CS – L’autismo, l’impatto psicologico dell’adozione, i gruppi di auto aiuto. E poi teatro, musica, libri: al via il secondo weekend di Màt, la Settimana della Salute Mentale a Modena e provincia

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L’autismo, l’impatto psicologico dell’adozione, i gruppi di auto aiuto. E poi teatro, musica, libri: al via il secondo weekend di Màt, la Settimana della Salute Mentale a Modena e provincia
Domani la Settimana della Salute Mentale affronta il tema dell’autismo e dei difficili percorsi di diagnosi nelle strutture ospedaliere con un’intera giornata seminariale; sono previsti anche due incontri sull’importanza dei gruppi di auto-mutuo-aiuto per la salute mentale. E poi ci sono le storie dei singoli, raccontate nei libri presentati a Màt: quella di Daria Scarciglia, avvocata e mamma di Roman, che approfondisce il tema dell’adozione; quella di Andrea Soldi, schizofrenico, morto a causa di un TSO. Sabato a Modena un incontro dedicato ad Alzheimer e demenze prende il via dalla mostra di opere pittoriche di una paziente e la giornata si chiude con il Music Lab Fest alla Tenda: l’integrazione tra i vari generi musicali come metafora dell’inclusione, obiettivo di Màt che si rinnova a ogni edizione

Venerdì 27 ottobre

Sono in aumento i casi di autismo, e con essi anche conoscenza e consapevolezza del disturbo che allontanano sempre più lo stigma verso la salute mentale. Il numero di utenti seguiti dal servizio di Neuropsichiatria infanzia e adolescenza (NPIA) affetti da disturbi dello spettro autistico assistiti in Emilia-Romagna, in dieci anni, è cresciuto del 244,9%: gli assistiti sono passati dai 1.584 nel 2011 ai 5.464 del 2021.
Domani a Modena, dalle 8.30 presso il Cinema Astra, nell’ambito di Màt è previsto un seminario su “I percorsi di accoglienza e cura delle persone con autismo e disabilità nelle strutture sanitarie ospedaliere modenesi”: il tema centrale affrontato nel seminario riguarda quei difficili “percorsi” di diagnosi e cura per i bambini e adulti con disabilità di tipo autistico o deficit intellettivi che, per essere condotti richiedono ambienti e strutture ospedaliere. Percorsi di cura che mettono in grande difficoltà sia i soggetti con disabilità che i loro genitori ma anche i professionisti sanitari e le stesse d’organizzazioni ospedaliere. Per affrontare questo problema di particolare difficoltà sono stati coinvolti esperti tra i più qualificati a livello nazionale e regionale, ma anche professionisti dei servizi modenesi già da tempo impegnati su queste tematiche con progetti estremamente innovativi. Il raccordo tra esperienze e progettualità di alto livello e i diretti vissuti di famigliari vuole consentire un miglioramento delle conoscenze reciproche e arricchire anche strumenti e obbiettivi dei progetti in atto e in via di attuazione (l’evento è a cura del Coordinamento Autismo Provincia di Modena, Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, Ospedale di Sassuolo).
 
L’Auto Muto Aiuto è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “l’insieme di tutte le misure adottate da non professionisti per promuovere, mantenere e recuperare la salute, intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale di una determinata comunità”. Nella realtà attuale del Dipartimento Salute Mentale Dipendenze Patologiche di Modena dopo la pandemia risulta necessario rinforzare e integrare gruppi di AMA come intervento integrato alle cure cliniche per supportare gli utenti, i familiari, gli operatori, il terzo settore e la popolazione. Domani sono previsti due incontri sul tema: a partire dalle 9 in Sala Viterbo a Modena (via Viterbo 80) il seminario “Riattivazione e sviluppo della rete dei gruppi di auto-mutuo-aiuto per la salute mentale dopo la pandemia”; sempre a Modena, dalle 14.30 presso La Tenda si parla di “Auto Mutuo Aiuto e Salute Mentale di Comunità in un’ottica di Empowerment: nel corso della Tavola Rotonda saranno messe a confronto le diverse realtà e modalità di intervento con l’obiettivo di sostenere la diffusione.
 
La giornata prosegue poi nel segno dei libri e del teatro: alle 16 presso la Camera di Commercio (Sala Lionelli, a Modena) Daria Rigonat presenta “La mamma di Roman”, ovvero il racconto autobiografico di un’adozione. L’autrice presenta la sua esperienza di madre adottiva, oltre che di madre biologica e di avvocato, condizione particolare che le ha consentito di entrare con competenza e cognizione di causa nei meandri di un vissuto intimo e doloroso con se stessa, con la società e con le istituzioni che dovrebbero essere di supporto alle famiglie e che spesso sono invece fonte di ulteriore sofferenza e sconforto.
 
Una serata di letture e musica live è quella proposta dal Collettivo SquiLibri che alle 21 presso La Tenda di Modena il porta in scena “A Sylvia: poesie e musica per Sylvia Plath”. Adorata da Patti Smith, citata da Woody Allen, tradotta in italiano da Amelia Rosselli: Plath continua a irradiare fascino e poesia con la sua opera poetica incandescente, tanto che i suoi versi risultano tra i più citati su Instagram dalle ragazze americane di oggi. Rappresenta un’artista che con grande coraggio ha affrontato, come riportato anche nei Diari, le problematiche imposizioni sociali subite dalle donne nell’America degli anni ’50. Accanto ai brani di Sylvia vengono proposte alcune poesie del marito Ted Hughes, che successivamente ne ha curato la memoria.
 
A Carpi la giornata si chiuda alle 18 presso la libreria La Fenice con la presentazione del libro “Noi due siamo uno”, dove si racconta la storia di Andrea Soldi, schizofrenico, morto a causa di un TSO. Matteo Spicuglia, autore del libro, è un giornalista che ha seguito il caso e che ha voluto andare a fondo, incontrare i parenti di Andrea, raccontare chi era e come ha vissuto. Dopo la sua morte, la famiglia Soldi ha trovato alcune pagine di un diario lucidissimo che danno voce al percorso umano e psicologico di Andrea. A partire da quel diario, Spicuglia allarga lo sguardo alla realtà dei TSO, dalla vita di Andrea al mondo della malattia psichica, dalla famiglia torinese all’universo di famiglie che si trovano a convivere con pregiudizi e inadeguatezza dei servizi medici e sociali nella gestione di patologie che soffrono ancora lo stigma sociale.
Sabato 28 ottobre
 
Le persone con demenza hanno bisogno di essere stimolate, valorizzate, ascoltate ma soprattutto di essere incluse e poter partecipare alla vita della comunità, a dispetto della malattia. L’arte rappresenta uno strumento di dialogo e incontro per andare verso “comunità amiche” delle persone con demenza: è il tema che si affronta sabato mattina dalle 10 presso la RSA Villa Margherita di Modena nell’incontro “La bellezza è la vera arte della cura”, che prende lo spunto iniziale proprio dalle opere pittoriche esposte nella struttura, realizzate da un’ospite con Alzheimer.
 
Anche i bambini sono al centro dell’ultima giornata di Màt: “Giocando con i burattini”, a partire dalle 10.30 presso Lo Spazio Nuovo a Modena, è un laboratorio che vuole avvicinare on leggerezza i partecipanti all’espressione creativa e al teatro di figura. Suggerendo alcune tecniche di assemblaggio e costruzione si realizza un piccolo burattino che anche i più piccoli possono animare. Il laboratorio permette ai bambini (dai 4 anni in su) di vivere un’esperienza significativa tramite il linguaggio verbale, manipolativo, grafico-pittorico.
 
La settimana di Màt si è aperta in musica e si chiude in musica con la festa “Music Lab Fest II: musica per l’inclusione sociale”, in programma sabato 28 ottobre: sul palco si alterneranno gli artisti del ‘MusicLab’, spazio di aggregazione e laboratorio di musica dell’Associazione Insieme a Noi, che porteranno sul palco le performance a partire da beats hip-hop o tracce strumentali; dopo di loro toccherà agli “Universe in My Yard”, agli “Hanga Roa” e ai “Dreamcrawler” del collettivo bolognese “Hellacious crew” (dalle 18.30 a La Tenda di Viale Monte Kosica).
 
 
 
Ufficio stampa MediaMente
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