Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani «Rispediamo al mittente (l’assessore Delli Noci) le accuse di “sterile polemica” e “mistificazione della realtà” a proposito delle mancate risposte della Regione alla richiesta di contributi per l’organizzazione di eventi pubblici per Natale e Capodanno da parte del Comune di Lecce. Nessun presunto “vantaggio politico” traiamo noi dal mettere in evidenza una realtà che invece l’assessore, ormai evidentemente risucchiato negli ingranaggi della macchina del potere, ha interesse a nascondere: la disparità di trattamento fra Bari e i capoluoghi delle altre province pugliesi, perfino nell’erogazione di contributi per le festività di fine anno. Il Capodanno in piazza barese, tramesso in diretta tv con il lauto contributo della Regione, è un esempio lampante che i soldi si trovano – anche senza bandi – quando c’è da mettere in luce Bari. Sempre e solo Bari, mentre per gli altri capoluoghi, in particolare salentini, non c’è un euro. L’elenco di manifestazioni, iniziative e politiche squilibrate a tutto vantaggio di Bari è lungo, servirebbero ore per stilarlo, e lo abbiamo evidenziato in molte altre occasioni, senza mai timore di smentita perché è la verità. Ferrovie sgangherate, infrastrutture carenti e antiquate (come la 4 corsie Lecce-Taranto che la Regione ritiene superflua), agricoltura in ginocchio (e si accorgono della xyella solo ora che è arrivata alle porte di Bari, dopo le offese alla qualità del nostro olio da parte di Emiliano, senza mai aver chiesto scusa ai nostri agricoltori), Aeroporto del Salento con i suoi pochi voli trattato come cenerentola, sanità pubblica smantellata, case popolari che cadono a pezzi, consorzi ASI da riformare, anni di ritardo nel bando per la gestione delle Terme di Santa Cesarea, e su tanto ancora l’assessore Delli Noci non ha mai risposto. Ora all’improvviso si sveglia e insorge. Accade, evidentemente, perché abbiamo toccano un nervo scoperto e sbugiardato politiche regionali fallimentari. E qui veniamo alla colossale “mistificazione” dell’assessore a proposito dei Fondi di Coesione che vengono tirati in ballo e strumentalizzati ad ogni occasione, puntando il dito contro il Governo Meloni. Le feste di piazza, gli eventi e le luminarie non si pagano con le risorse FSC, che vanno impiegate invece per gli investimenti e per lo sviluppo del territorio. Cosa che il Governo nazionale ha ribadito a più riprese, bacchettando la Regione. E Delli Noci lo sa bene, ma “mente sapendo di mentire”. Lo avremmo voluto vicino in Consiglio regionale in tante nostre battaglie per il Salento, ma è sempre stato latitante. Adesso invece scatta, ma non a difesa di Lecce… E non siamo noi ad “avvelenare i pozzi” ma lui ad intorbidire le acque per interessi elettorali, mentre accusa noi per una sconfitta che ancora brucia, evidentemente, a Lecce e non solo. Se gli elettori ci hanno dato fiducia, è perché sperano nel cambiamento e in politiche finalmente più eque, che mettano al centro gli interessi del Salento e di altre aree periferiche della Puglia come la Daunia, sradicando lo strapotere di Bari a cui lo stesso assessore Delli Noci collabora attivamente. La sua uscita di oggi è l’ennesimo autogol a porta vuota. Sappiamo tutti che, quando c’è la volontà politica, le cose si fanno. Si tratta solo di stabilire quando conviene: il vostro impegno sembra emergere solo quando serve a costruire bacini di utenza e consensi clientelari. Se ho citato l’evento del Capodanno a Bari, per il quale i fondi si trovano senza difficoltà, è perché ho acquisito informazioni dirette dai protagonisti che ho menzionato nel mio comunicato. Tuttavia, l’assessore Delli Noci sembra più interessato a tentare di smentirci piuttosto che a leggere attentamente ciò che abbiamo scritto. Quando poi afferma che “la collaborazione istituzionale non si cerca solo per ottenere fondi ma è fondamentale a prescindere dal colore politico delle amministrazioni”, dimostra di avere ancora il dente avvelenato per la sconfitta elettorale a Lecce. Vorrei ricordare all’assessore – ma già sappiamo che ci dirà che non è di sua competenza – che la nostra legge sulla fondazione Tito Schipa, approvata a luglio 2022, è ancora ferma nonostante i fondi stanziati, mentre la Fondazione Petruzzelli di Bari risucchia milioni di euro. E, visto che è ormai è sveglio, potrebbe spiegarci anche i motivi. Appena ha letto il nostro comunicato è scattato come una molla, proprio perché teme di perdere consensi. Perché non ha commentato ieri dopo l’uscita del sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone?».
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