Intelligenza artificiale: l’UE deve accelerare il passo

Comunicato stampa

Lussemburgo, 29 maggio 2024

Intelligenza artificiale: l’UE deve accelerare il passo

  • Gli investimenti dell’UE nell’IA non stanno tenendo il passo con quelli dei leader mondiali
  • I risultati dei progetti in materia di IA finanziati dall’UE non vengono monitorati in modo sistematico
  • A causa della mancanza di strumenti di governance, il coordinamento tra l’UE e gli Stati membri non è efficace

Secondo una relazione della Corte dei conti europea, l’UE ha avuto finora poco successo nello sviluppare un ecosistema di intelligenza artificiale europeo e non è riuscita a far accelerare gli investimenti nell’IA a un ritmo paragonabile a quello dei leader mondiali. Dal 2018, la Commissione europea ha intrapreso molteplici azioni e lavorato sugli elementi costitutivi fondamentali per sviluppare l’ecosistema di IA dell’UE, quali ad esempio regolamentazione, infrastrutture, ricerca e investimenti. In aggiunta, l’UE si è mossa sin da subito per esplorare i rischi dell’IA e ciò ha condotto alle prime norme generali al mondo sull’utilizzo dell’IA. Tuttavia, le misure dell’UE non sono state ben coordinate con quelle degli Stati membri e il monitoraggio degli investimenti non è stato sistematico. Per il futuro, una governance più forte e investimenti pubblici e privati più consistenti (e mirati) nell’UE saranno di fondamentale importanza affinché l’UE realizzi le proprie ambizioni in materia di IA.

Nella corsa globale agli investimenti nell’IA, l’UE incontra ostacoli. Dal 2015, gli investimenti in strumenti di capitale di rischio sono stati inferiori a quelli di altre regioni del mondo leader nel campo dell’IA: gli Stati Uniti e la Cina. Si stima che il divario tra gli Stati Uniti e l’UE in termini di investimenti complessivi nell’IA sia più che raddoppiato tra il 2018 e il 2020 (l’UE è rimasta indietro per più di 10 miliardi di euro). In questo contesto, l’UE ha progressivamente adottato misure per sviluppare un quadro per coordinare l’IA al proprio interno, aumentando gli investimenti e adeguando la normativa. Nel 2018 e nel 2021, la Commissione e gli Stati membri dell’UE hanno concordato misure per sviluppare un ecosistema di IA di eccellenza e fiducia, che metterebbe l’UE sulla buona strada per divenire un leader a livello mondiale in materia di un’IA all’avanguardia, etica e sicura.

Investimenti consistenti e mirati nell’IA costituiscono un fattore cruciale in grado di determinare la velocità della crescita economica dell’UE negli anni a venire”, ha affermato Mihails Kozlovs, il Membro della Corte che ha diretto l’audit. “Nella corsa all’IA, c’è il rischio che il vincitore pigli tutto. Se l’UE vuole realizzare le proprie ambizioni, la Commissione europea e gli Stati membri devono unire le forze in modo più efficace, accelerare il passo e sbloccare il potenziale dell’UE per avere successo in questa grande rivoluzione tecnologica in corso”.

I piani della Commissione sull’IA del 2018 e del 2021 erano esaustivi e ampiamente in linea con le migliori pratiche internazionali. Tuttavia, a più di cinque anni dal primo piano, il quadro di coordinamento e di regolamentazione degli investimenti dell’UE nell’IA è ancora in corso di elaborazione. La Corte formula critiche in merito al coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri, che ha avuto soltanto effetti limitati. Questo perché l’esecutivo dell’UE non disponeva delle informazioni e degli strumenti di governance necessari. La Commissione non ha posto in essere un adeguato sistema di monitoraggio della performance degli investimenti nell’IA e ciò ha inciso ulteriormente in modo negativo sulla credibilità dei piani dell’UE. Non era peraltro chiaro in che modo gli Stati membri avrebbero contribuito agli obiettivi di investimento generali dell’UE; in altre parole, non vi è stata una visione d’insieme a livello dell’UE.

Gli obiettivi di investimento dell’UE sono ancora troppo vaghi e ormai obsoleti: non sono cambiati dal 2018, e la mancanza di ambizione dei valori-obiettivo di investimento contrasta con l’obiettivo di costruire un ecosistema di IA competitivo a livello mondiale. In generale, la Commissione è riuscita ad aumentare la spesa a carico del bilancio dell’UE per progetti di ricerca nel settore dell’IA, ma non ha potenziato significativamente il cofinanziamento privato. La Commissione deve inoltre fare di più per assicurarsi che i risultati dei progetti di ricerca in tema di IA finanziati dall’UE siano pienamente commercializzati o sfruttati.

La Commissione ha adottato misure per porre in essere catalizzatori finanziari e infrastrutturali per lo sviluppo e la diffusione dell’IA. Tuttavia, le infrastrutture finanziate dall’UE, quali ad esempio strutture di prova, spazi di dati, o una piattaforma di IA on-demand, hanno tardato a decollare. In effetti, i piani sull’IA hanno finora dato luogo solo a un modesto sostegno in capitale da parte dell’UE (come il finanziamento azionario) per gli innovatori. Le recenti misure adottate dall’UE per realizzare un mercato unico dei dati sono ancora nella fase iniziale e non possono stimolare immediatamente gli investimenti nell’IA.

Informazioni sul contesto

Il termine “IA” comprende tecnologie emergenti in settori a rapida evoluzione, compresi robotica, big data e cloud computing, calcolo ad alte prestazioni, fotonica e neuroscienze. Gli Stati Uniti sono da tempo in testa nella corsa all’IA, mentre la Cina programma di diventare leader mondiale nel settore entro il 2030; entrambi i paesi contano su ingenti investimenti privati tramite i rispettivi giganti tecnologici. I valori-obiettivo fissati dall’UE per gli investimenti pubblici e privati nell’IA erano di 20 miliardi di euro nel periodo 20182020 e di 20 miliardi di euro all’anno nel decennio successivo; la Commissione si è impegnata a portare i finanziamenti dell’UE per l’IA a 1,5 miliardi di euro per il periodo 20182020 e a 1 miliardo di euro all’anno dal 2021 al 2027. La percentuale di imprese dell’UE che utilizza l’IA varia notevolmente da uno Stato membro all’altro. Francia e Germania hanno annunciato i più ingenti investimenti pubblici nell’IA, mentre quattro paesi non dispongono ancora di alcuna strategia in materia di IA. L’UE persegue l’ambizioso obiettivo di far sì che il 75 % delle imprese utilizzi l’IA entro il 2030. Nel 2021, solo il 4 % delle domande di brevetto in materia di IA a livello mondiale provenivano da Europa e Asia centrale considerate congiuntamente.

La relazione speciale 08/2024, intitolata “Le ambizioni dell’UE in materia di intelligenza artificiale – Per il futuro, una governance più forte e investimenti più consistenti e mirati sono essenziali”, è disponibile sul sito Internet della Corte. Il regolamento UE denominato “legge sull’IA”, di recente approvazione, non rientrava nell’estensione dell’audit. Il 14 giugno 2024, la Corte organizzerà una tavola rotonda online sulle ambizioni dell’UE in materia di IA; sarà possibile seguirla in diretta streaming.

Contatti per la stampa

Ufficio stampa della Corte dei conti europea: press@eca.europa.eu

 

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