La III Commissione, presieduta da Mauro Vizzino ha espresso parere favorevole all’unanimità alla proposta di risoluzione relativa alla “Raccomandazione della Commissione Europea del 23 aprile 2024 sullo sviluppo e il rafforzamento dei sistemi integrati di protezione dei minori nell’interesse superiore del minore”. La risoluzione, prodotta dalla VI Commissione con un percorso di audizioni dei vari staleholder e in fase di adozione definitiva, sarà trasmessa al Consiglio regionale per l’approvazione e successivamente alla Commissione europea.
La seduta è proseguita con tre audizioni, una richiesta dalla Consulta dell’ordine dei farmacisti, la seconda dal consigliere Sergio Clemente (Azione) in merito ai rischi di aggressione da parte degli operatori sanitari e del pronto soccorso e la terza richiesta da Filippo Caracciolo (Pd) sullo stato di attuazione della progettazione e realizzazione delle strutture sanitarie che insistono nel territorio della Bat-
Ordine dei farmacisti su Commissioni di ispezione
Ha chiesto ascolto la Consulta degli ordini dei farmacisti, rappresentata dal presidente dell’ordine de farmacisti di Bari, Luigi D’Ambrosio Lettieri, insieme al direttore dell’Area Gestione Servizio Farmaceutico della Asl Bari, Stefania Antonacci, in merito alla modifica introdotta con la recente legge 37 del 2023 con riferimento all’articolo che si occupa delle Commissioni ispettive di vigilanza sulle farmacie pubbliche e private convenzionate.
D’Ambrosio Lettieri ha chiesto un intervento emendativo della previsione normativa che stabilisce che tutte le farmacie siano ispezionate almeno una volta ogni biennio da una commissione costituita da tre funzionari delle Aziende sanitarie, cioè un farmacista del servizio farmaceutico, un medico del servizio d’igiene e sanità pubblica e da un tecnico della prevenzione in possesso di laurea magistrale del servizio igiene e sanità pubblica oltre che da un farmacista titolare designato dall’Ordine dei farmacisti della Provincia.
In particolare la domanda è che sia eliminata la figura del tecnico della prevenzione in possesso di laurea magistrale del servizio igiene e sanità pubblica, perché ritenuto una “una duplicazione di mansioni e costi organizzativi in seno alla commissione”. Una figura – ha affermato il presidente dell’ordine barese – “non conferente” con le funzioni svolte dalle commissioni. Il ripristino di una commissione composta da soli tre membri permetterebbe anche di superare le difficoltà oggettive riscontrate nel mettere insieme, per le ispezioni, quattro persone, soprattutto in presenza di carenze di organico. Per altro, è stato sottolineato, una commissione composta di quattro componenti è una commissione non perfetta, passibile di staalo in caso si verifichino posizioni discordanti in condizioni di parità.
A tale richiesta si aggiunge quella di prevedere che tra i destinatari del processo verbale redatto in sede ispettiva sia contemplato, oltre al sindaco, all’Azienda sanitaria e alla Regione, anche l’ordine provinciale dei farmacisti competente per territorio. Tale inserimento risponderebbe alla specifica necessità di consentire agli Ordini professionali l’esercizio, nei confronti di propri iscritti, della potestà disciplinare.
D’Ambrosio Lettieri ha poi sollevato la questione delle indennità e della copertura assicurativa per i commissari dell’Ordine, chiedendo che sia la Regione a farsene carico.
Per il dipartimento Promozione della salute è intervenuto Paolo Stella , referente per la Sezione farmaci, dispositivi medici ed assistenza integrativa. Stella ha ricordato che esiste già una proposta emendativa della legge 37 nel senso richiesto dalla Consulta degli ordini dei farmacisti, facendo riferimento all’emendamento a firma Fabio Romito e Francesco Vendola nel cosiddetto provvedimento omnibus.
Riguardo invece alla questione della copertura assicurativa dei componenti dell’ordine dei farmacisti impegnati nelle ispezioni ha chiarito che “non esiste alcuna fonte normativa in base alla quale si possa riconoscere tale copertura”. Ha sottolineato invece che non in tutte le regioni è prevista la presenza di un rappresentante nell’ordine dei farmacisti nelle commissioni ispettive e che, laddove ci sia la previsione e sia anche stata riconosciuta una copertura assicurativa, questa è a carico degli ordini stessi.
Aggressioni a medici e sanitari negli ospedali pugliesi
Il tema delle aggressioni in ospedale a danno di medici e operatori sanitari è stata al centro dell’audizione richiesta dal consigliere di Azione Sergio Clemente all’indomani della grave aggressione del 5 settembre al Riuniti di Foggia, da parte dei familiari di una ragazza di 23 anni deceduta durante un intervento chirurgico.
“Solo uno, per quanto mediaticamente clamoroso, dei molteplici episodi che si verificano non solo nel Foggiano ma in tutta la Puglia e in tuta Italia” ha detto Clemente, auspicando, con il confronto con gli operatori intervenuti, l’individuazione di soluzioni e chiedendo alla giunta regionale come si stia muovendo per far fronte a tale emergenza.
Sono intervenuti, per il Policlinico Riuniti di Foggia il direttore sanitario Leonardo Miscio, Gilda Cinnella, primario di Anestesia e rianimazione dell’ospedale e Paola Caporaletti, primario del Pronto Soccorso.
“L’ospedale Riunti sta facendo tutto il possibile per adeguarsi alla raccomandazione 8 del ministero della salute per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e alle indicazioni della regione per far fronte ai fenomeni ripetuti di aggressione e violenza”, ha argomentato Miscio, evidenziando tuttavia la enorme tensione creatasi tra i medici e gli operatori, che rischiano di non essere più nelle condizioni di anteporre la cura del paziente alla propria sicurezza: “Oggi operatore aggredito – ha detto – presenta sintomi da stress post-traumatico, quindi limita la loro capacità di operare”.
Secondo Caporaletti il fenomeno è certamente diffuso, ma alcune zone sono particolarmente a rischio: è fondamentale identificare situazioni di maggiore sofferenza, dovuti anche a vuoti di organico, come a Foggia e in altri Dea di 2 livello, penalizzati rispetto a Bari, che ha una concentrazione di medici molto più alta.
Cinnello ha proposto di arginare la carenza di personale prevedendo, nell’adeguamento del contratto, gettoni per il personale impegnato in attività aggiuntive quale strumento concreto per accrescere la disponibilità degli operatori. Ha poi proposto di riavviare la rete trauma, partita nel 2018 e poi arenatasi con l’emergenza covid.
Da Danny Sivo, intervenuto per il dipartimento Promozione della salute in qualità di coordinatore del Sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro (Sirgisl), sono stati forniti dati numerici sui casi di aggressione che non vengono registrati nelle statistiche statali: nello scorso anno secondo il Ministero in Puglia ci sono state solo 100 aggressioni, mentre – per fare un esempio, – in Emiia Romagna ce ne sono state 4600: “E’ chiaro che nessuno denuncia. Con l’università abbiamo fatto una flash survey e abbiamo registrato che il 36 per cento del personale sanitario dichiara di aver subito aggressioni, di vario genere. Ma quelle dei pronto soccorso non sono le più numerose. La maggior parte avviene all’interno delle strutture sanitarie: abusi, molestie, maltrattamenti”.
Per superare il problema Sivo ha tracciato come determinati la formazione e l’assistenza: nella Bat si è sperimentata l’introduzione nei pronto soccorso dell’infermiere di processo, una figura che ha il compito di accogliere e spiegare cosa sta succedendo, quale percorso stia seguendo il paziente, quali sono i tempi superando il vuoto informativo che attanaglia spesso i parenti in attesa.
Sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, ha continuato Sivo, il presidente Michele Emiliano ha convocato un tavolo tra le Asl e le prefetture per avere un unico modello di unico modello di accordo tra i diversi soggetti, a partire dalla valutazione del rischio.
Edilizia sanitaria nella Bat: stato di avanzamento
Lo stato di avanzamento dei lavori relativi alla progettazione e realizzazione delle nuove strutture sanitarie della Bat sono state oggetto dell’audizione richiesta dal consigliere Pd Filippo Caracciolo.
Il consigliere ha chiesto di sapere a che punto sono le procedure per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria, per la realizzazione dell’ospedale del Nord Barese, per la realizzazione e completamento della Piastra Oncoematologica dell’Ospedale Dimiccoli di Barletta e infine per il completamento degli Ospedali di Comunità e delle Case di Comunità.
Riguardo all’ospedale Nord barese l’audizione ha permesso di confermare il cronoprogramma anticipato a luglio scorso nella precedente seduta sull’argomento.
Il direttore generale della Asl Bat, Tiziana Dimatteo ha affermato che si sta procedendo spediti sulla progettazione, da ultimo sull’architettura e la distribuzione dei reparti. Approvato lo schema funzionale, se tutto procede bene dovremo riuscire a rispettare consegna del Pfte (piano di fattibilità tecnico economica) entro il 30 marzo 2025, e si potrà svolgere la conferenza dei servizi e chiudere il pfte per i primi di luglio 2025. La fase successiva è andare a gara. Tra i passaggi necessari e da monitorare ci sono il parere di non assoggettabilità a Via e Vas, che dovrebbe arrivare a fine novembre, e l’approvazione da parte del consiglio comunale di Bisceglie della variante urbanistica. Il consiglio avrebbe dovuto essere convocato a fine luglio ma la necessità di una condivisione con tutti i sindaci del territorio interessato all’ospedale ha fatto ritenere più opportuno un rinvio.
Anche per l’ospedale di Andria il direttore Dimatteo e la struttura tecnica della Asl hanno confermato il rispetto del cronoprogramma tracciato a luglio. A settembre – ha spiegato – i progettisti ci hanno presentato il layout distributivo, che abbiamo approvato. Da allora sono al lavoro sul progetto definitivo e consegneranno tra fine dicembre primi di gennaio i primi elaborati pronti per la validazione da parte di Asset. Da questo momento servono quattro mesi per il progetto esecutivo, che è stato affidato agli stessi progettisti nell’ottica di accelerare i tempi e semplificare le procedure. Passando dalla verifica e dalla validazione a settembre potrebbe essere bandita la gara.
Il quadro economico prevede una spesa complessiva di 350/360mila euro, incluse le apparecchiature e gli arredi. Restano fuori i lavori per la viabilità, per la copertura dei quali sarebbe stato previsto un finanziamento nel Fsc, sebben e l’accordo sul fondo di coesione non sia ancora stato sottoscritto.
Per la piastra oncoematologica dell’ospedale Dimiccoli di Barletta Dimatteo ha comunicato che a settembre è stata indetta la gara per i servizi di ingegneria e progettazione, poi ritirata per un errore del bando. La gara è stata quindi riproposta ed è ancora in corso. La scadenza è per il 28 novembre. Il 2 dicembre ci sarà l’apertura delle offerte e la stipula del contratto dovrebbe essere per marzo 2025, quindi a settembre si potrà indire la gara per l’esecuzione dei lavori.
Infine gli ospedali e le case di comunità. Si tratta di interventi finanziati tutti con il Pnrr, ma ci sono stati di avanzamento diverso. Sono in ritardo case di comunità e ospedali di comunità che devono essere realizzati in spazi già occupati precedentemente. A causa dei tempi de delle modalità di sgombero. E’ il caso della casa di comunità di San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trani.
Caso più complesso invece per l’ospedale di comunità di Margherita di Savoia, che insisterebbe su un terreno in cui sono stati trovati inquinanti in valore superiore ai limiti di legge: si attende dalla Regione istruzioni sul modo di procedere all’eventuale bonifica. Situazione analoga per l’ospedale di comunità di Barletta.
Per l’ospedale di comunità di nuova costruzione di Andria occorre superare i problemi di viabilità di urbanizzazione primaria, che richiedono un investimento di circa 800mila euro.