Agenzia nr. 2171 – III e VI Commissione congiunta: l’audizione sulle nuove misure del ReD in Puglia 

 
ANNO XX
Numero 2171
22/11/2023
Pubblicato in Bari

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III e VI Commissione congiunta: l’audizione sulle nuove misure del ReD in Puglia 

Lo stato dei lavori sul nuovo ReD e le misure e criteri che si intendono adottare, sono state argomento di audizione delle Commissioni III e VI in seduta congiunta, presieduta da Mauro Vizzino.    

Ad avanzare la richiesta di ascoltare nel merito gli assessori di competenza, Leo e Barone, e i direttori dei Dipartimenti lavoro e welfare, sono stati i consiglieri regionali del Pd Lucia Parchitelli, Debora Ciliento e Pierluigi Lopalco. Da parte loro è stato specificato che avviare un momento di confronto sulla misura RED all’interno della Commissione è di notevole importanza, in considerazione del particolare momento che si sta vivendo dal punto di vista economico e sociale, alla luce anche dell’eliminazione da parte del Governo nazionale del reddito di cittadinanza e della situazione di grave difficoltà nelle quali si sono improvvisamente trovate numerose famiglie. Da qui la necessità di conoscere il percorso seguito dalla Regione Puglia e le risultanze del percorso, al fine di creare una concreta sinergia inclusiva tra le persone, interi nuclei familiari beneficiari, i servizi sociali e l’intera comunità con lo scopo non solo di contrastare la povertà, ma soprattutto di promuovere l’inclusione sociale e offrire nuove opportunità di lavoro.

Gli assessori e i direttori dei Dipartimenti impossibilitati a partecipare, hanno delegato i dirigenti delle Sezioni di inclusione sociale Caterina Binetti e delle politiche e mercato del lavoro Giuseppe Lella, per illustrare le iniziative sul punto. Dai loro interventi sono emersi gli aspetti tecnici ed in particolare è stato evidenziato che con la nuova misura è stato recuperato ciò che di positivo era contenuto nella precedente con un panell di attività, prestazioni e servizi atti a rafforzare le competenze tecniche. Si tratta come sempre di una misura di sostegno al reddito a cui si aggiunge il patto d’inclusione. Il ReD prevede un’indennità economica mensile di 500 euro a fronte della sottoscrizione del Patto di inclusione e allo svolgimento delle prestazioni da questo previste.
I protocolli sottoscritti sono in dirittura d’arrivo e nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso. La novità sta nel far conciliare la platea del ReD con la misura prevista per le persone indirizzate al percorso 4 – lavoro e inclusione di GOL, in modo da creare uno strumento a due gambe.  L’innovazione è l’analisi del bisogno socio-economico dell’equipe multiprofessionale di Ambito, mentre il fronte lavorativo resta a capo dei Centri per l’impiego, per avere una visione complessiva del bisogno che si ha di fronte. 
Nello specifico, per ciò che attiene i requisiti di ammissione si dovrà avere la residenza negli ultimi 12 mesi all’anagrafe italiana con età tra i 18 e 65 anni, la cittadinanza italiana comunitaria e in possesso del permesso di soggiorno.  Altro requisito di ammissione la dichiarazione sottoscritta a patto di inclusione, con riferimento al richiedente delle capacità residue di poter svolgere quelle attività di formazione piuttosto che l’inserimento al patto che chiederà il requisito del reddito che può essere poi oggetto anche di valutazione, visto che ci sarà una graduatoria sulla base della quale ci sarà una distribuzione di risorse tra gli Ambiti, recuperando il vecchio criterio di riparto delle risorse per gli Ambiti. La graduatoria si presuppone che tenga presente della situazione socio economica definita dall’ISEE non superiore a 9.360 euro e poi l’ulteriore attribuzione di punteggio terrà conto della composizione del nucleo familiare e quindi la presenza di immigrati con meno di cinque anni di residenza, l’essere una giovane coppia o piuttosto la famiglia numerosa composta da cinque o più componenti o da un genitore con almeno tre figli minori, avere un componente disoccupato con un’età superiore ai cinquant’anni ovvero anche nel caso del nucleo familiare unipersonale. Dal sistema di graduatorie di presa in carico a domanda vengono escluse le categorie protette e quindi le donne vittime di violenza che entrano nel sistema con la presa in carico del servizio sociale professionale e quelli senza fissa dimora.

Le consigliere Parchitelli e Ciliento, hanno dichiarato la necessità di chiarire a stretto giro alcuni aspetti di natura politica con gli assessori competenti, prima che l’avviso venga pubblicato.   
   

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