Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani
“Vogliamo l’alta velocità fino a Lecce”: questo è lo slogan a caratteri cubitali che oggi abbiamo portato a Palazzo Carafa, esponendo lo striscione. Il nostro grido di riscatto, la madre di tutte le nostre battaglie per il Salento, perché rappresenta in maniera plastica il distacco della nostra terra dal resto d’Italia e d’Europa. È il simbolo dell’arretratezza infrastrutturale di cui siamo prigionieri, a causa delle politiche Bari-centriche della Regione Puglia.
Ora che la Casa di tutti i leccesi è abitata da una nuova amministrazione di centrodestra, guidata da Adriana Poli Bortone, si spezza il giogo dell’obbedienza Bari-Lecce. Le nostre rivendicazioni trovano finalmente diritto di cittadinanza e piena visibilità, diventano il manifesto di un popolo stanco di subire e pronto a combattere per colmare tutti i gap a cui è stato condannato, a cominciare dall’alta velocità che si ferma a Bari, tagliandoci fuori. Lo ribadiamo: l’Italia comincia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Lecce. Noi salentini meritiamo di viaggiare su treni veloci e moderni, senza dover fare tappa obbligata a Bari, senza essere costretti a scendere e cambiare binario come in un film di quarant’anni fa. Lecce dovrebbe essere la stazione di testa delle Ferrovie dello Stato: questa è una battaglia che combattiamo da 14 lunghi anni.
La nostra protesta deve diventare un caso nazionale, perché l’alta velocità deve arrivare a Lecce: oggi, con questo striscione a Lecce, diamo l’ennesimo segnale forte. Ringraziamo il sindaco Adriana Poli Bortone per aver approvato e condiviso questo gesto simbolico. Presente anche il consigliere regionale Paride Mazzotta, che ha sottolineato che la battaglia continua: “Non è la prima manifestazione che facciamo per chiedere l’alta velocità fino a Lecce. Chiaramente oggi abbiamo un governo cittadino amico, abbiamo un governo nazionale amico, quindi abbiamo più possibilità di far sentire questa voce. Siamo convinti che si metteranno in contatto, la sindaca di Lecce con il governo Nazionale, affinché si possa muovere qualcosa. Sono anni e anni che Lecce aspetta di avere l’alta velocità perché dobbiamo uniformarci al resto d’Italia, quindi siamo molto fiduciosi per questa battaglia e continueremo a farla.
Il Piano regionale dei Traporti del 2010 è stata la pietra tombale che ha calpestato il nostro diritto alla mobilità ferroviaria, ed è stata la molla che mi ha spinto ad impegnarmi direttamente in politica per difendere il mio territorio. Da consigliere regionale ho presentato due mozioni per l’estensione dell’alta velocità fino a Lecce, entrambe approvate all’unanimità. Il Salento alza la voce, stanco di un gap infrastrutturale che lo penalizza e chiede attenzione, programmazione, chiede di mettersi al passo con i tempi e chiede di viaggiare incontro al futuro così come tutti i territori del Paese. A febbraio 2021 abbiamo organizzato una manifestazione dinanzi alla stazione di Lecce, che ha avuto grande clamore, e abbiamo anche scritto una lettera aperta ai parlamentari salentini chiedendo il loro impegno su questo fronte. Finora, solo promesse e nessun atto concreto, con la storiella del rapporto costi-benefici usata come scusa per non finanziare l’opera. Una battaglia condivisa in Consiglio regionale con i colleghi salentini del centrodestra Paride Mazzotta, Antonio Gabellone e Gianfranco De Blasi.
Non ci arrendiamo. La nostra battaglia si rafforza e punta spedita alla meta: ottenere l’alta velocità ferroviaria fino a Lecce”./comunicato