da Pictet WM – Punti da soppesare per la Fed

Buongiorno,

inviamo il commento “Punti da soppesare per la Fed” a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management, con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

Di seguito una breve sintesi in italiano e in allegato il commento completo in inglese.

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

 

Carla Parisi

+39 3395796751

 

PUNTI DA SOPPESARE PER LA FED

In una settimana più corta del solito, i mercati azionari statunitensi hanno continuato a muoversi al rialzo, e l’S&P 500 è riuscito a mettere a segno un guadagno di oltre il 10% (in USD) nel 1° trimestre nel suo complesso grazie all’eccitazione intorno all’intelligenza artificiale, alle prospettive di tagli dei tassi, alla resilienza dell’economia statunitense e al miglioramento delle previsioni sugli utili. La scorsa settimana vi sono stati segnali di un allargamento dei guadagni di mercato oltre le «big tech», con l’indice Russell 2000 delle small cap che si è apprezzato molto di più dell’S&P 500, mentre il Nasdaq è leggermente calato. I mercati cinesi e di altri paesi asiatici (Giappone escluso) la scorsa settimana hanno faticato, così come avevano fatto per tutto il 1° trimestre. I mercati dei titoli di Stato sono rimasti calmi la scorsa settimana, sebbene i tassi abbiano continuato a salire nel 1° trimestre nel complesso. A testimonianza dell’umore «risk on», le obbligazioni societarie non investment grade hanno sovraperformato rispetto alle corrispondenti investment grade nel 1° trimestre. Nonostante il rialzo dei tassi statunitensi e l’elevatezza dei tassi in termini reali, il prezzo dell’oro è aumentato nel 1° trimestre e nella scorsa settimana, analogamente al prezzo del petrolio.

I dati di febbraio sull’inflazione PCE negli Stati Uniti sono stati sostanzialmente in linea con le previsioni, anche se un rialzo al 3,5% del core PCE a tre mesi annualizzato (rispetto al 2,6% a gennaio) potrebbe giustificare una pausa di riflessione da parte della Fed. In aggiunta, il rally dei mercati e l’attività di M&A (cfr. più avanti) fanno pensare che le condizioni finanziarie non siano poi così difficili nonostante i ripetuti rialzi dei tassi. Dopo che il governatore della Fed Christopher Waller ha detto che «non c’è urgenza» di tagliare i tassi, continueranno a sorgere interrogativi su tempistiche ed entità dell’allentamento monetario negli Stati Uniti nei prossimi mesi.

Le operazioni di M&A di valore pari ad almeno USD 10 miliardi sono più che raddoppiate nel 1° trimestre (11 rispetto alle 5 di un anno prima), mentre il valore totale delle operazioni di M&A globali è aumentato del 30%. Questo evidenzia un revival nelle operazioni M&A dopo due anni di attività sottotono. Per il momento le grandi operazioni di fusione e acquisizione sono concentrate negli Stati Uniti, ma prevediamo che la ripresa si estenderà all’Europa e all’Asia nei prossimi mesi.

Il deficit di bilancio della Francia è salito al 5,5% lo scorso anno, ben oltre le previsioni, costringendo il governo ad una corsa ai risparmi. Tenendo anche conto della decisione della Corte costituzionale alla fine dello scorso anno che aveva indotto il governo tedesco a congelare le nuove spese di bilancio, riteniamo che la restrizione fiscale sia uno dei rischi principali per la ripresa dell’economia dell’eurozona.