Buongiorno,
inviamo di seguito e in allegato il commento “Elezioni USA: quali impatti avranno sulla politica monetaria?”, a cura di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management.
In allegato è disponibile il report completo.
Restiamo a disposizione.
Un caro saluto,
Carla Parisi
+39 3395796751
Elezioni USA: quali impatti avranno sulla politica di monetaria?
- Le elezioni di novembre si avvicinano, e due sono le percezioni più comuni da parte degli investitori:
1) La Fed cercherà di anticipare i tagli dei tassi per evitare un cambio di politica monetaria troppo a ridosso delle elezioni di novembre, che potrebbe apparire politico
2) La Fed è orientata ad allentare la politica monetaria più del solito quest’anno per aiutare il presidente in carica.
- Nessuna delle due affermazioni è infondata e la Fed è già finita nel mirino della politica in passato. Tuttavia, le elezioni presidenziali del 2024 non modificano le nostre aspettative di politica monetaria basate sui fondamentali economici. Prevediamo che la Fed inizierà a ridurre i tassi a giugno e in seguito ad ogni riunione di quest’anno.
- La Fed ha sia inasprito che allentato la politica in prossimità delle elezioni di novembre, e non troviamo alcuna tendenza all’allentamento. Se i dati sono sufficientemente forti da impedire alla Fed di tagliare i tassi fino a novembre, la banca centrale americana potrebbe prendere in considerazione l’idea di astenersi dal fare la sua prima mossa politica nella riunione di novembre (due giorni dopo le elezioni) per non dare un segnale di grande urgenza.
- Le elezioni sono importanti, a causa dell’incertezza economica che generano e dei potenziali cambiamenti politici. Le proposte politiche dei principali candidati presidenziali sono entrambe espansive dal punto di vista fiscale. Politiche commerciali e di immigrazione più restrittive sotto Trump potrebbero essere percepite come più inflazionistiche.
- Le elezioni possono avere un impatto sulla politica monetaria anche attraverso la nomina del presidente della Fed. Il rischio di un candidato non ortodosso, la cui politica potrebbe essere influenzata direttamente dal presidente, esiste. Ma il Senato ha l’ultima parola nella nomina del presidente e c’è un’intesa comune tra i senatori sul fatto che l’indipendenza della Fed debba sempre essere preservata.
English version
How do US elections impact monetary policy?
- As the November election approaches, two common perceptions we hear often from investors are 1) The Fed will try to frontload rate cuts to avoid changing policy too close to the election in November, which could appear political, and 2) The Fed is biased to ease policy more than usual this year to help the incumbent.
- Neither of these claims is unfounded, and the Fed has been caught in political crosshairs before. However, the 2024 presidential election does not change our expectation for monetary policy based on economic fundamentals. We expect the Fed to start lowering rates in June, and at every meeting thereafter this year.
- The Fed has both tightened and eased policy in close proximity to elections in November, and we find no easing bias. If data are strong enough to prevent the Fed from cutting policy rates until November, they may very well consider refraining from making their first policy move at the November meeting (two days after the election) so as not to signal great urgency.
- Elections do matter, because of the economic uncertainty they generate, and potential policy changes. Policy proposals from leading presidential candidates are both fiscally expansionary. More restrictive trade and immigration policies under Trump could be perceived as more inflationary.
- Elections can also impact monetary policy through the president’s nomination of the Fed Chair. The risk of an unorthodox candidate, whose policy-making could be directly influenced by the president, exists. But the Senate has the final say in nominating the Chair, and there is a common understanding among Senators that Fed independence shall be preserved.