Agenzia nr. 972 – I lavori della V Commissione

 
ANNO XXI
Numero 972
22/04/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della V Commissione

Torna ad essere al centro delle audizioni in V Commissione la questione della messa in sicurezza della statale 100. Un tema affrontato più volte e per il quale si erano individuate soluzioni immediate, a medio termine e a lungo termine.  Tutte ancora non realizzate.

Purtroppo gravi incidenti mortali si susseguono a fronte della constatazione che ancora nessuno degli impegni assunti è stato rispettato: si era parlato di misure straordinarie, dell’installazione di autovelox e altri sistemi di controllo elettronico della velocità da parte dei comuni, dell’ipotesi di installare un guard rail. Si potrebbe inoltre prevedere una segnaletica orizzontale più efficace, bande rumorose per ridurre la velocità nei tratti più a rischio. Il territorio e la popolazione ci chiedono risposte immediate.

Un’altra ipotesi in campo è quella di deviare il traffico pesante dalla statale all’autostrada, così da alleggerire il traffico veicolare e aumentare la sicurezza della strada per le autovetture.

Importante sottolineare che il Cipess ha definaziato gli relativi alla 100 e precisamente: completamento funzionale e messa in sicurezza tra il km 44+500 e 52+600 (San Basilio) e dal km 52,200 fino al km 66,600 (conclusivo della SS 100).

Il rappresentante di Anas ha anticipato che l’ipotesi di guardrail non è praticabile a causa della insufficiente sede stradale e che saranno attivati tutti i possibili interventi per la messa in sicurezza della strada entro luglio.

Il rappresentante di Autostrade ha sottolineato che si stanno valutando tutte le ipotesi di agevolazioni sulle tariffe per incentivare il transito autostradale.

I sindaci dei Comuni interessati si stanno attivando per un sistema di controllo della velocità.

Il presidente della Commissione ha chiesto tempi certi per gli interventi di messa in sicurezza e ha annunciato la necessità di un incontro con il Governo nazionale per comprendere quali impegni intende assumere per la mitigazione della pericolosità della statale 100.

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La V Commissione ha affrontato il tema relativo alla “realizzazione di un impianto per il trattamento dei fanghi civili con produzione di ammendante compostato e per la produzione di fanghi essiccati da termovalorizzatori nel Comune di Savignano Irpino”, su richiesta di un consigliere di area foggiana.

Si fa riferimento, in particolare, al rilascio dell’autorizzazione da parte della Regione Campania per la costruzione di un impianto di trattamento di fanghi civili e industriali con produzione di ammendato compostato e produzione fanghi essiccati da termovalorizzare, all’interno del territorio in Agro di Savignano Irpino in provincia di Avellino, ma sul confine interregionale con la Puglia, con potenziali effetti ambientali riconducibile al bacino del torrente Cervaro.

Sembra che il problema sia stato preso in carico dalla Regione Campania che si è data 30 giorni per rivalutare il progetto allineandolo alle esigenze varie del territorio e delle comunità interessate della regione Puglia.

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Un vero grido di allarme che non può cadere nel vuoto, quello relativo alla risorsa acqua, bene fondamentale per un settore strategico della nostra economia quale è l’agricoltura.

Una consigliera del Partito democratico ha sottoposto il tema all’attenzione della V Commissione, soprattutto in riferimento all’impianto di sollevamento, per i pozzi in agro di Noci (Scarciullo, Madonna della Scala e Perrotta).

Serve un monitoraggio completo di tutti i pozzi gestiti da Arif per evitare che gli agricoltori vengano penalizzati.

Il direttore generale dell’ARIF ha assicurato che presto saranno effettuati tutti i lavori di ammodernamento dando priorità ai Comuni che sono attualmente in emergenza.

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Un consigliere dell’area tarantina ha chiesto chiarimenti in merito alla omessa pulizia, cura e manutenzione dei canali di scolo delle acque pluvie in agro di Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello, Massafra, Palagiano di competenza del Consorzio unico di bonifica e messa in sicurezza del rischio idrogeologico.

L’assessore all’agricoltura ha spiegato che gli atti dimostrano attenzione al problema.

È stato dato mandato di accelerare le procedure per dare risposte al territorio. 

Il tema importante è quello più generale del senso del Consorzio unico, rideterminare la governance e mettere a sistema tutte le opportunità possibili.

Pianificazione e programmazione, sono i due fari che devono illuminare il percorso del Piano di bonifica licenziato dalla Giunta.

Entro maggio l’assessore immagina di chiudere la partita con il Governo per le risorse da mettere a disposizione del territorio.

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