Centennial IUSS: 100 anni di suolo, pronti per le sfide del futuro

Centennial IUSS:  100 anni di suolo, pronti per le sfide del futuro

Giornata Celebrativa 18 maggio, CNEL, Roma

Congresso Internazionale 19-21 maggio, Palazzo dei Congressi, Firenze

Oltre 1500 scienziati provenienti da tutto il mondo per fare il punto sulle ultime evidenze emerse, sulle ricerche in corso e sulle impellenti problematiche del suolo, il substrato essenziale alla vita, da cui deriva oltre il 95% delle calorie necessarie all’umanità. Questo e molto altro al Congresso del Centenario della IUSS (l’Unione Internazionale delle Scienze del Suolo) che riunisce le Società scientifiche nazionali del suolo di gran parte del pianeta e tutte quelle dei Paesi più importanti, che si svolgerà da domenica 19 a martedì 21 maggio a Firenze, al Palazzo dei Congressi. Una vera e propria kermesse internazionale, organizzata dalla IUSS e dalla SISS  (Società Italiana delle Scienze del Suolo) e patrocinata dal MASAF,  a cui  il nostro Paese ha contribuito significativamente (italiano è il presidente IUSS Edoardo Costantini, già  CREA, e, sempre italiano e targato CREA  è il  Segretariato,  affidato a Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente e presidente SISS e a Filiberto Altobelli, CREA Politiche e  Bioeconomia), poiché è in Italia che la IUSS è stata istituita, esattamente 100 anni fa, il 19 maggio 1924 a Roma, a Villa Lubin, attuale sede del CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.

Una ricorrenza di grande importanza, che sarà celebrata a Roma, sabato 18 maggio, con un evento speciale, proprio a Villa Lubin che ripercorre la storia e i risultati della IUSS.

Al futuro, invece,  guarda il congresso di Firenze, con le sfide per la salvaguardia del pianeta e le possibili soluzioni che la Ricerca mondiale può offrire. Un programma ricchissimo: dalla salute del suolo alla sua gestione agricola e forestale; dallo sviluppo sostenibile all’economia circolare; dalla sicurezza alimentare e idrica alla salute umana; dalle città sostenibili e vivibili alla digitalizzazione delle informazioni, passando anche attraverso alcuni temi caldi, quali la salinizzazione, la gender equality (uguaglianza di genere), le politiche globali e la gestione del rischio. Circa 100 sessioni scientifiche plenarie e parallele (in allegato il programma) per uno sguardo a 360° sul suolo, per fare il punto su consumo, erosione, inquinamento, impoverimento di nutrienti (azoto, fosforo, potassio), fertilizzanti, conservazione della biodiversità, relazione con la salute umana.

“Si tratta di una opportunità straordinaria per rimarcare  con un approccio integrato e uno sguardo globale la centralità del suolo, risorsa dal valore inestimabile, essenziale nella prevenzione del dissesto idropedologico, per le produzioni agricole e forestali, la tutela dell’ambiente e una più efficace gestione dell’acqua in un’ottica di sviluppo sostenibile  – afferma  il prof. Giuseppe Corti, Responsabile del Segretariato IUSS, direttore CREA Agricoltura e Ambiente e presidente SISS.   

 

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La salinizzazione. Da sempre considerato un problema molto importante, la salinizzazione del suolo sta ottenendo una crescente rilevanza per la sua rapida diffusione spaziale (fenomeno che interessa non solo i paesi del nord Africa, ma anche il sud Italia, la Grecia e vaste aree del vicino Oriente, ma anche nel centro della Romania, dell’India e molte altre, zone impensabili fino a due decenni fa. Con 11.000.000 di chilometri quadrati di estensione (il 7% di tutte le terre emerse e il 20% dei suoli irrigati) e un tasso di crescita del 7%-10% negli ultimi decenni, i suoli salini costano circa 27 miliardi di dollari all’anno in termini di perdita di prodotti agricoli. 

Il suolo delle donne è più sano. Nel Nord e nel Sud del mondo, alle donne è riservata la gestione di piccole aree o orti diversamente da quanto accade agli uomini a cui sono assegnate le grandi estensioni, con il risultato che i suoli delle piccole aree sono spesso in miglior salute di quelle grandi, perché di più facile gestione e perché le donne sono più propense ad adottare tecniche innovative di conservazione, soprattutto se ne vedono i benefici.

Gestione del suolo. In un’ottica di sostenibilità, è necessario sviluppare sistemi agricoli nuovi, armonizzati alle varie condizioni pedoclimatiche, con un occhio attento anche alla conservazione combinata del suolo e dell’acqua, in particolare il drenaggio del suolo e l’irrigazione anche con acque riciclate trattate.

Gestione del rischio. Il rischio, frane, alluvioni e subsidenza, oggi può essere valutato e, con una certa attendibilità, anche previsto con i nuovi software di supporto alle decisioni alimentati con dati del suolo, carte del suolo e modelli.

 

 

 

A cura di Micaela Conterio 335 8458589

 

 

 

 

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