Buongiorno,
di seguito e in allegato inviamo la Chart of the Week a cura dell’Economic Team di Payden & Rygel, che analizza i dati sulla crescita del PIL statunitense nel primo trimestre.
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Laura Morreale
Nel 1° trimestre 2024 l’economia statunitense è cresciuta a un tasso annualizzato dell’1,6%, al di sotto delle aspettative, mentre l’indice dei prezzi delle spese per i consumi personali (PCE) ha raggiunto il 3,7% su base annua: due dati che inducono i mercati a ipotizzare una fase di “stagflazione”. Allo stesso tempo, l’economia Usa continua a dare prova della sua (forse eccezionale) resilienza: la spesa per i servizi personali ha contribuito al PIL in modo sostanziale, con livelli che non si registravano dal 2021, mentre gli investimenti immobiliari sono aumentati del 14%, un risultato migliore di qualsiasi altro trimestre dal 2013 al 2019. La riduzione di 86 punti base registrata dal PIL è stata determinata da un’impennata delle importazioni che ha superato il mercato dell’export, un dato che evidenzia comunque la forza dei consumatori statunitensi. Inoltre, gli investimenti nelle scorte, generalmente molto volatili, hanno ridotto ulteriormente la crescita del PIL di 35 punti base. L’indicatore delle vendite finali reali agli acquirenti privati nazionali (che esclude il commercio, le scorte e la spesa pubblica) ha registrato un tasso di crescita del 3,1% su base annua. Alla luce di questi dati, le preoccupazioni degli investitori per l’andamento della crescita risultano forse esagerate, mentre i timori legati all’inflazione sembrano per ora giustificati.