Il mercato Cloud italiano nel 2023 vale 5,5 miliardi di € (+19% rispetto al 2022) | Dati Osservatori Politecnico di Milano

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COMUNICATO STAMPA

 

Osservatorio Cloud Transformation

 

Il mercato Cloud italiano nel 2023 vale 5,51 miliardi di € (+19% rispetto al 2022).
Cresce la consapevolezza tecnologica, ma la strada verso una vera trasformazione culturale e organizzativa è ancora lunga

 

La componente Public & Hybrid Cloud, cioè l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra Cloud pubblici e privati, evidenzia la crescita più significativa, per una spesa di 3,729 miliardi di euro (+24% sul 2022)

 

La spesa Cloud italiana è rappresentata per l’87% dalle grandi imprese, ma anche nelle PMI cresce l’adozione di servizi in Public Cloud (+34%, per un totale di 478 milioni di euro)

 

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Milano, 5 ottobre 2023 – Nel 2023 il mercato Cloud italiano continua a consolidarsi, con un tasso di crescita del +19% e un valore complessivo che raggiunge i 5,51 miliardi di euro. Nonostante l’emergere di nuove complessità legate alla situazione geopolitica, alla crisi energetica e al conseguente aumento dell’inflazione (con potenziali impatti rilevanti su un servizio energivoro come il Cloud), le imprese nazionali hanno continuato a valutare positivamente i percorsi di digitalizzazione affrontati negli ultimi anni, ormai saldamente fondati nella “nuvola”. A trainare la crescita sono in particolare i servizi infrastrutturali (IaaS), che raggiungono i 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022), arrivando a parimerito con la quota rappresentata dai servizi Software (SaaS), storicamente più diffusi. 

“L’andamento dell’inflazione non ha rallentato la spesa delle grandi imprese in Cloud: la precedente allocazione dei budget delle grandi imprese su progetti strategici pluriennali, caratterizzati da contratti a tariffe bloccate, ha contribuito a mitigare gli effetti del rialzo dei prezzi sull’anno in corso” dichiara Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation. “Inoltre, gli ingenti investimenti dei grandi Cloud provider nel mercato italiano dei Data Center, agiscono come indicazione di una crescente domanda per questi servizi”.

È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio Cloud Transformation, giunto alla sua tredicesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano*.

La spesa in Cloud in Italia nel 2023

In continuità con gli scorsi anni, è la componente Public Cloud & Hybrid Cloud a registrare la dinamica di crescita più significativa, con una spesa di 3,729 miliardi di euro e una crescita del +24% sul 2022. Tra le altre componenti della spesa complessiva Cloud, il Virtual & Hosted Private Cloud, cioè i servizi infrastrutturali residenti presso fornitori esterni, raggiunge 1,034 miliardi di euro (+9%) mentre la Data Center Automation, ossia la modernizzazione delle infrastrutture on-premises, cresce del +10% per un totale di 748 milioni di euro.

In particolare, all’interno del Public & Hybrid Cloud, lo IaaS registra la dinamica principale, raggiungendo il valore di 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022) e arrivando a pesare il 41% nel mix complessivo. Grazie soprattutto alle Virtual Machine (strumento abilitante per sviluppare nuovi servizi come quelli legati all’Intelligenza Artificiale generativa) la quota dei servizi è ormai vicino alla quota rappresentata dai servizi SaaS storicamente più diffusi.

Segue in termini di crescita il PaaS, che registra un +27% per un totale di 686 milioni di euro, spinto dalle opportunità legate alle funzionalità di Artificial Intelligence e Analytics e dalle iniziative strategiche di modernizzazione del parco applicativo. Infine, il SaaSin crescita del +19%, raggiunge un valore complessivo di 1,532 miliardi di euro.

Ad oggi la spesa Cloud italiana è rappresentata per l’87% dalle grandi imprese, che hanno raggiunto una consapevolezza sulla necessità di indirizzarla non solo verso l’adozione di nuovi servizi digitali, ma anche verso il consolidamento di quelli esistenti. Le PMI, tuttavia, sono un comparto in grande crescita: grazie a iniziative sistemiche, come i fondi del PNRR, la spesa in Public Cloud si attesta nel 2023 a 478 milioni di euro in crescita del +34% rispetto al 2022. 

La Cloud Transformation nelle grandi imprese: a che punto siamo?

La nuvola è ormai pervasiva nelle grandi imprese, dove mediamente oltre la metà delle applicazioni aziendali (51%) oggi risiede nel Cloud. Tuttavia, le sfide principali per una reale trasformazione delle modalità con cui le aziende fruiscono la tecnologia non sono certo terminate. 

“La ricerca 2023 ha sancito il “sorpasso”: per le grandi aziende del nostro panel oltre il 50% delle applicazioni del sistema informativo oggi è nel Cloud. Dopo aver affrontato i passi più semplici, quali l’adozione di applicazioni erogate in modalità SaaS o la migrazione di applicazioni già compatibili con il Cloud, il focus si sta spostando, da un lato verso un maggior controllo della spesa e dall’altro verso l’ammodernamento del parco applicativo legacy a supporto dei processi core. In questo scenario, è ormai matura la consapevolezza del ruolo del Cloud come importante fattore abilitante la trasformazione digitale delle imprese. Grazie alla trasformazione del proprio modo di lavorare con approcci più agili e con una maggiore collaborazione fra Business e IT, le aziende sono oggi più preparate per godere dei benefici di innovazione portati dalle piattaforme di intelligenza artificiale, dagli ambienti di sviluppo low-code e no-code e dall’emergere di nuove applicazioni enterprise dichiara Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation.

A questo si aggiunge la necessità di un cambiamento culturale. Ancora oggi, quasi due organizzazioni su tre (63%) dichiarano di misurare l’apporto del Cloud al business dell’azienda in base al risparmio sui costi rispetto a una configurazione on-premise. Questo dato è espressione di una cultura organizzativa diffusa: invece di guardare al Cloud come una leva di efficacia nell’accelerare la digitalizzazione e l’innovazione, lo si adotta come mezzo di puro efficientamento, alimentando una narrazione che inibisce la vera trasformazione.

Non è infatti un caso che tra le iniziative in ambito Cloud che si profilano nell’arco dei prossimi 12 mesi, la più dichiarata è l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e dei costi della nuvola.

Una nuova sfida per le grandi organizzazioni: il Cloud Financial Management

 La nuvola impone nuove modalità di gestione dei sistemi informativi che si adattino alle logiche di fruizione as-a-service. La revisione dei processi di IT Financial Management, oggi prioritari per le imprese, potrebbe rappresentare un primo passo fondamentale da cui partire nella sperimentazione di nuove modalità di lavoro tra Direzione IT e business. 

Per farlo, è possibile ispirarsi a paradigmi collaborativi come il FinOps, ormai best practice internazionale, che favorisce una maggiore responsabilizzazione dei dipendenti e identifica spazi di efficientamento nell’uso delle risorse.

Purtroppo però, quasi tre quarti delle imprese italiane (74%) continua a gestire le risorse e i costi della nuvola secondo le logiche tradizionali dei sistemi on-premise che mal si adattano alla variabilità e dinamicità dei modelli di pricing del Cloud.

“L’incapacità di prevedere i costi del Cloud, la lentezza e la rigidità nell’adeguare i budget, comportano spesso difficoltà gestionali o, nei casi peggiori, il taglio o la riduzione di servizi” dichiara Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation“In molti casi, purtroppo, questo fenomeno determina un rallentamento degli investimenti in digitale che colpisce soprattutto i progetti innovativi che vengono sacrificati  per poter invece garantire continuità ai servizi già in produzione. Una efficace Cloud Transformation, dunque, richiede una maggiore maturità  nel prevedere e gestire dinamicamente le risorse economiche dedicate cloud”.

*L’Edizione 2023 dell’Osservatorio Cloud Transformation è realizzata con il patrocinio di Anitec-Assinform, ASSINTEL Associazione Nazionale Imprese ICT e AssoSoftware e in collaborazione con: Almaviva, Apptio, Aruba Enterprise, CAST Italia, Deloitte, Google Cloud,TIM, OpenText, Storm Reply, Syneto, Vodafone Business, Akamai Technologies, Dell Technologies, Engineering, Ivanti, Liquid Reply, Microsys, PPS – Price Performance Solutions, SoftwareONE, SparkFabrik,Thales, Aegis Human Consulting Group, Reti.

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La School of Management del Politecnico di Milano, costituita nel 2003, accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e consulenza nel campo dell’economia, del management e dell’industrial engineering, che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. La School of Management possiede la “Triple crown”, i tre accreditamenti più prestigiosi per le Business School a livello mondiale: EQUIS, ricevuto nel 2007, AMBA (Association of MBAs) nel 2013, e AACSB (Advance Collegiate Schools of Business, ottenuto nel 2021). Nel 2017 è la prima business school italiana a vedere riconosciuta la qualità dei propri corsi erogati in digital learning nei master Executive MBA attraverso la certificazione EOCCS (EFMD Online Course Certification System).  Inserita nella classifica del Financial Times delle migliori Business School d’Europa dal 2009, oggi è in classifica con Executive MBA, Full-Time MBA, Master of Science in Management Engineering, Customised Executive programmes for business e Open Executive programmes for managers and professionals. Nel 2021 l’International Flex EMBA si posiziona tra i 10 migliori master al mondo nel Financial Times Online MBA Ranking. La Scuola è presente anche nei QS World University Rankings e nel Bloomberg Businessweek Ranking. La Scuola è membro di PRME (Principles for Responsible Management Education), Cladea (Latin American Council of Management Schools) e di QTEM (Quantitative Techniques for Economics & Management Masters Network).Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano e MIP Graduate School of Business che, in particolare, si focalizza sulla formazione executive e sui programmi Master Le attività della School of Management legate all’Innovazione Digitale si articolano in Osservatori Digital Innovation, che fanno capo per le attività di ricerca al Dipartimento di Ingegneria Gestionale, e Formazione executive e programmi Master, erogati dal MIP.

Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano nascono nel 1999 con l’obiettivo di fare cultura in tutti i principali ambiti di Innovazione Digitale. Oggi sono un punto di riferimento qualificato sull’Innovazione Digitale in Italia che integra attività di Ricerca, Comunicazione e Aggiornamento continuo. La Vision che guida gli Osservatori e` che l’Innovazione Digitale sia un fattore essenziale per lo sviluppo del Paese. La mission e` produrre e diffondere conoscenza sulle opportunità e gli impatti che le tecnologie digitali hanno su imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini, tramite modelli interpretativi basati su solide evidenze empiriche e spazi di confronto indipendenti, pre-competitivi e duraturi nel tempo, che aggregano la domanda e l’offerta di Innovazione Digitale in Italia.

Le attività sono svolte da un team di quasi 100 tra professori, ricercatori e analisti impegnati su circa 50 differenti Osservatori che affrontano i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle Imprese (anche PMI) e nella Pubblica Amministrazione: 5G & Beyond, Agenda Digitale, Artificial Intelligence, Big Data & Business Analytics, Blockchain & Web3, Business Travel, Cloud Transformation, Cloud nella PA, Connected Car & Mobility, Contract Logistics “Gino Marchet”, Customer Experience B2b, Cybersecurity & Data Protection, Data Center, Design Thinking for Business, Digital B2b, Digital Content, Digital Identity, Digital Transformation Academy, Droni e Mobilità Aerea Avanzata, eCommerce B2c, EdTech, eGovernment, Export Digitale, Extended Reality & Metaverse, Fintech & Insurtech, Food Sustainability, HR Innovation Practice, Innovative Payments, Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, Innovazione Digitale nel Retail, Innovazione Digitale nelle PMI, Intelligent Robotic Process Automation, International Observatory on Electronic Invoicing, Internet Media, Internet of Things, Life Science Innovation, Multicanalità, Omnichannel Customer Experience, Platform Thinking Hub, Professionisti e Innovazione Digitale, Quantum Computing & Collaboration, Sanità Digitale, Smart AgriFood, Smart City, Smart Working, Smart Working nella PA, Space Economy, Startup Hi-tech, Startup Intelligence, Supply Chain Finance, Tech Company – Innovazione del Canale ICT, Transizione Industria 4.0, Travel Innovation.