da Pictet WM – A che punto siamo?

Buongiorno,

Inviamo di seguito il commento “A che punto siamo?”, a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

Lucrezia Pisani

+39 3476732479

 

A CHE PUNTO SIAMO?

 

I mercati azionari statunitensi hanno messo a segno performance positive la scorsa settimana, incuranti dell’inflazione complessiva che a dicembre è stata leggermente superiore alle previsioni.  In settimana l’S&P 500 ha guadagnato l’1,9% (in USD), mentre il Nasdaq Composite è avanzato del 3,1% grazie anche al forte calo dei tassi obbligazionari. La notizia che la Cina è ancora in deflazione ha contribuito alla flessione dell’1,8% dell’indice MSCI China (in USD). Il prezzo del petrolio è sceso la scorsa settimana nonostante la volatilità creata dalle crescenti tensioni nel Mar Rosso. Le obbligazioni hanno espresso un rally grazie alla discesa dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti e malgrado il leggero rialzo dell’inflazione complessiva. Con ingenti emissioni di Spagna, Italia e Belgio, i governi europei si sono affrettati a raccogliere denaro nella scorsa settimana, analogamente agli emittenti societari, attirando una domanda record da parte degli investitori desiderosi di beneficiare di tassi attraenti fintanto che saranno disponibili. Anche emittenti del debito dei mercati emergenti come l’Arabia Saudita hanno approfittato della recente diminuzione dei costi di indebitamento.

 

In questo contesto di escalation delle tensioni in Medio Oriente, guardiamo con favore all’oro poiché il rischio geopolitico non ci sembra interamente scontato nei prezzi. Il nostro scenario di aumento della volatilità del prezzo del petrolio e di un Brent sopra 80 dollari per barile nel 1° semestre rimane valido. Siamo positivi sulle azioni giapponesi, che dovrebbero trovare supporto quest’anno in un discreto tasso di dividendo e nelle iniziative per aumentare il valore per gli azionisti, nonché nella attenuazione delle pressioni inflazionistiche. Una ondata di nuove emissioni obbligazionarie ha soddisfatto la forte domanda, con la Spagna che la scorsa settimana ha fatto registrare una richiesta record per le sue vendite di bond decennali, confermando il nostro giudizio che ora è un buon momento per passare dalla liquidità agli investimenti di qualità nel reddito fisso, al fine di bloccare i tassi attrattivi attualmente offerti. Questa settimana tutti gli occhi saranno puntati sui numerosi rapporti sugli utili del 4° trimestre da parte delle imprese statunitensi, che finora sono stati contrastanti. La revisione verso il basso delle stime di consenso sugli utili del 4° trimestre lascia prevedere potenziali sorprese positive.

 

ARTICOLI RECENTI
Video