Agenzia nr. 905 – Consiglio regionale: la presidente Capone ricorda i due carabinieri e l’ex consigliere Macrì in apertura dei lavori

 
ANNO XXI
Numero 905
09/04/2024
Pubblicato in Bari

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Consiglio regionale: la presidente Capone ricorda i due carabinieri e l’ex consigliere Macrì in apertura dei lavori

Avviati i lavori del Consiglio regionale dedicati alle mozioni e interrogazioni.

In apertura la presidente del Consiglio Loredana Capone ha chiesto il raccoglimento, osservando un minuto di silenzio, per i due particolarmente tristi avvenuti nei giorni scorsi e relativi alla tragica morte dei due carabinieri pugliesi ed alla scomparsa dell’ex consigliere regionale Camillo Macrì. 

Di seguito le parole della presidente Capone.
“Oggi per la comunità pugliese è ancora il momento del dolore, quello in cui stringersi ai familiari e agli amici di Francesco Ferraro e di Francesco Pastore, ai loro colleghi in servizio, all’intera Arma dei Carabinieri. È il momento in cui ci sentiamo tutti genitori, fratelli, sorelle di questi due giovani pugliesi, uno del nord e l’altro del sud della Puglia, che avevano scelto di lavorare vestendo una divisa, come tanti tra di noi pugliesi, contribuendo così attivamente alla crescita e alla sicurezza della comunità.
Non sono parole di circostanza, ma il breve resoconto della vita che nei loro 25 e 27 anni avevano già dimostrato con il soccorso civile, con le associazioni di volontariato, prima di entrare nell’Arma. Così li abbiamo persi, uccisi in una manciata di secondi da uno dei numerosi drammi che la comunità, e per essa la politica, non è ancora riuscita a sradicare. Qualche secondo in più o in meno e quello scontro terribile non ci sarebbe stato e poco importa se quei ragazzi indossavano una divisa. Loro sono stati uccisi, purtroppo, dall’alcol e dalla droga ingeriti da una trentunenne alla guida di un SUV.
Si fanno tanti progetti sulla sicurezza stradale. Molti li facciamo anche noi qui in Consiglio regionale. Uno di questi si chiama “Pillole di sicurezza”, con cui cerchiamo di entrare nelle scuole, di svolgere un’educazione che possa riguardare i ragazzi fin da quando sono piccoli, educandoli alle difficoltà che si incontrano con l’alcol e a quelle che riguardano la tossicodipendenza. Eppure, permane ancora la mancanza di responsabilità di chi forse non si rende conto del rischio terribile a cui espone se stesso e gli altri, ponendosi alla guida in uno stato di forte alterazione.
Ecco, anche per questo sentiamo forte il dovere di una cittadinanza attiva, che si muova nel senso della responsabilità; nel solco della quale tutti, per come possiamo, nell’ambito delle nostre comunità, dobbiamo incentivare ad una educazione stradale e del benessere della persona che rispetti effettivamente gli altri. Ecco, di questo c’è bisogno per tutta la comunità. Ai familiari delle giovanissime vittime, manifestiamo il nostro cordoglio”.

Nel ricordare l’ex consigliere regionale Camillo Macrì, la presidente Capone ha espresso le seguenti parole.

“Mi sia consentito rivolgere a voi l’invito ad un altro minuto di silenzio da osservare per ricordare una bellissima personalità, la figura di un consigliere regionale che è stato in carica dal 1990 al 2000, il professore Camillo Macrì, che è venuto a mancare in questi giorni.
Camillo Macrì è stato un combattente, un militante nel partito e tra la gente, con un forte legame e una persistente presenza nel territorio, con un contatto autentico di fiducia, di reciprocità con le persone, in particolare con quelle che rivendicavano bisogni, dignità, diritti non sempre riconosciuti dalla politica e dalle istituzioni e lui era lì. Era lì a combattere per loro. Era qui a combattere per loro. È stato un esponente attivo, fiero, appassionato, protagonista del movimento contadino e delle lotte per l’emancipazione di quella classe sociale che nella storia politica salentina ha lasciato traccia e memoria di battaglie fatte, di accesi confronti ideali, ma anche sanguinose qualche volta, nel senso letterale del termine, per quei contadini, contadine e tabacchine che si sono battuti e battute per la loro terra e per i diritti non solo loro, ma di tutti quelli che, come loro, versavano in quelle condizioni.
Mentre sviluppava le sue qualità di leader politico a fianco delle persone più umili e poste ai margini della società, condivideva e trasferiva alla loro comprensione la sua profonda e luminosa cultura, specializzata particolarmente negli studi della classicità letteraria e filosofica.
Grazie al consenso che così ha maturato nel Partito e nella comunità salentina, è stato eletto per un decennio consigliere regionale, entrando a far parte di questa Assemblea fino al 2000, e per decenni come consigliere nella sua Taviano.
Ha sviluppato pertanto qui, in Regione, il suo forte interesse sui temi dell’agricoltura. Dopo avere dedicato gli anni della sua gioventù alla lotta per i diritti per i braccianti agricoli ha affrontato nel ruolo istituzionale, con apertura e visione del futuro, i nuovi sistemi organizzativi di programmazione e di ammodernamento del comparto agricolo, studiando e individuando soprattutto nella soluzione dell’infrastrutturazione del territorio, nel metodo della cooperazione, a cui tanto si è dedicato, e nello studio delle dinamiche dei mercati la chiave risolutrice per la trasformazione dell’agricoltura pugliese da settore vetusto e del latifondo a settore dell’impresa moderna, capace di trainare l’economia regionale.
Anche per queste ragioni è stato stimato, apprezzato, amato da persone e da colleghi provenienti da tutti i colori politici.
Mentre lo ricordiamo, rivolgiamo ai suoi cari, in particolare alla moglie, Carmela Cuccia, ai figli, Alessandra, Annunziata e Maurizio, ai nipoti che sono qui presenti con il figlio Maurizio, e alle rispettive famiglie il cordoglio più sentito ed un abbraccio di conforto”.