Buon pomeriggio,
di seguito e in allegato inviamo la Chart of the Week a cura dell’Economic Team di Payden & Rygel, che analizza le reazioni al dato dell’inflazione Usa di febbraio pubblicato questa settimana.
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Laura Morreale
La scorsa settimana, le cinque ore di intervento del presidente della Fed Jerome Powell a Capitol Hill hanno indotto politici e operatori di mercato a concludere che il taglio dei tassi non sia poi così lontano. Tuttavia, i dati suggeriscono che non sia nemmeno così vicino: il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) pubblicato questa settimana ha evidenziato alcune pressioni sui prezzi, e il CPI core di febbraio ha registrato un balzo dello 0,4%, ripetendo il dato di gennaio, da molte voci definito “caso fortuito”. Forse più preoccupante è il fatto che, sebbene alcuni vogliano imputare il clamore ai dati di gennaio e febbraio, il tasso di variazione semestrale annualizzato è in accelerazione dallo scorso autunno. A nostro avviso, la fiducia dei policymaker in uno scenario in cui le pressioni sui prezzi continueranno a diminuire non è più così fondata. ln base alle parole del presidente Powell, le proiezioni economiche del FOMC non sono “piani”, poiché “l’economia farà qualcosa di diverso” rispetto alle aspettative e la politica monetaria dovrà stare al passo. La prossima settimana, quando il FOMC si riunirà a Washington, le proiezioni potrebbero cambiare di nuovo, riflettendo la continua incertezza sull’inflazione.