Buongiorno,
invio di seguito e in allegato un commento sulla politica monetaria della Fed e sulle opportunità nel mercato obbligazionario USA. Il commento è a cura di Bryan T. Whalen, Chief Investment Officer, Generalist Portfolio Manager, Fixed Income, TCW
buon lavoro
massimo
TCW – Obbligazionario USA, opportunità nei Treasury a cinque anni
A cura di Bryan T. Whalen, Chief Investment Officer, Generalist Portfolio Manager, Fixed Income, TCW
La politica monetaria resta al centro dell’attenzione degli investitori. La Fed può permettersi di aspettare, ma il mercato cercherà di capire se abbia intenzione di effettuare uno o due tagli entro la fine dell’anno. E questa sarà l’incognita dei prossimi mesi. Probabilmente si tratterà di vedere che tipo di reazione si vedrà sul mercato obbligazionario, se una risposta ribassista o rialzista.
Negli ultimi due mesi abbiamo registrato un rallentamento di alcuni indicatori economici, sia che si tratti di produzione, che di vendita al dettaglio. L’atteggiamento delle piccole e medie imprese indica un certo rallentamento, che risulta di supporto sia a coloro che temono una recessione sia a chi prevede un atterraggio morbido dell’economia.
Crediamo che l’economia stia rallentando il minimo necessario per dare alla Fed la possibilità di ridurre lentamente i tassi. A nostro avviso non entreremo in recessione, in quanto il rallentamento si stabilizzerà attestandosi su una crescita bassa, compresa tra l’1% e il 2%.
Le opportunità del reddito fisso
Pensiamo che i tassi di interesse scenderanno nel medio termine. Crediamo che il mercato si stia ponendo una domanda non corretta rispetto alla tempistica con cui la Fed ridurrà i tassi, se inizierà a tagliare a settembre o a dicembre. Probabilmente non sarà questo ad avere l’impatto maggiore sulle obbligazioni. Il punto sarà, invece, il ritmo con cui si muoveranno i tassi. In questo scenario, vediamo opportunità nei Treasury a cinque anni. Anche se il rendimento del titolo quinquennale è un po’ più basso rispetto a quello del titolo a due anni, l’opportunità è data dalla possibilità di bloccare il rendimento per un periodo di tempo più lungo, passando da 2 a 5 anni. Ecco perché quello attuale è un punto di ingresso ideale.
Se guardiamo ai rendimenti, il 2022 è stato il peggior anno della storia per l’investitore medio del mercato obbligazionario. Certo, in passato abbiamo assistito a rialzi dei tassi più consistenti. Ma negli anni Settanta e Ottanta, quando si verificavano questi aumenti, si partiva con un cuscinetto molto più ampio: si riceveva un’elevata quantità di cedole in grado di assorbire il calo dei prezzi delle obbligazioni. Di recente, invece, abbiamo attraversato un’epoca di QE e di tassi d’interesse molto bassi con cedole ridotte e vicine al 2%. Quando i tassi sono passati da zero a cinque in pochissimo tempo, si è verificato un forte deprezzamento sul mercato senza alcuna cedola per assorbirlo, il che ha portato a rendimenti negativi a doppia cifra sul mercato obbligazionario.
In questa occasione, il mercato obbligazionario ha due vantaggi: innanzitutto, oggi si può ottenere una cedola del 4,5-5% con i Treasury. Si possono aggiungere altri 100 punti base e arrivare al 5,5-6% con le obbligazioni societarie di altissima qualità. Rendimenti del genere non si vedevano da molto tempo, ma questa è solo la prima parte del rendimento totale. La seconda riguarda il percorso dei tassi d’interesse. Ci aspettiamo che i tassi scendano nei prossimi 12-24 mesi più rapidamente di quanto si aspetti il mercato. Se questo fosse vero, si potrebbe approfittare della situazione favorevole legata alla performance dei prezzi. Quindi, si potrebbe ottenere il 5,5-6% dalla cedola, a cui si potrebbe aggiungere il 5-6% di rendimento dai prezzi.
Volatilità sull’high yield
Considerando che l’economia sta rallentando più rapidamente di quanto il mercato si aspetti, ci attendiamo una maggiore volatilità sui mercati. Se avessimo ragione, si potrebbero verificare situazioni di sofferenza a breve termine nei settori di qualità inferiore del mercato obbligazionario, come nel segmento high yield. Il compenso che si ottiene oggi, investendo nei titoli ad alto rendimento è dell’8%, pari al 3% di rendimento in più rispetto a un Treasury. Ma se ci trovassimo in un periodo di volatilità e di rallentamento dell’economia, gli spread potrebbero aumentare, e quel 3% in più potrebbe passare al 4-6%, con ripercussioni sui prezzi nel breve termine. Quindi, per un gestore attivo, crediamo che ci saranno momenti migliori, nei prossimi sei mesi, per entrare nel mercato dell’high yield.
(Commento in allegato)
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