da Pictet WM – Post meeting FED

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Post meeting FED” a cura di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management.

 

Restiamo a disposizione.
Una buona giornata,
Federica Guerrini

+39 340 7500862

 

FOMC di luglio: Powell si è attenuto al copione “riunione per riunione”

 

Con una decisione unanime, il FOMC ha aumentato i tassi sui fondi federali di 25 punti base, portandoli al 5,25-5,50%, come ampiamente previsto. La dichiarazione di politica economica non ha subito particolare modifiche, in quanto è rimasta invariata l’attuale forward guidance sulla “misura di un ulteriore irrigidimento della politica che potrebbe essere appropriato”. La descrizione della crescita economica è stata migliorata da “modesta” a “moderata” e Powell ha osservato che lo staff della Fed non prevede più una recessione (come nelle scorse riunioni), ma piuttosto un sensibile rallentamento dell’economia nel corso dell’anno. Non sono state apportate modifiche al QT o ad altri tassi amministrati.

 

Powell si è attenuto al copione e ha lasciato aperta la porta a futuri rialzi dei tassi senza impegnarsi in alcuna decisione. Ha ribadito la dipendenza dai dati e la definizione delle politiche di mercato secondo l’approccio meeting-by-meeting. Ha sottolineato la necessità di moderare il ritmo dei rialzi, ma ha sottolineato che ciò non significa automaticamente che si procederà con un rialzo ogni due riunioni. Anzi, ha suggerito che un rialzo nella prossima riunione di settembre è “certamente possibile” se i dati lo giustificano, ma lo è anche mantenere i tassi invariati.

 

L’orientamento politico rimane da falco – Powell ha riconosciuto che il calo dell’inflazione complessiva aiuterebbe la Fed ad ancorare le aspettative di inflazione, ma ha sottolineato che l’inflazione di fondo è un indicatore migliore delle pressioni sui prezzi sottostanti e che la Fed deve rimanere al passo. Ha descritto l’attuale orientamento politico, misurato in termini di tassi reali sui fed funds, come significativamente restrittivo, ma ha anche osservato che i tassi non sono stati abbastanza restrittivi per un periodo sufficientemente lungo.

 

Powell ha poi ribadito che è improbabile un taglio dei tassi quest’anno. Ha fatto notare che molti prevedono tagli dei tassi nelle loro proiezioni per il 2024 e ha sottolineato che i tagli saranno probabili se la Fed riterrà che l’inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso l’obiettivo. In sostanza, “si smetterebbe di aumentare molto prima di arrivare a un’inflazione del 2%. E si inizierebbe a tagliare anche prima di arrivare al 2% di inflazione”. Come riferimento, la Fed non vede l’inflazione di fondo tornare al 2% almeno fino al 2025.

 

Alla domanda su QT e tagli dei tassi in tandem, Powell ha suggerito che il QT può continuare anche se la Fed sta tagliando i tassi, in quelle che potrebbero essere percepite come mosse politiche opposte. Non ci aspettiamo alcuna modifica del QT a breve. L’aumento dell’emissione di T-bill dopo il raggiungimento del tetto del debito è stato assorbito per lo più dai fondi del mercato monetario, in quanto il drenaggio delle riserve bancarie è rimasto finora limitato. Questo riduce il rischio di una pausa anticipata.

 

Powell ha offerto poche nuove indicazioni e, a nostro avviso, i risultati della riunione del FOMC di luglio saranno presto superati. L’annuale incontro della Fed a Jackson Hole si terrà a fine agosto, mentre prima della riunione del FOMC di settembre sono previsti altri due rilasci di dati sull’occupazione e sull’inflazione. Questi ci daranno maggiori informazioni sulle prospettive di politica monetaria.

 

I recenti segnali di disinflazione e la moderata crescita del numero dei posti di lavoro aumentano le probabilità che il rialzo dei tassi di luglio possa essere l’ultimo di questo ciclo, come ci aspettiamo. Tuttavia, l’orientamento hawkish della politica rimane: pertanto una nuova accelerazione dell’inflazione e solidi dati del mercato del lavoro potrebbero indurre un altro rialzo, sebbene più probabilmente a novembre che a settembre. Continuiamo a non ritenere probabili tagli dei tassi almeno fino al 2024.

 

ENGLISH VERSION

 

July FOMC: Powell stuck to the meeting-by-meeting script

 

In a unanimous decision, the FOMC raised the federal funds rates by 25bps to 5.25-5.50%, as was widely expected. There was little change to the policy statement, as the current forward guidance on “the extent of additional policy firming that may be appropriate” remained unchanged. The statement’s characterization of economic growth was upgraded from “modest” to “moderate”, and Powell noted that Fed staff is no longer forecasting a recession (they had been in the past few meetings) but instead a noticeable slowdown later this year. There was no change to QT or other administered rates.  

 

Powell stuck to the script and left the door open to future rate hikes without committing to any decision. He repeated data dependence and a meeting-by-meeting approach to policy making. He noted the need to moderate the pace of hikes, but suggested that doesn’t automatically mean going every other meeting. Instead, he suggested hiking at the next meeting in September is “certainly possible” if data warranted, but so is holding rates unchanged.

 

Policy bias remains hawkish – Powell acknowledged that the decline in headline inflation would help the Fed anchor inflation expectations, but stressed that core inflation is a better gauge of underlying price pressures and the Fed needs to stay on task. He described the current policy stance, measured in real fed funds rates, as meaningfully restrictive, but also noted that policy rates haven’t been restrictive enough for long enough.

 

Powell repeated rate cuts are unlikely this year. He noted many participants have rate cuts in their 2024 projections, and suggested cuts are likely if the Fed is comfortable that inflation is sustainably coming down to target. Essentially “You’d stop raising long before you got to two percent inflation. And you’d start cutting before you got to two percent inflation too.” As a reference, the Fed doesn’t see core inflation returning to 2% until at least 2025.

 

When asked about QT and rate cuts in tandem, Powell suggested QT can continue even if the Fed is cutting rates, in what could be perceived as opposite policy moves. We don’t expect any change to QT soon. The post debt-ceiling surge in T-bill issuance has been mostly absorbed by money market funds, as bank reserves drain remains limited so far. This reduces risks of an earlier pause.

 

Powell offered little new guidance and in our view, the outcome of the July FOMC meeting will be outdated before long. The Fed’s annual Jackson Hole Economic Symposium is due to take place in late August, and there are two more releases of employment and inflation data before the September FOMC meeting. These will be more informative of the monetary policy outlook.

 

Recent signs of disinflation and moderating job gains raise the odds of the July rate hike being the final increase this cycle, which is our expectation. Hawkish policy bias remains – a reacceleration in inflation and strong labor market prints could prompt another hike, but more likely in November than September. We still don’t see rate cuts until at least 2024.

 

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