Agenzia nr. 1885 – Le biblioteche, spazio di idee e luoghi di azione politica. Al via il XXIV Workshop della Teca del Mediterraneo

 
ANNO XXI
Numero 1885
26/09/2024
Pubblicato in Bari

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Le biblioteche, spazio di idee e luoghi di azione politica. Al via il XXIV Workshop della Teca del Mediterraneo

Si è avviato questo pomeriggio il workshop “Eredità culturali: le collezioni speciali per la valorizzazione delle biblioteche e del territorio”, organizzato dalla Biblioteca del Consiglio regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo”, in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) – sezione Puglia. Contestualemnte è stato consegnato il premio Maria Abenante, per ricordare l’umanità, la dedizione e la professionalità della  bibliotecaria di “Teca del Mediterraneo” scomparsa nel 2019. 

Il  workshop, giunto alla XXIV edizione, è stato  portato avanti con costanza e sempre maggiore impegno dalla Biblioteca del Consiglio regionale, trasformatasi da presidio di supporto soprattutto giuridico ai consiglieri regionali, come ha raccontato la segretaria generale Mimma Gattulli introducendo i lavori, a “Teca del Mediterraneo”, una biblioteca che contiene culture, esperienze, generi e culture di genere. E che è aperta alla fruizione esterna, coinvolgendo con iniziative molteplici e diversificate cittadini, studenti, ricercatori e lettori in generale.
Oggi è stato presentato Chora, lo spazio per i libri, l’arte e la bellezza, che ospita la collezione di libri antichi e di pregio del Consiglio regionale della Puglia, uno spazio d’incontro, dedicato anche ai gruppi di lettura, ai laboratori e alle visite guidate. Ispirato all’ ὥρα platonico del Timeo – “ricettacolo invisibile e senza forma […] dell’intero divenire” – Chora vuol essere “uno spazio in continuo movimento e trasformazione, dove i libri prendono vita e diventano protagonisti di un racconto ogni volta diverso”. 
Chora raccoglie in particolare il fondo Luisi acquisito dal Consiglio regionale con l’intento di accrescere il patrimonio bibliotecario regionale per valorizzare la memoria stoprica e culturale del territorio pugliese. 
“Un nudo corridoio trasformato in un luogo di cultura e sapere, dove la storia dei libri antichi incontra l’attualità e dove i pugliesi potranno ritrovarsi”, così ha descritto Chora Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale, ricordando il ruolo di promotrice, da assessore alla Cultura della regione Puglia, dell’apertura di 130 biblioteche di comunità in tutta la Puglia finanziate con 130 milioni di euro. “E’ un nuovo spazio dedicato alla bellezza del sapere che abbiamo allestito nella sede del Consiglio regionale. Uno spazio per tutti e tutte, perché nella cultura abbiamo sempre investito. Per questo sono nate 130 biblioteche di comunità. Affinché le nostre città abbiano luoghi in cui i bambini, i ragazzi possano ritrovarsi, vivere insieme, guidati dalla bellezza e soprattutto dal sogno di un futuro di libertà, realizzato attraverso il migliore ascensore sociale che conosciamo: quello fatto di libri e conoscenza”. 
“Chora è lo spazio che, nel Timeo, Paltone descrive come luogo altro in cui nascono le idee, si modificano, si plasmano, ma non muoiono mai. E’ l’iperuranio da cui attingere per trovare giustizia, bellezza, arte”, ha detto Gattulli descrivendo l’immenso patrimonio messo a disposizione nel cuore del consiglio regionale, destinato a superare la finitezza del luogo. 
Ad aprire il workshop, al quale hanno portato i saluti l’assessora alla Cultura del Comune di Bari, Paola Romano, il soprintendente SAB Puglia (Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia) Marco Giacomo Bascapè, e il delegato del rettore  Antonio Stramaglia, le relazioni di Nichi Vendola, già presidente della Regione Puglia,  e Paola Castellucci del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne Università Sapienza di Roma.
Recuperando il senso della biblioteca, dei libri, del sapere come luogo e strumento di crescita, di evoluzione e di libertà – “l’hard disk dei processi di incivilimento” – Vendola ha parlato di “Biblioteche di fraternità”, in opposizione all’oscurantismo, alla furia incendiaria (la biblioclastia del futuro distopico descritto in Fahrenheit 451) di chi vuole sopprimere ciò che non lo rappresenta, che non è omogeneo, che si riconosce nelle diversità. Quello che oppone, ha detto, la “fratellanza, di natura tribale, familistica, massonica o mafiosa, che è fonte di odio e di conflitto, alla fraternità”. Un concetto, quest’ultimo, che nella sua migliore espressione viene ripreso nella trinità laica insieme alla uguaglianza e alla libertà nella rivoluzione francese. La fraternità ha concluso citando anche papa Bergoglio – “è il cuore dell’economia della salvezza, della pace”.
Anche di taglio politico l’intervento di Castellucci su “Ricerca&Documentazione. Biblioteche speciali e Politica della scienza”.  La docente ha evidenziato il ruolo  “speciale delle biblioteche ‘speciali’ proprio come strumento di azione politica. “Nello specifico contesto italiano, – ha sintetizzato –  l’impegno della Documentazione per la politica della ricerca – e la politica –  può essere riassunta nella sigla R&D, Research and Development. Da Henri La Fontaine a Paolo Bisogno, da Al Gore a Lawrence Lessig, le sfide aperte dai concetti di cittadinanza attiva e di Open Access mettono le biblioteche “speciali” al centro di un potente desiderio di consapevolezza, libertà e giustizia”.
Castellucci ha infine dedicato alla teca e alla memoria di Maria Abenante due volumi  appena pubblicati, uno dei quali “ne segno del pensiero meridiano di Franco Cassano”.  
 

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