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il nuovo sondaggio di Gimme5, soluzione digitale che permette di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni, mostra come l’aumento delle pressioni inflazionistiche abbia influenzato le abitudini di investimento degli italiani.
Un caro saluto,
Giulia
Indagine Gimme5: le notizie dal mondo preoccupano gli italiani, che cambiano abitudini di investimento ma non perdono la fiducia nel Fintech
- La stragrande maggioranza degli intervistati ammette di aver seguito con profonda (54%) o almeno leggera (41%) preoccupazione gli avvenimenti internazionali degli ultimi anni
- Con l’aumento delle pressioni inflazionistiche, lo shopping è stata la prima voce di spesa ad essere tagliata, ma a risentirne sono stati anche gli investimenti: il 47,5% degli intervistati ammette di averli ridotti per mancanza di risorse, mentre il 30,7% ha perso la fiducia nei mercati
- I più hanno adattato le scelte di investimento al nuovo contesto, aumentando la diversificazione del portafoglio e riducendo l’esposizione a settori specifici o il livello di rischio, mentre la sostenibilità è rimasta protagonista
- Per più della metà del campione i primi mesi dell’anno rappresentano l’occasione perfetta per attivare nuovi obiettivi di risparmio in app e cominciare ad accantonare soprattutto per casa (43%) e viaggi (43%)
- Una spinta decisiva all’investimento viene dall’educazione finanziaria: la maggior parte del campione ammette di aver iniziato a investire solo dopo essersi adeguatamente documentata ed è consapevole dell’importanza di diversificare gli investimenti o adottare un orizzonte di medio-lungo termine
· Anche negli investimenti esiste un “gender gap”: le donne investono meno e sono meno consapevoli delle opportunità e dei rischi finanziari. In aiuto può venire la tecnologia, che in futuro consentirà l’accesso a strumenti di analisi sempre più sofisticati e a maggiori opzioni d’investimento
Milano, 11 marzo 2024 – L’attualità, si sa, è legata a doppio filo con l’andamento dei mercati internazionali che, nel corso degli ultimi tre anni, hanno vissuto periodi di forte volatilità in corrispondenza prima della pandemia, poi dell’invasione russa in Ucraina e, infine, della crisi in Medioriente.
Le notizie dal mondo hanno influenzato, però, anche i comportamenti e le scelte di investimento di milioni di risparmiatori italiani, come confermano i risultati dell’ultimo sondaggio anonimo condotto sulla base clienti di Gimme5 – la soluzione digitale che permette di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni.
La stragrande maggioranza degli intervistati ammette di aver seguito con profonda (54%) o almeno leggera (41%) preoccupazione gli avvenimenti internazionali degli ultimi anni, che sono stati vissuti con distacco solo dal 5% del campione. I più sensibili al tema si rivelano essere i GenX (cioè i nati tra il 1965 e il 1980) e le donne, che si dichiarano preoccupate nel 76% dei casi contro il 52% degli uomini.
A prescindere dalle percezioni, quello che è certo è che le tensioni geopolitiche, con la conseguente impennata dei prezzi delle materie prime, hanno contribuito all’aumento delle pressioni inflazionistiche a breve termine, influenzando anche le abitudini di spesa delle famiglie italiane. Lo shopping è stata la prima voce di spesa ad essere tagliata (per il 50,8% dei rispondenti), seguita dallo svago (47%), dai viaggi (42,2%), dalla formazione (8,5%) e, addirittura, dai beni di consumo primari (5,8%). Anche la propensione all’investimento ne ha risentito: il 47,5% degli intervistati ammette di aver ridotto gli investimenti per mancanza di risorse, mentre il 30,7% dice di aver perso la fiducia nei mercati e il 29,6% trova sempre più difficile stimare la rischiosità di un investimento. Tra chi non riesce a intravedere le opportunità di investimento a sconto (79,4%) e chi reagisce in modo emotivo di fronte alle oscillazioni di mercato (27,2%), il primo assaggio di inflazione dopo anni di tassi zero non ha di certo lasciato indifferenti gli investitori italiani.
All’atto pratico, la maggioranza del campione ha adattato le proprie scelte di investimento al nuovo contesto, aumentando la diversificazione del portafoglio (30%), riducendo l’esposizione a settori specifici (10%) o il livello di rischio generale (8%) e, in alcuni casi, arrivando a disinvestire (12%). Non sembra, invece, aver perso rilevanza l’attenzione alla sostenibilità, che è rimasta un tema importante (57%) o è diventata ancora più centrale (31%) per la maggior parte dei rispondenti.
Buoni propositi: risparmiare di più per casa e viaggi
Gli uomini che investono sono il 10% in più rispetto alle donne, mentre da un punto di vista generazionale sono i Boomer a detenere il record di risparmi investiti. I primi mesi dell’anno sono, però, l’occasione giusta per voltare pagina: più della metà del campione dichiara di voler attivare nuovi obiettivi in app e cominciare così a risparmiare soprattutto per casa (43%) e viaggi (43%).
Una spinta decisiva all’investimento viene dall’educazione finanziaria: la maggior parte del campione (34%) ammette di aver iniziato a investire solo dopo essersi adeguatamente documentata, il 28% dopo aver messo dei risparmi da parte e soltanto il 17% ha cominciato al raggiungimento della maggiore età. Un segnale positivo di consapevolezza è sicuramente rappresentato dal fatto che l’82% del campione ritiene fondamentale diversificare i propri investimenti; solo il 15% dichiara di adottare un unico strumento finanziario, mentre l’85% ne adotta almeno due (il 18% addirittura più di cinque). Il livello di educazione finanziaria degli intervistati si riflette anche sulla scelta dell’orizzonte temporale da adottare per i propri investimenti: una media generale di 6 anni, nello specifico chi opta per 5 anni (36%) e chi (31%) per 10. Purtroppo, anche in materia di educazione finanziaria sembra esserci un “gender gap”: gli uomini ritengono la diversificazione fondamentale nel 21% in più dei casi rispetto alle donne e nel 24% in più dei casi adottano un orizzonte temporale superiore ai cinque anni.
I risultati del sondaggio evidenziano, infine, il ruolo determinante che gioca la tecnologia negli investimenti: il 21% del campione afferma di aver iniziato a investire grazie al Fintech, mentre il 42% ritiene utili gli automatismi di risparmio disponibili nell’app Gimme5. Guardando al futuro, gli intervistati si dicono interessati ad accedere a strumenti di analisi degli investimenti sempre più sofisticati (46%), a maggiori opzioni d’investimento (45%) e ad approfondimenti di educazione finanziaria (27%).
Gimme5
Gimme5 è la soluzione digitale per la gestione del denaro che permette di mettere da parte piccole somme attraverso smartphone e di investirle in un fondo comune di investimento. Non esistono obblighi o vincoli, e, esattamente come accade per un salvadanaio tradizionale, ogni utente è libero di decidere se e quando aggiungere nuovi risparmi o chiederne il rimborso. Dalla prima sottoscrizione, al controllo costante della propria posizione, fino all’operatività successive, tutto avviene tramite app o sito. Per qualsiasi dubbio o necessità, un team di supporto è sempre a disposizione attraverso una molteplicità di canali (numero verde, indirizzo e-mail, Whatsapp, Messenger, chat). ZERO commissioni di attivazione, ZERO costi per l’account, solo 1 euro per ogni rimborso (indipendentemente dalla somma rimborsata). Gimme5 si basa sul principio dell’investimento per obiettivi: ogni utente può impostare da 1 a 5 obiettivi di risparmio (ad esempio: un viaggio, la casa nuova o l’università dei figli). Gimme5 offre infine la possibilità di impostare forme di accantonamento automatiche e di condividere i propri obiettivi con amici e parenti, in modo che sia possibile ricevere un contributo direttamente per il proprio obiettivo. Dal 2013 a oggi, Gimme5 ha coinvolto più di 600.000 utenti, raccogliendo oltre 150 milioni di euro di risparmi, utili a raggiungere più di 37.000 obiettivi impostati.