Agenzia nr. 1809 – I lavori della III Commissione

 
ANNO XXI
Numero 1809
18/09/2024
Pubblicato in Bari

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I lavori della III Commissione

La III Commissione, presieduta da Mauro Vizzino, ha espresso parere consultivo favorevole al Defr 25/27, con cinque voti a favore, un astenuto (il leghista Splendido in sostituzione di Conserva) e un voto contrario (Perrini, FdI).

Parere favorevole all’unanimità per la delibera di giunta su “Aggiornamento della Rete ospedaliera ai sensi del D.M. n. 70/2015– Approvazione Schema di Regolamento avente ad oggetto “Modifica e integrazione del Regolamento regionale n. 23/2019 e del R.R. n. 14/2020”. Modifica DGR n. 919 de 03/07/2023 Allegato A – Distribuzione posti letto autorizzati all’esercizio”.

Si tratta di un provvediment, adottato i primi di agosto dalla Giunta,  finalizzato all’incremento e riorganizzazione dei posti letto negli ospedali pubblici e privati accreditati per “migliorare la qualità dell’assistenza, ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso e evitare il ricorso alle cure sanitarie fuori regione”.

In sintesi estrema l’aggiornamento istituisce 1.577 posti letto aggiuntivi, suddivisi tra posti per acuti, riabilitazione e lungodegenza. Si arriva così a una offerta complessiva in Puglia di 15.302 posti letto di cui  10.311 pubblici e 4.991 privati accreditati.

Nella seduta si sono svolte poi le audizioni, sulla base di tre differenti richieste presentate da Antonio Paolo Scalera, Vincenzo Di Gregorio e Ruggero Mennea, per supportare la richiesta di proroga di validità della graduatoria dei pulitori di Sanitaservice di Taranto (circa 700 ancora in attesa). Tale proroga, secondo i consiglieri, dovrebbe essere di ulteriori tre anni, anche in vista dell’apertura dell’ospedale San Cataldo.

La richiesta sarà fatta valere – è STATO ANTICIPATO OGGI – durante la seduta di Consiglio regionale (prevista per domani) che ha all’ordine del giorno la proposta di legge (primo firmatario Francesco Paulicelli)  per la proroga di un anno delle graduatoriei regionali in scadenza al 2024, prevedendo tali prorooghe per i bandi regionali e per quelli delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale. Non sono però previste in tale legge le aziende in house (come le Sanitaservice) e le agenzie regionali. Il consigliere Scalera ha annunciato pertanto la presentazione emendamenti per comprendere anche le aziende in house e far valere la proroga tre anni. Simile emendamento sarà presentato da Di Gregorio. Proposte, queste, che hanno incontrato un favore trasversale e sulle quali convergeranno consiglieri di molte forze politiche

Scalera ha evidenziato anche l’esigenza di prorogare di un anno la graduatoria dei fisioterapisti della Asl Foggia – 123 idonei qualificati – in scadenza ad ottobre.

La dirigente Antonella Caroli del Servizio strategie e governo dell’assistenza territoriale – rapporti istituzionali e capitale umano del Servizio sanitario regionale ha ribadito che il parere degli uffici non può che essere conforme al dettato normativo in essere e che ovviamente solo la volontà politica, espressa con legge regionale, può incidere sulla validità delle graduatorie.

Altro tema all’attenzione della Commissione quello delle criticità dei Pronto soccorso in Terra Jonica, sulla base della richiesta di audizione di Renato Perrini.

“Sul territorio della provincia di Taranto sono presenti quattro servizi di Pronto Soccorso – ha detto Perrini – ubicati a Taranto presso il presidio ospedaliero centrale “SS. Annunziata”, a Manduria presso il presidio ospedaliero “M. Giannuzzi”, a Martina Franca presso il presidio ospedaliero “Valle d’Itria” ed a Castellaneta presso il presidio ospedaliero “San Pio”. Il “SS.Annunziata” di Taranto è l’unico Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) per tutto il Comune capoluogo e, per tale ragione, il suo Pronto Soccorso deve gestire anche diversi accessi provenienti dagli altri analoghi servizi della provincia”. Il consigliere ha ribadito che, a suo avviso, una soluzione potrebbe essere la riapertura del pronto soccorso del Moscati, che potrebbe assorbire tutti i casi non gravi, alleggerendo l’afflusso al Ss Annunziata.

Sul punto anche Di Gregorio ha ricordato due anni fa ha avanzato all’Asl di Taranto proposte operative per spostare sui Punti di primo intervento i casi meno urgenti senza – però – ottenere risposte.

La constatazione delle difficoltà di Ps di Taranto è stata evidenziata anche dai sindacati e dal Coordinatore Pronto Soccorso della ASL di Taranto Giuseppe Turco, che però ha segnalato non solo carenze organiche ma soprattutto organizzative, a cominciare dalla distribuzione degli accessi, che vengono concentrati in modo inspiegabile sempre verso gli stessi presidi.

La dirigente Caroli ha spiegato che il problema è sul tavolo del dipartimento e che – come è noto – riguarda non solo Taranto o la Puglia. “Stiamo studiando soluzioni organizzative, con i direttori dei Ps, le organizzazioni sindacali e il personale medico e infermieristico, per implementare modelli più efficienti sperimentati anche in altre regioni. Ma non si può dimenticare che oltre al pronto soccorso deve funzionare anche tutto quello che c’è dietro, le radiologie, le cardiologie, l’interventistica etc.”.

L’ultima audizione, richiesta da Debora Ciliento, attuale assessore ai trasporti della Regione, sul funzionamento delle misure di contrasto alle povertà, soprattutto educativa, rappresentata dai I buoni servizio per minori e disabili. La richiesta è quella di capire l’andamento e di comprendere la copertura dei fabbisogni del prossimo anno educativo.

La responsabile del Dipartimento, Valentina Romano, ha chiarito che la misura – pur ampliandosi nell’utenza e nelle richieste – stenta comunque a decollare per diverse ragioni. Innanzitutto alcune farraginosità procedurali e poi la difficoltà di coordinamento con gli ambiti territoriali, che sono la “seconda gamba” delle due misure, sia per l’aspetto organizzativo sia per la partecipazione al finanziamento. E se negli scorsi anni i Comuni hanno potuto fare affidamento su un finanziamento nazionale (che in alcuni casi avrebbero rischiato di perdere) in futuro il peso della compartecipazione potrebbe ricadere sulle risorse proprie dei Comuni. Un aspetto che ovviamente vede l’Anci, rappresentato in audizione da Pasquale Chieco, in grave difficoltà. Si pone quindi, su un duplice fronte, la questione del rafforzamento della dotazione finanziaria per queste misure. Oltre alla necessità di fluidificare i percorsi di attivazione e di fruizione negli ambiti territoriali.