Buongiorno,
inviamo di seguito la flash note “Anteprima FED: un cauto orientamento da falco”, a cura di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management.
Restiamo a disposizione.
Un caro saluto,
Lucrezia Pisani
+39 347 6732479
Anteprima FED: un cauto orientamento da falco
Ci aspettiamo che il FOMC mantenga i tassi invariati al 5,25-5,50% nella riunione di questa settimana, come ampiamente previsto dai mercati. Non ci aspettiamo modifiche al QT o ad altri tassi amministrati e non prevediamo nuovi dot plot o proiezioni economiche.
I dati economici successivi all’ultima riunione del FOMC indicano che la crescita si è ulteriormente rafforzata, il mercato del lavoro rimane rigido e l’inflazione globale è diminuita. Nel frattempo, le condizioni finanziarie si sono notevolmente inasprite e il conflitto in Medio Oriente ha introdotto una nuova incertezza e rischi al rialzo per i prezzi dell’energia. I recenti interventi della Fed suggeriscono che lo scenario di base del FOMC prevede un rallentamento della crescita nei prossimi mesi. Ma i funzionari restano preoccupati per una nuova accelerazione dell’inflazione e ritengono prematuro concludere il ciclo di rialzi. L’ultimo rapporto PCE mostra che l’inflazione supercore, l’indicatore preferito dalla Fed per misurare le pressioni sottostanti sui prezzi, rimane elevata.
Ci aspettiamo che la dichiarazione di politica monetaria riconosca la robusta crescita del terzo trimestre, ma mantenga la forward guidance secondo cui “Nel determinare l’entità di un ulteriore inasprimento delle politiche che potrebbe essere appropriato”. Una mossa dovish consisterebbe nell’eliminare la parola “ulteriore”, suggerendo con maggior forza che i tassi potrebbero già essere a un livello sufficientemente restrittivo.
Il presidente Powell probabilmente ripeterà la posizione assunta nel discorso del 19 ottobre, suggerendo che la Fed sta procedendo con cautela. Powell ha sottolineato come l’aumento dei tassi a lungo termine ha svolto una parte del lavoro di inasprimento finanziario della Fed e che l’aumento non riflette un riprezzamento delle aspettative della Fed, per cui l’inasprimento può essere visto come un sostituto di ulteriori rialzi dei tassi.
I funzionari sono consapevoli di una crescita robusta e di un mercato del lavoro forte, ed è probabile che ripetano la funzione di reazione secondo cui “ulteriori prove di una crescita persistentemente al di sopra del trend, o che la tensione nel mercato del lavoro non si sta più allentando, potrebbero mettere a rischio ulteriori progressi in materia di inflazione e giustificare un ulteriore inasprimento della politica monetaria“.
ENGLISH VERSION
FOMC preview (November 1) – proceeding carefully with a tightening bias
We expect the FOMC to keep rates unchanged at 5.25-5.50% at its meeting this week, as is widely priced by the markets. We don’t expect changes to QT or tweaks in other administered rates. There will be no new dot plot or economic projections.
Economic data since the last FOMC meeting suggest growth strengthened further, the labor market remains tight, and trend inflation declined. Meanwhile, financial conditions have tightened meaningfully and the conflict in the Middle East introduced renewed uncertainty and upside risks to energy prices. Recent Fedspeak suggests the FOMC’s base case is likely that growth will slow in coming months. But officials remain concerned about a re-acceleration in inflation and deems it premature to conclude the hiking cycle. The latest PCE report shows supercore inflation, the Fed’s preferred gauge of underlying price pressures, remains elevated.
We expect the policy statement to acknowledge robust growth in the third quarter, but keep in place the forward guidance that “In determining the extent of additional policy firming that may be appropriate”. A dovish move would be to remove the word “additional”, suggesting more strongly that rates may already be at a sufficiently restrictive level.
Chair Powell is likely to repeat his stance from his October 19 speech, suggesting that the Fed is proceeding carefully. He noted that the rise in long-end rates had done some of the Fed’s financial tightening work for it, and the increase did not reflect repricing of Fed expectations, so the tightening can be viewed as a substitute for additional rate hikes.
Officials are mindful of robust growth and a strong labor market, and is likely to repeat the reaction function that “additional evidence of persistently above-trend growth, or that tightness in the labor market is no longer easing, could put further progress on inflation at risk and could warrant further tightening of monetary policy“.
Core PCE inflation breakdown – supercore inflation, the Fed’s preferred gauge of underlying price pressures, remains elevated.