Agenzia nr. 967 – I lavori della II Commissione

 
ANNO XXI
Numero 967
18/04/2024
Pubblicato in Bari

Direttore Responsabile: Laura Sutto
Redazione: Via Capruzzi, 204 – 70124 Bari – Tel 080.540.23.66 – Fax 080.541.40.64
Posta Elettronica: ufficiostampa@consiglio.puglia.it – Sito Web: http://www.consiglio.puglia.it

Iscritto al Registro Pubblico della Stampa del Tribunale di Bari in data 25/02/2003


I lavori della II Commissione

La seconda Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, in merito alla deliberazione della Giunta regionale contenente le modifiche ed integrazioni al Regolamento regionale n. 5 del 10 maggio 2021 di disciplina degli Ambiti Territoriali di Caccia – ATC.
Con le modifiche apportate è stata prevista la designazione di tre membri da parte delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, ove presenti in forma organizzata sul territorio dell’ATC. Ciascuna delle organizzazioni deve designare a livello regionale un rappresentante scelto fra i proprietari o conduttori di fondi agricoli ricadenti nei Comuni compresi nell’ATC.
Inoltre, possono essere differiti, con apposita motivata deliberazione di Giunta Regionale, entro e non oltre la data del 30 maggio i termini delle funzioni previste tra i compiti del Comitato di Gestione, come l’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno precedente ed il bilancio preventivo dell’anno in corso, e i termini della presentazione al C.d. G, della richiesta da parte del cacciatore per accedere all’esercizio venatorio nell’ATC.

I lavori della Commissione hanno riguardato anche l’esame di tre proposte di legge, che si prefiggono come obiettivo quello di prevedere con legge i margini d’azione e le attribuzioni in materia di nomine regionali con maggiore trasparenza e meritocrazia al diritto di nomina. 

In particolare per due di esse “Norme in materia di nomine e designazioni di competenza della Regione” e “Disposizioni in ordine ai requisiti di professionalità, di onorabilità ed autonomia dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso i Consorzi, Agenzie, Fondazioni e Società partecipate della Regione Puglia”, è stato deciso di produrre un unico provvedimento che sarà il prodotto di un lavoro di unificazione dei due testi, dove uno sarà utilizzato per emendare l’altro. 

Nello specifico, nel primo testo è previsto un elemento di razionalizzazione che introduce una chiara distinzione delle competenze fra il Consiglio e gli organi di Governo in materia di nomine e designazioni. Prevista anche l’introduzione del principio rafforzato di pubblicità e merito mediante la pubblicazione da parte del Consiglio e della Giunta di avvisi pubblici per favorire la presentazione delle candidature, le quali possono pervenire sia da organizzazioni sindacali, associazioni riconosciute, fondazioni ed enti pubblici, università e istituti di ricerca, ordini professionali. Prescrive al Consiglio e alla Giunta di provvedere alla tenuta, ciascuno per la propria competenza, di un elenco pubblico delle nomine e designazioni da effettuare nell’anno solare successivo, incluse le nomine degli organi di direzione delle aziende sanitarie locali (ASL), delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio Sanitario Nazionale. a questo si aggiunge la tenuta di un registro unico regionale degli incarichi conferiti, aggiornato ogni anno. Maggior chiarezza su cause di inconferibilità, conflitto di interessi e incompatibilità nell’esercizio delle funzioni conseguenti alle nomine e sugli obblighi da esse derivanti per i soggetti prescelti

Con il secondo testo, invece, si entra nello specificità dei requisiti di onorabilità, professionalità ed autonomia che i componenti degli organi amministrativi e di controllo devono possedere e che si aggiungono alle previsioni normative dettate in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione. 

Restava da mettere ai voti la proposta di legge “Interventi regionali per la promozione e l’adozione del modello di organizzazione, gestione e controllo, ai sensi degli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica a norma dell’articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300), ma non si è potuto procedere per mancanza del numero legale. 
La finalità del teso è di introdurre un modello di organizzazione, gestione e controllo per prevenire i reati penali e controllare il rispetto della legalità degli enti partecipati della Regione Puglia e dei soggetti pubblici e privati che con essa instaurano rapporti giuridici di natura economica di carattere rilevante.
Con questa proposta di legge si intende rafforzare, nella Regione Puglia, l’incidenza del Decreto legislativo 8 giugno 2001. n. 231 che, non prevede l’obbligatorietà dell’adozione dei modelli di organizzazione e di gestione, ma la considera un requisito indispensabile per realizzare l’esenzione dalla responsabilità amministrativa, in casi di illeciti amministrativi dipendenti da reato.
L’attestazione tecnico normativa, rilasciata dalla Sezione studi giuridici e legislativi del Consiglio regionale, ritiene che il testo sia ossequioso dei principi costituzionali e conforme alla legislazione nazionale e comunitaria. 
Nel corso dell’illustrazione del testo, è stato spiegato che negli anni passati, diverse Regioni si sono dotate di una disciplina specifica, in questo ambito, attraverso strumenti diversificati: prevalentemente atti di Giunta, ma non sono mancati anche gli interventi legislativi da parte delle regioni Calabria e Abruzzo. Inoltre, accanto agli interventi legislativi si sono succedute numerose pronunce giurisprudenziali che hanno segnalato l’opportunità per Enti e società di dotarsi del “modello 231/01”, che per quanto non obbligatorio, viene però considerato una scelta imprenditoriale virtuosa, oltre che vantaggiosa per l’Ente o società che l’abbia adottato. 
È stato inoltre evidenziato che questo modello sta diventando progressivamente uno strumento necessario per l’efficiente conduzione e controllo dell’attività d’impresa, sia essa di matrice pubblica o privata, nel solco della promozione della cultura della legalità e di conseguenza per la tutela di patrimonio ed attività dell’ente o dell’impresa.
Per entrare nello specifico, il testo normativo definisce l’ambito soggettivo di applicazione della legge, individuando le Agenzie regionali, le Società in house, le Società partecipate e gli Enti controllati e vigilati dalla Regione Puglia, Enti pubblici economici, nonché gli altri soggetti privati, con o senza personalità giuridica, destinatari di erogazioni pubbliche di somme a titolo di trasferimento, contributo, sovvenzione, rimborso ovvero di corrispettivo derivante dall’esecuzione di un appalto pubblico, come soggetti ai quali si applicano le disposizioni previste. Tanto al fine ulteriore di responsabilizzare il management e di richiamarlo al dovere di apprestare, all’interno di enti a struttura complessa e organizzata, sistemi di controllo e di vigilanza in grado di monitorare l’attività societaria e di scoraggiare il compimento di reati, posto che l’adozione di efficaci modelli organizzativi è in grado di ridurre sensibilmente il rischio della commissione di illeciti nell’ambito della politica di impresa e come espressione deviata di questa politica.
La Regione riconosce la fondamentale importanza dei principi ispiratori del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300), allo scopo di contrastare la corruzione e il lavoro nero e di favorire la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro nonché il rispetto della normativa ambientale.
A tal fine impone l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, ai sensi del d. lgs. 231/2001, da parte dei soggetti pubblici e privati del sistema regionale.
Questi soggetti, provvederanno anche alla nomina dell’Organismo di vigilanza e trasmetteranno alla Regione la documentazione comprovante l’adozione dei modelli e la nomina dell’Organismo di vigilanza. Infine, l’adozione del modello è condizione necessaria per la partecipazione in conformità alle nuove procedure di erogazione di somme di denaro o di affidamento di appalti pubblici.
 

ARTICOLI RECENTI
Video