Le Copertine
di Binaria #47
|
|
|
|
STORIE DEL NOSTRO TEMPO, CON L’URGENZA DELLA CRONACA E LA PENNA DELLA POESIA
|
|
|
Può capitare di essere molto presi da sé stessi, dalle proprie faccende in quel perimetro angusto sia dal punto di vista materiale che spirituale che tuttavia non esitiamo a definire come il nostro mondo. Sappiamo che non è così, ma lo sentiamo ancora? Avvertiamo la presenza delle vite che non sono la nostra? Ecco due libri rimedio.
Iniziamo con I segreti di tutti di Benedetto Saraceno, Marcos y Marcos. L’arte del racconto in trenta episodi in cui all’autore “bastano pochissime parole per creare un mondo palpabile, fatto di personaggi vivi e veri. Una volta lanciato l’incantesimo, illumina con storie variopinte, e infinita tenerezza, imbarazzi, dubbi, illusioni che tutti coltiviamo in segreto.” Una bella recensione su Volerelaluna
E poi Antologia degli sconfitti, Cronaca quasi poetica del presente di Niccolò Zancan (Einaudi), giornalista de La Stampa.
|
|
|
|
Sono frammenti di vite che si muovono su un piano inclinato. “Quando manca la prospettiva, esiste solo il presente, e ci si cade dentro come fosse un precipizio. L’affitto da pagare. La bolletta della luce. Trovare i soldi per il dentista e trovare un senso, un po’ di bellezza. Di mese in mese. Un eterno presente. Vite declinanti, senza riparo. Esistono i salvati e gli altri, questo libro è per gli altri. L’ex sindacalista della Cgil picchiata in strada per una questione di principio. L’aspirante giornalista pagato 3,30 lordi a cartella. Il ladro rimasto incastrato nel buco che stava scavando per fare un colpo a Roma. La barista di Portofino il cui stipendio mensile vale 340 bottigliette d’acqua, di quelle bottigliette che lei stessa porta in tavola. In un tempo in cui conta soltanto chi vince, e la vittoria consiste nell’arricchimento e nella notorietà, tutti gli altri perdono.”
Lo presentiamo martedì 5 marzo alle 18,30 con Fabio Anibaldi Cantelli.
|
NARRATIVA Stella, Clandestine, Bompiani – Mason, La foresta del nord, Neri Pozza – Cacucci, Dieguito e il centauro del nord, Mondadori – Mosley, Betty la nera, 21 Lettere – Mesa, La famiglia, La nuova frontiera
|
SAGGISTICA Nezhukumatathil, Un mondo di meraviglie, Nottetempo – Ungherese, Pfas, Altreconomia – Boltanski, King Kasai, Add – Munari, L’Italia dei libri, Einaudi – Pazé, I non rappresentati, Edizioni Gruppo Abele
|
INFANZIA Tullet, Non ti confondere, Salani – Cole, Ungerer, Baruffe e facce buffe, LupoGuido – Bozzi, Zosienka, Il gran miscuglio, Aboca – Biemmi, Natalini, La mamma di Neandertal, Editoriale Scienza – Anderson, L’isola dal cuore spezzato, Rizzoli
|
|
|
Il catalogo di Edicola Ediciones regala sempre dei libri di valore. A volte inclassificabili nei generi tradizionali, e proprio per questo affascinanti. Non sono romanzi, forse racconti, ma talvolta vanno oltre al solo concetto di testo scritto, intersecando arti visive e poetiche. Una proposta estetica e politica che sfida la divisione dei generi. Nuove forme narrative, incisive, che sanno cogliere l’essenza coinvolgendo il lettore, rendendolo attivo nel pensiero.
E’ il caso di Claudia Apablaza con Storia della mia lingua. Protagonista è la lingua, sia in quanto organo fisico di deglutizione e masticazione che come strumento di espressione e comunicazione essenziale. Ricordi d’infanzia, letture, sessioni di psicoanalisi, episodi di vita quotidiana, ossessioni e riflessioni su scrittura, maternità e migrazione, che insieme formano una luminosa costellazione attorno al pianeta-lingua nelle sue diverse accezioni.
|
|
|
|
Il suo è un libro che riflette sulla lingua come simbolo di libertà espressiva e insieme di potenziale incomunicabilità.
Apablaza sarà nostra ospite a Rivalta, l’8 marzo. Un incontro importante in una giornata importante, per declinare, insieme a lei, il suo lavoro su tematiche di lotta femminista e di genere.
L’altro libro Edicola che si intreccia profondamente su questi temi e con queste forme narrative è (D)istruzioni d’uso per una macchina da cucire di Eugenia Prado Bassi. Ancora più esplicito il sottotitolo: Femminismi, comunità e altre trame. “Un gruppo di donne lavora in un laboratorio tessile con turni logoranti e uno stipendio da fame. La macchina da cucire, che avrebbe potuto rendere il loro lavoro più leggero, rapido e redditizio, è in realtà un ulteriore strumento di oppressione. Prado Bassi ricama sulla pagina testo letterario e immagini, cucendo assieme fiction, saggio e lo spirito ibrido e selvaggio delle fanzine per affrontare temi come sfruttamento, proletariato, precarietà economica e sociale. Al centro di tutta la narrazione c’è il corpo della donna, stanco, abusato, ma palpitante, un territorio sul quale continua a consumarsi la tensione tra aspirazioni personali, diritti negati – primo fra tutti l’aborto – e aspettative sociali”.
|
Ci trovi:
a Torino in via Sestriere 34
Dal lunedì al giovedì 9-22 | il venerdì e sabato 9 -23 | la domenica 11-15 / 18-22
a Rivalta di Torino in via Roma 9
Dal martedì al sabato 8.30-12.30 / 15-19 | la domenica 9-12.30
|
|
|
|