da Pictet WM – Markets Weekly Outlook: vittoria per l’Europa

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Vittoria per l’Europa” a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.
Federica Guerrini

+39 340 7500862

 

 

Vittoria per l’Europa

La votazione del Congresso domenica per evitare uno shutdown dell’amministrazione federale statunitense ha allontanato una crisi immediata senza però ridurre l’incertezza economica e politica. A preoccupare ancora di più i mercati è la possibilità che lo speaker della Camera dei rappresentanti vada incontro ad un voto sulla sua leadership per avere mediato l’accordo. La tesa discussione a Washington è avvenuta in parallelo con una altrettanto accesa Ryder Cup, vinta dall’Europa. A testimonianza del nervosismo dei mercati, la scorsa settimana l’indice VIX della volatilità ha raggiunto il suo livello più elevato da maggio.  A settembre l’agitazione dei mercati ha spinto verso l’alto il tasso degli US Treasury a 10 anni dal 4,1% al 4,57%, cosa che ha fatto aumentare la concorrenza per gli investimenti nelle azioni, dato che esponenti della Federal Reserve hanno parlato di tassi destinati a rimanere elevati per un tempo più prolungato. A settembre lo S&P500 ha perso il 5% 1 (in USD), il Nasdaq il 5,8% 2 (in USD) e le small cap ancora di più. Siamo sottopesati sulle small cap, che sono più sensibili ai tassi avendo una proporzione maggiore di debito a cedola variabile. I tassi degli US Treasury, vicini ai massimi da molti anni, sono diminuiti leggermente venerdì sulle notizie che l’indice dei prezzi core PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, è scesa su base annua al 3,9% ad agosto dal 4,3% a luglio. I dati aggiornati sulla crescita del PIL per il 2° trimestre hanno però evidenziato una brusca diminuzione della spesa dei consumatori. I rischi a breve termine puntano ad una crescita più bassa con la possibilità di una inflazione più elevata. Questo significa che la Fed probabilmente procederà in modo prudente mantenendo un orientamento restrittivo.

In Italia, i bond vigilantes hanno mostrato di essere tornati e di essere pronti a imporre disciplina ai responsabili di politica economica tramite tassi più alti. I tassi dei BTP italiani a 10 anni hanno toccato il 4,95% durante la settimana prima di chiudere al 4,78% mentre il governo italiano ha rivisto al rialzo le sue proiezioni per i deficit 2023 e 2024. Anche i tassi dei Gilt britannici a 10 anni sono saliti, e il prezzo elevato del petrolio alimenta i timori dei mercati obbligazionari sul fatto che l’inflazione persistente tenga i tassi più alti per un periodo di tempo più prolungato. Manteniamo il nostro obiettivo di un prezzo del Brent di 95 dollari per barile a fine anno. Nell’eurozona, l’inflazione complessiva è rallentata al 4,3% a settembre dal 5,2% ad agosto. Come cattiva notizia per la crescita, la fiducia sull’economia dell’eurozona è diminuita per il quinto mese consecutivo a settembre. Prevediamo che la BCE lascerà i tassi invariati.

In Giappone il ministro delle finanze ha detto che il paese non esclude alcuna opzione per affrontare l’eccessiva volatilità del tasso di cambio, lanciando un nuovo avvertimento contro le manovre speculative sullo yen. Il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda ha detto che le considerazioni sulle finanze della banca centrale non le impediscono di abbandonare il suo stimolo monetario quando verrà il momento opportuno, aggiungendo che vi è «ancora della strada da fare» prima che la BoJ esca dalla sua politica monetaria ultra accomodante. Il Nikkei ha chiuso la scorsa settimana su un minimo da un mese e il tasso dei titoli di Stato decennali ha toccato un massimo da 10 anni prima di chiudere allo 0,765%. Anche se la BoJ probabilmente normalizzerà la sua politica monetaria, il ritmo della normalizzazione potrebbe essere molto lento in un contesto in cui le prospettive sull’inflazione sono ancora molto incerte.

 

1 Fonte: Pictet WM AA&MR, Thomson Reuters. Performance del passato, S&P 500 Composite (rendimento netto a 12 mesi in USD): 2018, -4,38%; 2019, 31,5%; 2020, 18,4%; 2021, 28,7%; 2022, -18,1%.

2 Fonte: Pictet WM AA&MR, Thomson Reuters. Performance del passato, Nasdaq Composite (rendimento netto a 12 mesi in USD): 2018, -2,8%; 2019, 36,7%; 2020, 44,9%; 2021, 22,2%; 2022, -32,5%.

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