Agenzia nr. 2244 – In VI Commissione lo stato di attuazione della legge sull’apprendistato e Bottega scuola

 
ANNO XX
Numero 2244
29/11/2023
Pubblicato in Bari

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In VI Commissione lo stato di attuazione della legge sull’apprendistato e Bottega scuola

La Vi Commissione, presieduta da Debora Ciliento in sostituzione di Donato Metallo, si è riunita oggi per l’audizione degli stakeholder in applicazione della clausola valutativa della legge sulla formazione professionale 26 del 2018 (“Disciplina dell’apprendistato e norme in materia di ‘Bottega scuola’”), che affida al Consiglio regionale il monitoraggio sullo stato di attuazione della stessa legge.

La Commissione ha ascoltato la dirigente della sezione Formazione del Dipartimento politiche del lavoro, istruzione e formazione, Monica Calzetta. La sezione si occupa di tutti e tre i livelli della formazione previsti dalla normativa, ed ha riscontrato, come poi ampiamente argomentato dalle associazioni datoriali, le criticità maggior per la formazione di primo livello per la quale sono state utilizzate sia risorse ministeriali, sia della programmazione Por sia, da ultimo risorse del Pnrr Missione 5. Di maggiore successo la formazione di II livello, per la quale sono state utilizzate essenzialmente risorse ministeriali, creando qualche difficoltà per le tempistiche di assegnazione dei fondi rispetto alle esigenze degli imprenditori.

Pe la parte datoriale sono intervenuti i rappresentanti di Confartigianato Puglia, Confcommercio Puglia, Confindustria Bari-Bat che si sono trovati d’accordo nel rilevare criticità sostanzialmente per tre aspetti:

Il primo riguarda la formazione di primo livello (duale), che in cinque anni dalla legge non ha avuto alcun decollo, essendo stata limitata a poche decine di casi anche a fronte di avvisi. In questo senso è stata chiesta un’azione di sistema per la promozione e la divulgazione dello strumento, con percorsi di sensibilizzazione nei confronti degli imprenditori, delle scuole e in generale del territorio per creare utili osmosi tra scuola e impresa.

Il secondo riguarda invece la formazione di secondo livello, con numeri ben maggiori perché si basa sulla contrattazione collettiva, nonostante i ritardi.  Il dato carente è però la formazione di base trasversale che deve essere a carico della regione (su 25mila433 contratti di apprendistato in essere nel 2021 oltre il 99 per cento sono di secondo livello). Rispetto alla grande richiesta le risorse non sono sufficienti e la tipologia di gestione degli avvisi regionali (a finestra) non sono compatibili con le esigenze delle imprese. Rispetto a quest’ultimo aspetto i rappresenti delle imprese hanno chiesto – risorse permettendo – che si passi ad una gestione a sportello, evitando così li problemi legati alle tempistiche tra firma del contratto di apprendistato e avvio della formazione trasversale.

Infine, se sul terzo livello ci sono meno criticità, le associazioni rilevano la assoluta mancanza di formazione per la riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori in disoccupazione.  La norma infatti permette l’assunzione sotto forma di apprendistato di soggetti percettori di trattamento di disoccupazione. Rispetto a questo la politica regionale pugliese non si è attivata, perdendo un’occasione preziosa di riassorbimento dei lavoratori.

Un discorso a sé quello della Bottega scuola, previsione funzionalmente diversa rispetto all’apprendistato, sebben inserita nelle stesse leggi. In questo caso, il problema è connesso dalla divaricazione tra il riconoscimento del “maestro artigiano”, che spetta allo sviluppo economico, e l’accreditamento come formatore, che è invece in capo alla formazione. Rispetto a tale difficoltà non si è ancora trovata una soluzione efficace.

Il rappresentante di Cassa artigiani ha sottolineato come sia necessario procedere nel senso della possibilità di favorire il passaggio generazionale che nel settore artigiano è fondamentale. Un tema sul quale ha puntato l’attenzione la consigliere Lucia Parchitelli (Pd) chiedendo che si faccia un passo avanti, anche oltre “Bottega scuola”, per preservare il patrimonio artigiano del territorio e le botteghe artigiane di prossimità.

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