intelligenza Artificiale –
cui trasferire una porzione crescente della fatica fisica,
del lavoro intellettuale e persino dell’attività creativa.
L’attuale società postindustriale sta spingendo oltre ogni limite
lo spostamento delle attività, sia lavorative che ludiche,
dalle braccia al cervello, dal cervello all’IA.
Così, sotto la spinta di numerosi fattori,
tra cui primeggiano la globalizzazione e il progresso tecnologico,
si riduce sempre più, in ogni campo, l’esigenza di energia umana
e il lavoro trasforma radicalmente la sua consistenza
e il suo rapporto con il resto della vita.
Per comprendere la portata di questo mutamento
basta confrontare l’articolo 1 della nostra Costituzione
– “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” –
con il famoso quesito posto da Hannah Arendt:
“Cosa succede a una società fondata sul lavoro
quando il lavoro viene a mancare?”.
Il lavoro, che era una soluzione,
sta diventando un problema e un enigma.
Il progresso tecnologico crea o distrugge posti di lavoro?
Cosa provoca il fenomeno della Great Resignation?
Come mai si lamenta disoccupazione e, nello stesso tempo,
molte aziende non riescono a trovare lavoratori?
Agli imprenditori conviene investire in assunzione di lavoratori
o in acquisto di robot?
Come far combaciare la formazione scolastica
con l’esigenza di professionalità da parte delle imprese?
I sindacati sono ancora interlocutori utili all’impresa
o è meglio tendere ai rapporti individuali
tra datori di lavoro e singoli lavoratori?
Come si deve modificare l’organizzazione aziendale
man mano che le mansioni impiegatizie prevalgono su quelle operaie
e le attività creative prevalgono percentualmente
sulle mansioni esecutive?
Per vincere questa sfida, la Scuola del Fatto Quotidiano
propone ai suoi Partecipanti un corso di 64 ore
di cui 20 erogate dal Politecnico di Torino.
Con questa attività formativa i nuovi termini della questione lavoro
e la sua probabile evoluzione futura
sono scandagliati in modo interdisciplinare
mobilitando l’apporto di prestigiosi docenti universitari
di storia, demografia, tecnologia, organizzazione, relazioni industriali, economia, finanza, diritto, psicologia,
sociologia, filosofia e scienza politica.
Il corso è articolato in tre moduli:
1. Contesto socio-economico del lavoro
(23 ore erogate dalla Scuola FQ)
2. Aspetti tecnologi del lavoro
(20 ore erogate dal Politecnico di Torino)
3. Organizzazione del lavoro
(21 ore erogate dalla Scuola FQ)
Ogni modulo, a sua volta, è composto da incontri di 3 ore ciascuno
in cui lezioni frontali si alternano con testimonianze aziendali, riflessioni individuali e discussioni plenarie.