newzgen – 4 ANNI DI COVID, PASSERINI (SINDACO CODOGNO): “GOVERNO CONTE CI HA ISOLATO. SGARBI? COLLABORAZIONE NON RINNOVATA”

“Nessuno dimenticherà quel 21 febbraio 2020, mi viene la pelle d’oca solo a ripensarci. Alle 7 del mattino decidevamo di eliminare tutto ciò che significasse aggregazione, un’ordinanza che aprì la strada al Decreto della Presidenza del Consiglio e che rifarei un milione di volte”. Così Francesco Passerini, sindaco di Codogno ospite di Newzgen, il canale prodotto da alanews in onda ogni giorno alle 15 su Twitch e YouTube, condotto da Andrea Eusebio e Alessandra D’Ippolito, ripercorre le prime ore di quattro anni fa, quando Codogno, cittadina del lodigiano da lui amministrata, diveniva la prima “zona rossa” d’Europa dopo il contagio confermato di Mattia Maestri. “Del virus non si conosceva nulla – racconta Passerini – veniva visto come qualcosa di esotico presente in Cina e su cui i telegiornali e gli esperti sembravano rassicurare”. “Abbiamo vissuto una lontananza da parte del governo centrale – prosegue – nei primi quindici giorni: il Premier (Giuseppe Conte, ndraddirittura insinuò dubbi sul trattamento del primo caso all’interno dell’ospedale di Codogno. Abbiamo allestito tante attività per nostro conto, dalla distribuzione di mascherine alla messa a disposizione degli psicologi. Da quando hanno capito che Maestri era il primo caso accertato e non il primo contagio allora le cose sono cambiate e sono iniziate le manifestazioni di solidarietà. Ecco, dal governo centrale quella vicinanza è arrivata un po’ dopo: non ho fatto polemiche al tempo e non voglio farle, da qualche giorno è stata istituita una Commissione d’Inchiesta e da lì credo potrà emergere tutto quanto accaduto. Tante cose mi hanno ferito in quel periodo, io ho pensato solo a mettere da parte l’uomo Passerini, che in quel momento viveva momenti di gelo e paura, e pensare alle responsabilità che il mio ruolo imponeva”. Secondo il sindaco, oggi Codogno è rinata: “Nel 2023 siamo stati comune europeo per lo sport, vivendo un anno straordinario e osservando la città ripartire. Ci sono fiducia e speranza ma è chiaro che il 21 febbraio non sarà mai una data come un’altra”.

In conclusione, una battuta su Vittorio Sgarbi, fino a pochi giorni fa commissario per i beni culturali proprio di Codogno: “Il rapporto con lui – afferma Passerini – risale a molto tempo fa, il professor Sgarbi più volte si è interessato alla valorizzazione artistica dei numerosi beni del territorio. Se c’è possibilità di valorizzare le nostre bellezze noi siamo contenti, ovviamente, per cui abbiamo sfruttato la possibilità di un suo supporto attraverso contatti e visibilità. Con la formazione del nuovo governo, magari gli impegni lo hanno portato altrove e, visto che la collaborazione non presupponeva alcun tipo di incarico professionale, abbiamo semplicemente deciso di non rinnovarla una volta arrivata a scadenza”.

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