Agenzia nr. 1089 – I lavori della Commissione sanità

 
ANNO XXI
Numero 1089
19/06/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della Commissione sanità

Seduta di audizioni in Commissione sanità presieduta da Mauro Vizzino, con all’ordine dei lavori le criticità presenti nel Presidio territoriale di assistenza di Poggiardo e l’allarme in Puglia per i virus trasmessi dalle zanzare.

PTA di Poggiardo

Su richiesta del capogruppo Paolo Pagliaro de La Puglia Domani, sono state portate all’attenzione della Commissione le criticità riscontrate a seguito di un sua visita ispettiva avvenuta il 28 aprile 2023 nel PTA di Poggiardo. Numerosi i problemi evidenziati nel corso della relazione espositiva, tra cui la mancanza degli spazi idonei al servizio di emergenza–urgenza 118, la necessità di ampliare le ore di attività di urologia, l’assenza di strumentazione utile alla pneumologia e dermatologia, la necessità di più apparecchiature per la cardiologia e la radiologia, le carenze strutturali del laboratorio di odontoiatria e del centro di salute mentale, la mancanza di spazi idonei al servizio di dialisi e della farmacia ed infine la necessità di riaccreditare le sale operatorie per piccoli interventi. 
Ha fatto seguito l’intervento del direttore di Distretto di Poggiardo Virna Rizzelli, la quale ha evidenziato gli interventi realizzati e quelli in via di realizzazione, nonché la necessità di interventi posti all’attenzione della direzione generale dell’Asl LE. Tra i risultati conseguiti sono stati rilevati l’installazione e la messa in funzione del “Telecomandato” per la radiologia, la consegna dei lavori per la realizzazione dell’Ospedale di comunità di Poggiardo e la prossima realizzazione della Casa di comunità di Nociglia, il potenziamento del servizio di neurologia, la gestione delle cronicità e la programmazione dell’acquisto di alcune attrezzature per alcuni ambulatori del presidio. 
La dott.ssa Rizzelli ha ammesso che sono ancora molti i problemi da risolvere come quelli derivanti dall’impossibilità di effettuare prestazioni odontoiatriche, la mancata adozione delle cartelle cliniche informatiche per le patrologie croniche, l’assenza degli spazi per allocare le ambulanze del Servizio 118, la necessità di adeguare gli ambienti del servizio farmacia, le sale operatorie da accreditare, la necessità di aumentare i posti letto per la dialisi e di realizzare una struttura idonea ad ospitare il Centro di salute mentale.  
A confermare che è necessario risolvere tutte queste criticità rilevate, è stato il sindaco di Poggiardo Antonio Ciriolo, che nel corso del suo intervento ha ribadito che è stata svolta una disamina puntuale delle esigenze che i cittadini /utenti pongono puntualmente agli amministratori locali, a seguito della quale è stato stilato un verbale dell’assemblea dei sindaci dei Comuni del Distretto socio-sanitario di Poggiardo, dove sono state elencate le proposte risolutive sollecitando la direzione strategica ad intervenire. 
Per il Dipartimento è intervenuto il dirigente regionale della Sezione strategie e governo dell’offerta Mauro Nicastro, evidenziando che la situazione dovrà migliorare a breve termine dal punto di vista del fabbisogno per gli specialisti anche in vista dell’avvio del prossimo piano assunzionale 2024-2025. La Regione è sul pezzo in sinergia con le ASL sia sul piano assunzionale che sull’ammodernamento degli spazi e attrezzature sanitarie.
La richiesta pervenuta dal consigliere Antonio Gabellone (FdI) è stata quella di avere un quadro preciso del fabbisogno economico, necessario per far fronte alla soluzione delle criticità strutturali del PTA. Seguirà dunque da parte della direzione del Distretto una relazione dettagliata che accompagnerà il progetto di fattibilità esistente. 
Il consigliere Pagliaro in conclusione si è detto deluso perché dopo 14 mesi dall’ispezione la situazione risulta essere ancora di forte criticità. Da qui la richiesta di ascoltare nel merito, in una prossima seduta, il direttore generale dell’Asl LE. 

Allarme virus da zanzare 

Relativamente all’allarme in Puglia per i virus trasmessi dalle zanzare, la richiesta del consigliere regionale Antonio Scalera, è stata motivata a seguito della presenza in Italia di casi di arbovirosi, ma anche di dengue. 

Sul punto è intervenuta la prof.ssa Maria Chironna virologa e ordinario di Igiene generale e applicata all’Università di Bari, convocata in audizione a seguito di una sua recente intervista rilasciata ad un quotidiano locale, che nel corso dell’audizione ha evidenziato che esiste il nesso tra malattie vettoriali e cambiamenti climatici e nel 2023 in Italia si è avuta una situazione molto particolare con il verificarsi di casi di dengue autoctoni. Il riferimento è a persone che vengono diagnosticate come positive per la presenza di infezioni da questo agente che è il virus della dengue pur non avendo viaggiato all’estero perchè questo virus è in grado, attraverso il passo di sangue, di causare l’infezione in queste persone che vengono punte. Il Ministero della salute ha emanato una circolare di allerta alle Regioni le quali hanno aumentato l’allerta e tra queste anche la Regione Puglia che ha recepito tra l’altro il piano di arbovirosi, mettendo in campo una serie di azioni finalizzate a una prevenzione di questa infezione.  

Il dirigente del Servizio promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Nehludoff Albano, ha circoscritto il fenomeno rassicurando che non si tratta di un vero e proprio allarme e che la Puglia ha avviato una sensibilizzazione del personale sanitario e anche campagne di formazione con una comunicazione costante sulla prevenzione verso l’esterno, disciplinata come Regione Puglia con un provvedimento in modo tale da veicolare messaggi che è opportuno che siano veicolati nel momento in cui devono essere veicolati. Dal sito di epicentro gestito dall’Istituto nazionale di sanità è possibile per chiunque scaricarsi bollettini e verificare lo stato dell’arte della situazione a livello internazionale. Da ciò possiamo evidenziare che la Puglia e l’Italia non sono in situazione di vera e propria emergenza o di allarme, infatti dal 2019 ad oggi sono stati registrati solo 11 casi d’importazione e nessun caso autoctono. La regione Puglia pur non essendo obbligata dal Ministero ha deciso di fare un proprio piano cosiddetto libero che riguarda i vettori e quindi ha organizzato un’azione sistematica con i professionisti del territorio proprio per gestire tutta la tematica dei vettori. Per la prevenzione è stato approvato un piano operativo che prevede la caratterizzazione di tutte le zone di tutte le province pugliesi sottoposte a sorveglianza. 
 

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