da Pictet WM -S&P 5000

Buongiorno,

Inviamo di seguito il commento “S&P 5000?”, a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management, con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

Carla Parisi

+39 3395796751

 

S&P 5000

La scorsa settimana sono successe due cose significative: Taylor Swift è atterrata dopo un viaggio lampo da Tokyo appena in tempo per vedere la squadra del suo ragazzo vincere il Super Bowl e, con un rendimento dell’1,4% in USD, lo S&P 500 ha raggiunto per la prima volta nella sua storia il traguardo dei 5000 punti. Con pochi nuovi dati economici, i guadagni dell’indice sono stati prodotti, come al solito, da un ristretto gruppo di imprese megacap collegate alla tecnologia, i cui rapporti sugli utili del 4° trimestre generalmente superiori alle previsioni hanno compensato le ridotte aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed. Gli indici non statunitensi hanno avuto un buon andamento, e il Topix giapponese ha toccato un massimo da 34 anni grazie alla debolezza dello yen e ad una serie di ottimi risultati societari.  La situazione è iniziata a migliorare anche per le azioni cinesi, con l’indice MSCI China in rialzo del 2,9% (in USD) la scorsa settimana, grazie al ritorno degli acquirenti in risposta ai segnali di ulteriore supporto ufficiale. Le rinnovate indicazioni da parte della Fed che un taglio dei tassi a marzo è da escludersi e i dati ISM che hanno mostrato un forte rimbalzo dell’attività dei servizi hanno spinto verso l’alto i tassi degli US Treasury la scorsa settimana. Anche i titoli di Stato europei hanno sofferto come reazione alla recente ondata di emissioni obbligazionarie e all’allontanamento da parte dei falchi della BCE dell’idea di tagli dei tassi in tempi brevi. Il dollaro USA ha continuato ad apprezzarsi nei confronti delle altre monete principali, incluso il difensivo franco svizzero. Il prezzo del petrolio ha registrato una impennata sulle previsioni che la produzione statunitense si ridurrà notevolmente quest’anno, oltre alle tensioni in Medio Oriente.

 

I consumi rimangono il motore principale dell’economia americana, e questo rende i dati che verranno pubblicati questa settimana sull’indice CPI e le vendite al dettaglio importanti per valutare lo stato di salute dei consumatori nonché i tempi e l’entità dei tagli dei tassi da parte della Fed. La crescita più rapida negli Stati Uniti che in Europa sta aiutando a supportare il dollaro USA, che a nostro avviso rimarrà la moneta principale più forte nel 1° semestre. Con le azioni che scontano uno scenario ideale, le valutazioni e i livelli di concentrazione hanno raggiunto nuovi massimi. Non possiamo escludere una continuazione del recente rally, ma siamo neutrali sulle azioni sviluppate globali. Restiamo sovrappesati sull’oro, che è supportato dalle tensioni geopolitiche. Abbiamo un posizionamento neutrale sul reddito fisso, in considerazione del fatto che i tagli dei tassi non sono imminenti, e preferiamo le obbligazioni societarie investment grade rispetto a quelle non investment grade.

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