E’ stato presentato questa mattina, nell’Aula Campione del Consiglio regionale della Puglia, il progetto “Forum in rete: le povertà educative dall’ascolto delle fragilità alla buona comunicazione”, finanziato nell’ambito del Pnrr Missione 5 – Componente 3 Investimento 3 Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore, con il supporto dell’Ufficio dei Garanti dei minori, dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale e dei disabili. A introdurre e spiegare lo spirito del progetto la responsabile Antonella Robortaccio, della Società Cooperativa Sociale “Solidarietà”, che insieme a Il Sogno di Don Bosco, Leader e Fleet save e Uniba lo hanno faticosamente strutturato. “E’ un progetto rivolto ai minori, di età compresa tra gli 11 e 17 anni, a rischio di devianza, anche con disabilità, al fine di contrastare l’abbandono e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica”. Sono 250 i minori coinvolti nel progetto che fruisce di un finanziamento di 250mila euro in due anni e che mette in rete molte realtà territoriali – scuole, parrocchie, centri diurni, enti del terzo settore – insieme all’Università degli studi di Bari, all’Assessorato al welfare e all’Ufficio dei tre Garanti. La coordinatrice scientifica del progetto, Benedetta Saponaro dell’Università degli Studi di Bari, ha raccontato come la rete sia il supporto fondamentale dell’idea condivisa di offrire più di un’opportunità ai ragazzi in condizione di povertà e povertà educativa “di costruire, interagendo con gli altri, il proprio progetto di vita, avendo cura della poliedricità delle aspettative e sviluppando le proprie capacità individuali”. “Un esempio di buone prassi, un modello di riferimento per altre azioni – ha commentato l’assessora al Welfare Rosa Barone – in questo momento estremamente attuale e necessario. La Puglia ha un record del 31 per cento di dispersione scolastica, rispetto ad una media nazionale del 20 per cento circa: la Regione Puglia non può che rispondere ad una domanda così forte di aiuto da parte dei ragazzi, sempre più spesso intercettati dalla criminalità. Come assessorato ci adoperiamo, mettendo in campo le nostre risorse anche in termini di capacità di investimento, per creare insieme con le cooperative sociali e gli altri protagonisti del terzo settore agenzie educative complementari alla scuola, che offrano opportunità alternative alla dispersione o alla devianza”. “Dobbiamo lavorare a nuove progettualità che richiedono un impegno congiunto a livello nazionale, regionale e locale”, ha detto il garante regionale per il diritto dei minori Ludovico Abbaticchio, “occorre disegnare un mondo nuovo della scuola, con medicina scolastica integrata. Auspichiamo, con i garanti anche di altre regioni, che nasca un progetto forte, con forti finanziamenti, a favore delle politiche della salute minorile e di contrasto al disagio psicofisico e alla dispersione scolastica”. “Abbiamo voluto sostenere questo progetto, che conta anche sulla validazione scientifica di Uniba, perché mette al centro immediatamente la scuola, e mediatamente famiglie e minori, – hanno concordato il Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e il Garante delle persone coj disabilit, Antonio Giampietro – ma evoca concetti di accesso alla bellezza e alla cultura, che viaggia sulle gambe di laboratori pratici, con l’attivazione di corde emotive fondamentali nei percorsi formativi. Ma il fulcro più importante del progetto è che questo sviluppa la dimensione dell’inclusione come dissipamento dell’etichettamento, mettendo insieme, in un contesto di circolarità, i vari tipi di disagio o di povertà”.
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