da Pictet WM – Il pivot dopo il pivot

Buongiorno,

inviamo il commento “Il pivot dopo il pivot” a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management, con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

Di seguito una breve sintesi in italiano e in allegato il commento completo in inglese.

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

 

Carla Parisi

+39 3395796751

 

IL PIVOT DOPO IL PIVOT

L’allontanarsi delle prospettive di tagli dei tassi statunitensi in tempi brevi e l’accentuarsi delle tensioni in Medio Oriente sono stati i fattori in aumento negli indicatori della volatilità la scorsa settimana. Il fenomeno che più ha colpito è stato però il sell off di alcune delle mega cap tecnologiche più importanti in vista dei risultati del 1° trimestre questa settimana.  Il calo dello S&P 500 del 3% (in USD) nella settimana è stato nettamente inferiore al -5.5% del Nasdaq. Come nella settimana precedente, la maggiore fiducia sul fatto che i tagli dei tassi arriveranno a giugno e la minore dipendenza dal settore tecnologico hanno permesso allo Stoxx Europe 600 di limitare le sue perdite all’1,1% (in euro). Il continuo apprezzamento dell’USD ha però scosso gli indici dei mercati emergenti e il forte recente rally delle azioni giapponesi si è fermato. I tassi dei titoli di Stato sono saliti, in misura maggiore in Europa che negli Stati Uniti. Le obbligazioni societarie hanno incontrato difficoltà e gli spread per le obbligazioni non investment grade statunitensi si sono allargati. Lo yen giapponese si è ulteriormente indebolito nei confronti del dollaro USA, analogamente alle altre monete asiatiche, e questo fa aumentare la probabilità di interventi ufficiali. Il prezzo del petrolio è sceso dopo che i mercati hanno rivisto al ribasso il rischio di un’escalation in Medio Oriente, mentre l’oro è rimasto ancora una volta indifferente al rialzo dei tassi dei Treasury, producendo un rendimento positivo.

Con il pivot della Fed ad un posizionamento di tassi alti per un periodo più prolungato, abbandonando il precedente pivot in senso più accomodante, appare una divergenza delle politiche monetarie tra le principali banche centrali – che alimenterà la volatilità sui mercati dei cambi e del reddito fisso.  Questa settimana l’indice core PCE, la misura sull’inflazione preferita dalla Fed, sarà cruciale per valutare i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi da parte della Fed.  Dai dati PMI nei mercati sviluppati si vedrà se la ripresa dell’attività manifatturiera si sta materializzando. Le deboli prospettive di alcune imprese tecnologiche la scorsa settimana hanno portato ad un sell off delle mega cap, mettendo sulle spalle dei grandi nomi che pubblicheranno la trimestrale questa settimana l’onere di formulare guidance migliori per sapere se i mercati avanzeranno, dato che le valutazioni sono elevate. Sul fronte geopolitico, l’Iran e Israele sembrano cercare una de-escalation delle tensioni. Una correlazione positiva tra oro, petrolio e rame è comunque un fatto insolito e significa che i mercati stanno mandando messaggi contraddittori, cosa che lascia prevedere  incertezza e volatilità nel prossimo futuroSiamo sovrappesati sull’oro. La Camera dei rappresentanti statunitense ha approvato un pacchetto di aiuti da USD 95 miliardi a favore dell’Ucraina, di Israele e di Taiwan. In India sono iniziate le votazioni per una tornata elettorale che si concluderà a fine aprile.

 

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