Agenzia nr. 748 – Commissione sanità: ok all’adeguamento del trattamento economico dei DG degli IRCSS e di AReSS; incardinata la proposta di legge per la diagnosi precoce dell’autismo

 
ANNO XXI
Numero 748
20/03/2024
Pubblicato in Bari

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Commissione sanità: ok all’adeguamento del trattamento economico dei DG degli IRCSS e di AReSS; incardinata la proposta di legge per la diagnosi precoce dell’autismo

Approvato in Commissione sanità, presieduta da Debora Ciliento, il disegno di legge “Disposizioni in materia di trattamento economico dei direttori generali dell’A.Re.S.S. e degli I.R.C.C.S. pubblici”.
Il provvedimento contiene delle modifiche alla legge regionale di istituzione dell’Agenzia regionale per la salute e il sociale (A.Re.S.S.)” e alla legge regionale di organizzazione e funzionamento degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di diritto pubblico della Regione Puglia.
Nella relazione illustrativa, confermata dall’assessore alla sanità Rocco Palese presente ai lavori, è evidenziato che tale modifica “nasce dall’esigenza di rendere uniforme e coerente il trattamento economico dei direttori generali degli IRCCS e dell’Agenzia Regionale A.Re.S.S. a quello riconosciuto ai direttori generali delle Aziende sanitarie, in considerazione della intervenuta complessità organizzativa, ed in particolare il ruolo degli stessi nella gestione e governo delle reti cliniche”.  
È stato evidenziato che sulla base del vigente Decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, si è inteso procedere con il potenziamento della rete oncologica e gastroenterologica, anche al fine di ridurre la mobilità passiva. Inoltre, considerata la complessità delle attività riconducibili all’incarico ricoperto dai direttori generali degli IRCCS pubblici pugliesi, che si è modificata nel tempo, è stato ritenuto opportuno equiparare il loro compenso a quello dei D.G. delle Aziende Sanitarie, anche con riferimento al raccordo con l’attività di ricerca ed ai rapporti con il Ministero della Salute, se si considera altresì la recente modifica della normativa nazionale in materia. 
Le stesse considerazioni sono da intendersi valide anche per il direttore generale dell’Agenzia Regionale A.Re.S.S., in quanto sono state ampliate nel tempo le attività di propria competenza. 
Le modifiche proposte con il disegno di legge comportano la rideterminazione dei compensi annui dei direttori generali, e conseguentemente dei direttori sanitari e amministrativi, degli IRCCS pubblici del S.S.R., attribuendone il trattamento economico annuo pari a 154 mila 937 euro, rispetto ai 140 mila euro precedenti, equiparandolo al trattamento economico annuo dei direttori generali di ASL ed AOU del SSR, nonché l’equiparazione del compenso del direttore generale dell’Agenzia regionale per la salute e il sociale (AReS.S.) al compenso previsto per il direttore generale delle Aziende Sanitarie Locali del S.S.R., portandolo da 120 mila euro a 154 mila 937 euro.
Tali modifiche genereranno un incremento annuo della spesa pari a 159 mila 845 euro.

All’unanimità sono stati approvati due emendamenti aggiuntivi al testo, proposti dall’assessore Palese. Con uno di essi è data la possibilità di elevare a settantadue anni il limite di età massimo previsto per lo svolgimento della funzione di responsabile sanitario nelle strutture private accreditate, per far fronte all’attuale grave carenza di dirigenti medici e comunque fino al 31/12/2025. Il limite di età non si applica alle strutture autorizzate all’esercizio.
Con l’altro, invece, si stabilisce che nelle strutture ambulatoriali, residenziali e semiresidenziali le funzioni del responsabile sanitario siano svolte anche da un medico in possesso della specializzazione nella disciplina o disciplina equipollente, o affine, rispetto a quella della struttura, o da altro dirigente del ruolo sanitario specificatamente individuato dalla disciplina di settore, ancorché in quiescenza.

 

Nel corso dei lavori è stata incardinata la proposta di legge, di cui è primo firmatario il consigliere Antonio Gabellone (FdI), “Disturbi dello spettro autistico. Programma di ricerca per la diagnosi precoce e la presa in carico tempestiva rispetto ai processi di sviluppo”.

Il testo è stato ampiamente illustrato dal consigliere Gabellone, il quale ha evidenziato che i disturbi legati allo spettro dell’autismo sono un fenomeno che sta crescendo notevolmente e che questo deve porci il tema di come è possibile intervenire. Inoltre, sulla base delle attuali conoscenze sull’autismo che indicano la diagnosi e il trattamento precoce come uno dei presidi più efficaci per contrastare lo sviluppo dell’autismo, con la proposta di legge in esame, si intende introdurre un sistema integrato per lo screening e la diagnosi teso a ridurre al massimo i tempi tra insorgenza dell’autismo, preoccupazione dei genitori, individuazione del rischio, diagnosi clinica e intervento precoce.
Il sistema integrato proposto prevede un piano operativo strutturato in due fasi: una prima fase al dodicesimo mese di vita mediante la somministrazione del test FYI e uno al diciottesimo mese di vita mediante la somministrazione del test CHAT  per verificare la presenza dei sintomi dell’autismo. 
In caso positivo i bambini saranno sottoposti ad ulteriori accertamenti da un neuropsichiatra infantile del servizio sanitario, secondo un calendario che preveda una drastica riduzione dei tempi di attesa. 
Al termine delle operazioni di screening i report devono essere inderogabilmente trasmessi al CAT competente che ne cura la conservazione e l’elaborazione ai fini del fabbisogno regionale.

Il testo normativo è stato accolto favorevolmente dai consiglieri regionali Michele Mazzarano, Marco Galante e Filippo Caracciolo, rilevando che questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che sta crescendo la consapevolezza del Consiglio regionale pugliese sul tema. La capacità di vigilanza dei pediatri, la necessità di procedere ad una visita neuropsichiatrica nel più breve tempo possibile e l’introduzione di due nuovi metodi di diagnosi, spinge ancora di più il sistema sanitario regionale a responsabilizzarsi sulla presa in carico della problematica. 
Nel merito è intervenuto anche l’assessore Palese, il quale ha detto che è necessario organizzare e predisporre una seria di condizioni la cui risposta però deve essere data dal servizio pubblico. Questa proposta intanto è importante perchè serve a rafforzare la parte territoriale e dal punto di vista operativo ha suggerito di predisporre in tempi brevi un ciclo di audizioni, al fine di raccogliere i contributi dalle società scientifiche ed il parere del Dipartimento salute.