da Pictet WM – FOMC di gennaio: i tagli sono in arrivo, ma probabilmente non a marzo

Buongiorno,

 

Inviamo di seguito il commento “FOMC di gennaio: i tagli sono in arrivo, ma probabilmente non a marzo”, a cura di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management.

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

Lucrezia Pisani

+39 3476732479

 

 

FOMC di gennaio: i tagli sono in arrivo, ma probabilmente non a marzo     

Un altro FOMC, un’altra scossa ai mercati. La Fed ha mantenuto i tassi fermi al 5,25-5,50% e ha mantenuto invariato il QT. Come previsto, la dichiarazione di politica monetaria ha rimosso la tendenza all’inasprimento, eliminando il riferimento a un “ulteriore irrigidimento della politica” sostituendolo con “eventuali aggiustamenti”. Il Comitato è di fatto passato a un orientamento di allentamento, precisando come “non ritenga opportuno ridurre l’intervallo di riferimento fino a quando non avrà acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”. Nel corso della conferenza stampa, Powell ha osservato che il tasso dei fed funds è probabilmente al suo picco e che, qualora l’economia si evolva come previsto, sarà opportuno iniziare a ridurre la politica restrittiva “a un certo punto” di quest’anno. Inizialmente i mercati hanno interpretato questa affermazione come leggermente dovish.

 

Marzo

Tuttavia, dopo 35 minuti di conferenza stampa, Powell è tornato falco, allontanando chiaramente le probabilità di un taglio dei tassi già a marzo, affermando come questa non rappresenti l’ipotesi di base della Fed in quanto non ritiene che il FOMC raggiungerà un livello di fiducia tale nell’inflazione entro la riunione di marzo per avallare un primo taglio. Non l’ha escluso del tutto, ma è ancora tutto da vedere.

 

Criteri di taglio – inflazione

Ciò che emerge chiaramente dalla comunicazione è che la Fed è pronta ad allentare la pressione, ma vuole essere cauta e non vede alcuna urgenza. Il primo taglio dei tassi è una decisione “altamente consequenziale” e la Fed vuole evitare di fare marcia indietro sulla politica. È felice per i progressi della disinflazione ottenuti negli ultimi sei mesi, ma teme che non siano sostenibili ed è consapevole del rischio che “l’inflazione si stabilizzi a un livello significativamente superiore al 2%”. La Fed avrebbe quindi bisogno di altri mesi (Powell si è rifiutato di specificare quanti) di buoni dati sull’inflazione per essere sufficientemente sicura di poter iniziare il ciclo di tagli.

 

E la crescita?

Dall’ultima riunione del FOMC, l’inflazione è scesa più velocemente di quanto previsto dalla Fed, ma la crescita ha sorpreso in positivo. Il Presidente non è sembrato preoccupato della forte crescita come problema per l’inflazione futura. Anzi, ha affermato che la Fed “non è alla ricerca di un mercato del lavoro più debole”. Ciò è in contrasto con il suo precedente commento secondo cui l’economia avrebbe bisogno di un mercato del lavoro più debole per far scendere l’inflazione. Ma se dovessimo assistere a un inatteso indebolimento del mercato del lavoro “questo peserebbe certamente su un possibile taglio dell’inflazione anticipato”.

 

Bilancio

Il FOMC ha discusso del bilancio in questa riunione e prevede di discuterne in modo approfondito nella riunione di marzo. Ne sapremo di più dai verbali e dai discorsi della Fed nei prossimi giorni. Riteniamo probabile un annuncio sul QT alla riunione di marzo. Prevediamo, inoltre, che la Fed potrebbe iniziare il tapering a maggio prima di terminare il QT nel quarto trimestre.

 

La nostra view

A nostro avviso, il perdurare della disinflazione e l’indebolimento del mercato del lavoro porterebbero a un primo taglio dei tassi a giugno, con un taglio in ciascuna delle successive quattro riunioni di quest’anno. Il rischio è quello di una mossa anticipata già a marzo (non la escludiamo del tutto, anche se questa ipotesi potrebbe avverarsi più probabilmente a maggio) qualora l’inflazione sorprenda al ribasso rispetto alle nostre previsioni o se il mercato del lavoro si deteriorasse in maniera significativa.

 

 

ENGLISH VERSION

January FOMC – those cuts are coming, but likely not in March     

Another FOMC, another whipsaw in markets. The Fed kept rates on hold at 5.25-5.50% and kept QT unchanged. As expected, the policy statement removed the tightening bias by dropping the reference to “additional policy firming” and switching to “any adjustments”. The committee essentially shifted to an easing bias by adding the guidance that “the Committee does not expect it will be appropriate to reduce the target range until it has gained greater confidence that inflation is moving sustainably toward 2 percent”. At the presser, Powell noted that the fed funds rate is likely at its peak, and if the economy evolves broadly as expected it will be appropriate to begin dialing back policy restraint “at some point” this year. This was initially interpreted as slightly dovish by markets.

 

March

However, 35 minutes into the presser, Powell made a hawkish turn by clearly pushing back on the odds of a rate cut as soon as March, suggesting that a March cut is not the Fed’s base case because he doesn’t think the FOMC will reach a level of confidence in inflation by the March meeting . He didn’t completely rule it out, noting it’s something to be seen.

 

Cutting criteria – inflation

What’s clear from the communication is that the Fed is ready to ease, but it just wants to be cautious and sees no urgency. The first rate cut is a “highly consequential” decision, and the Fed wants to avoid backtracking on policy. It is happy to see the progress in disinflation in the past six months, but is concerned this won’t be sustainable and is cognizant of the risk that “inflation would stabilize at a level meaningfully above 2%”. So the Fed would need more months (Powell refused to specify how many) of good inflation data to be sufficiently confident to start the cutting cycle.  

 

What about growth?

Since the last FOMC meeting, inflation has dropped faster than the Fed expected but growth has surprised on the upside. The Chair didn’t seem concerned about strong growth as a problem for future inflation. In fact, he mentioned the Fed is “not looking for a weaker labor market”. This came in contrast to his previous comment that the economy would need a softer labor market to bring inflation down. But if we were to see an unexpected weakening in the labor market, “that would certainly weigh on cutting sooner”.

 

Balance sheet

The FOMC discussed about the balance sheet at this meeting and plans to have an in-depth discussion about it at the March meeting. We will know more from the minutes and Fedspeak in coming days. We expect March is a likely meeting for an announcement on QT. We expect the Fed could start tapering in May before ending QT in Q4.

 

Our view

In our view, continued disinflation and a weakening labor market would lead to a first rate cut in June, with one cut at each of the following four meetings this year. The risk is for a move as early as March (we are not completely ruling it out, though May is more likely as a risk) if inflation surprises to the downside relative to our forecasts, or if the labor market deteriorates significantly.