CS – Il quattrocentesco Castello di Lardirago apre per un invito a pranzo inedito: sabato 18 maggio degustazione di risi pavesi nella nobile corte agricola, ora innovativo centro culturale

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Il quattrocentesco Castello di Lardirago apre per un invito a pranzo inedito: sabato 18 maggio degustazione di risi pavesi nella nobile corte agricola, ora innovativo centro culturale
Il quattrocentesco Castello di Lardirago apre per un invito   a pranzo inedito: sabato 18 maggio degustazione di risi pavesi  nella nobile corte agricola, ora innovativo centro culturaleL’antico Castello di Lardirago – a pochi chilometri da Milano e da Pavia – sabato 18 maggio apre le porte all’evento inedito “Riso per i tuoi denti”: un pranzo degustazione nel quattrocentesco cortile interno a base di diverse tipologie di risi pavesi, preceduto da una riflessione del climatologo Luca Mercalli, geobotanici e ricercatori dell’Università di Pavia e seguito da una visita dell’area restaurata del Castello, di proprietà della Fondazione Ghislieri. Ora parte dell’imponente struttura è un centro culturale volto alla valorizzazione delle risorse del territorio circostante e ospita una nuova biblioteca, una mostra permanente e un Centro Studi. Obiettivo dell’appuntamento: evidenziare attraverso il cibo il rapporto fra territorio, scienza e storia. Parte del ricavato sarà devoluto alla “Agenzia n 1 di Pavia per Ayamè” (Costa d’Avorio) che si occupa dello sviluppo di comunità in zone rurali particolarmente povere

Pavia, grazie ai suoi 85.000 ettari coltivati a risaia e ai 4 milioni e 865 mila quintali di produzione totale, è la provincia con la maggiore percentuale di coltivazione a riso in Italia e il primo produttore a livello nazionale ed europeo.
Circondato dalle campagne e dalle tipiche risaie lombarde, in una posizione dominante sorge il Castello di Lardirago, risalente all’epoca viscontea (XIV secolo) e “adottato” oltre 450 anni fa dall’antico Collegio Ghislieri; il castello è stato a lungo una raffinata residenza da cui esercitare il controllo delle vaste proprietà agricole circostanti mentre oggi, completamente restaurato, accoglie attività di ricerca, divulgazione e didattica ed è accessibile solo in occasioni particolari.
 
Sabato 18 maggio il Castello apre le porte per un esclusivo evento su prenotazione per conoscere e degustare le tipologie del riso pavese, ma anche riflettere sui cambiamenti climatici, grazie all’evento “Riso per i tuoi denti”: non un semplice pranzo, ma un approfondimento del legame fra territorio, scienza e storia dove il fil rouge è proprio il cibo. 
Si comincia alle 11 con una riflessione del climatologo Luca Mercalli: il cambiamento climatico in corso, con siccità e fenomeni estremi, può minacciare queste colture? I benefici delle esperienze pavesi di resilienza a questi fenomeni potrebbero essere condivisi con altri territori, inclusi i paesi in via di sviluppo che combattono la stessa battaglia?
A seguire il geobotanico e docente Graziano Rossi e la ricercatrice Valentina Vaglia del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia approfondiscono le tipicità dei risi pavesi: Carnaroli, Baldo e Rosa Marchetti.
Dalla teoria alla pratica: il pranzo degustazione propone piatti a base di riso Carnaroli, riso Baldo, riso Rosa Marchetti, tutti provenienti da aziende agricole locali e preparati dagli studenti di Apolf.
Nel pomeriggio i partecipanti vengono accompagnati in una visita guidata a cura del FAI nell’area ristrutturata del Castello.
Parte del ricavato dell’evento – proposto in occasione del secondo anno dalla fondazione della Laurea Magistrale in Agrifood Sustainability dell’Università di Pavia, con il patrocinio della Camera di Commercio pavese – andrà a sostenere i progetti dell'”Agenzia n 1 di Pavia per Ayamè” (Costa d’Avorio) che si occupa dello sviluppo di comunità in zone rurali particolarmente povere (Info e prenotazioni: quelchepassailcollegio@ghislieri.it)
 
Menu della degustazione “Riso per i tuoi denti”
– Risotto Carnaroli di Carnaroli pavese all’asparago rosa di Cilavegna
– Insalata di riso vegana, preparata con riso Baldo bio semintegrale di Cascine Orsine
– Frittelle di riso Rosa Marchetti dell’Azienda Tavazzani, cucinate secondo la storica ricetta di Bartolomeo Scappi, cuoco del Papa San Pio V  
 
 
IL CASTELLO DI LARDIRAGO
 
Architettura e restauro
Il Castello di Lardirago, bene vincolato dalla Soprintendenza, risale alla prima metà del XIV sec. Il complesso edilizio comprende il Castello vero e proprio e il Ricetto ubicato a sud del Castello, mentre sul lato di levante appare la Cascina Cortegrande, risalente al XVI-XVII.
La struttura del Castello è stata più volte rimodellata, in base ai differenti usi che si sono succeduti nei secoli. Si presenta come un edificio a pianta quadrata, in cui l’omogeneità delle forme è interrotta dalla presenza di una torre che si erge oltre il livello della copertura. Il piano terreno della torre racchiude la Cappella romanica di San Gervasio. Il Castello presenta numerose stanze affrescate con decorazioni risalenti ai secoli in cui il castello era frequentato dagli agenti del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro e poi dagli abati commendatari, che ne fecero una raffinata residenza da cui esercitare il controllo delle vaste proprietà agricole circostanti. Tra le stanze, ora destinate ad ospitare meeting e ricevimenti, si segnala il lungo salone denominato dei Liocorni, ornato nella fascia sotto il soffitto ligneo da un lungo fregio in cui unicorni, leoni, putti alati si alternano con allusioni simboliche e moraleggianti. 
 
Mostra permanente “Lardirago e il suo territorio”
Come testimonianza del proprio secolare radicamento, il Castello ora ospita un originale percorso espositivo che si sviluppa attraverso un vasto materiale iconografico e offre una chiave di lettura per comprendere l’evoluzione che ha investito l’agricoltura e, conseguentemente, l’alimentazione tra il XVI e il XIX secolo. L’architettura del Castello, l’area di Lardirago, le sue coltivazioni di riso, le mappe e il materiale documentario proveniente dall’Archivio del Collegio Ghislieri rappresentano segni e fonti in grado di creare un vero e proprio microcosmo che rivela com’è cambiato il rapporto fra uomo e territorio in Lombardia.
 
Biblioteca 
È stata allestita nel Castello una biblioteca dotata di una moderna sala di lettura e consultazione. Qui spicca una sezione dedicata ai temi di ricerca del Centro Studi sul Territorio: si tratta di una delle poche biblioteche che possa offrire una raccolta di testi sui temi dell’agricoltura e del paesaggio lombardo, della sua storia e della sua evoluzione. La Biblioteca del Castello è una sezione della Biblioteca storica del Collegio Ghislieri, che coi suoi oltre centomila volumi (inclusi incunaboli, cinquecentine e seicentine) costituisce una delle più imponenti collezioni librarie private esistenti in Europa.
 
Centro Studi sul Territorio
Per rafforzare ulteriormente il legame con il territorio circostante, è stato fondato il Centro Studi sul Territorio di Lardirago. Il Centro Studi promuove ricerche sull’area che circonda il Castello, la sua agricoltura, le sue tradizioni, la sua cucina e la sua storia. Compito del Centro Studi è anche l’allestimento di mostre permanenti e temporanee, che valorizzino architetture e spazi dell’edificio e del territorio. La volontà di promuovere le ricerche sul territorio passa anche attraverso un contributo concreto: sono infatti state attivate borse di studio per giovani ricercatori, ed è contemplato il finanziamento della pubblicazione dei loro studi.
 
 
Sono disponibili numerose foto ad alta definizione del Castello di Lardirago a questo link:
https://drive.google.com/drive/folders/1uZDRXYfSUgX1kvDg5CxY6NZS1T-svBcZ?usp=sharing

 
Per la stampa nazionale e regionale:
Ufficio stampa MediaMente 
 
Per la stampa locale:
Scherrer ufficio stampa e comunicazione

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